Capitolo 10 ~ Nora ~ Giorno 1

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Penso che ciascuno di noi nasconda un segreto, in una parte remota della propria anima. Qualcosa che rivela una parte della nostra vita. Forse tutto.

Una paura, un amore, un lato nascosto, qualcosa che abbiamo fatto. Ma è pur sempre un segreto, una cosa che sappiamo solo noi e con cui dobbiamo convivere ogni giorno, accettando che ci abbia reso ciò che siamo. Anche in senso positivo, a volte.

Se lo dicessimo a qualcuno, allora sarebbe come barare; non ci apparterrebbe più. Ma a volte il peso è troppo grande e non sempre riusciamo a tacere, forse perché qualcuno ci è sembrato degno di scrutarci dentro. Alla fine è solo questo: farci conoscere un po' più a fondo.

Il problema è quando scegliamo qualcuno che non sa ascoltare. La maggior parte sente e basta, per poi ripetere quelle parole che hai già sentito ma di cui non hai bisogno. Perchè almeno per un momento, ti fanno stare bene. Ti sembra di poter scappare.

Oramai viviamo nella superficialità. Nessuno di noi si preoccupa di chiedersi perché la gente si torce le mani quando è nervosa o fuma se sa che fa male. L'uomo è vuoto dentro, immerso nel suo egoismo, schiavo del denaro, del sesso, degli altri, di avere una famiglia a ogni costo perchè è così che va la vita. Ci si innamora a tutti i costi, ci si unisce. Non importa con chi, basta che non si rimanga soli. Perchè affrontare i nostri problemi o le nostre paure con qualcuno a fianco, che sembri ascoltarci, ci fa stare meglio.

Ma non siamo tutti uguali, dietro ogni individuo c'è una mente capace di elaborare e prendere decisioni, di sbagliare, anche di fare del bene.
Alcuni sono persino dei sensitivi; lo capiscono da sé quando qualcosa non va. Altri sono così bravi che sentono ciò che succederà in futuro. Magari quelli che guardiamo di sfuggita salendo sulla metro, mentre scendono diretti chissà dove. Anche loro dormono, mangiano, pensano, si preoccupano. Cose normali, insomma. Ma cosa ne sappiamo noi di loro? Forse in quel momento stanno per fare l'errore che li segnerà a vita, o semplicemente stanno rientrando a casa. Eppure non ci fermiamo a pensare se stiano bene o meno, cosa possano avere in testa o nel cuore. Perché tutti quanti spesso ce ne infischiamo.

Un caso comune è quando incontriamo un mendicante. Qualcuno ha il buon senso di donargli qualcosa, altri si limitano a fissarlo con disprezzo, a sentire di sfuggita le sue richieste e ignorarle, come fosse trasparente. Perché di persone così ce ne sono troppe. Perché "nella miseria altrimenti finiremmo noi".

Siamo sempre pronti a puntare il dito, come fosse un'arma capace di ferire. Spesso ne approfittiamo, sembra quasi un bisogno. E persino questo è un segreto, perché nessuno ammette mai a sè stesso di essere ingiusto, o di non aver aiutato, di essere stato cattivo, di aver tradito anche solo mentalmente qualcuno. Nel profondo però, sappiamo tutti come siamo realmente, di cosa siamo capaci di fare.

Ci guardiamo intorno, percorriamo le stesse strade mille volte.
Eppure ci saranno un sacco di cose non abbiamo mai notato. Come le numerose vie di fuga quando la soluzione è proprio lì, sotto il nostro naso. Come quando la persona giusta è proprio davanti a noi solo che abbiamo la testa altrove per accorgercene, con la persona sbagliata.

Costruiamo il presente per un futuro migliore, sprechiamo mille occasioni, abbiamo l'opportunità di fare qualcosa e invece ce ne stiamo con le mani in mano. Diciamo di voler migliorare ma aspettiamo che le cose degenerino per capire che dovevamo agire prima.

Eppure sta a noi.
Le scelte, gli impulsi, il futuro. Persino il destino, che ti sbatte dentro le situazioni più complesse proprio quando pensi che non potrebbe andare peggio di così. O al contrario, quando ti abitui al fatto che tutto stia filando liscio. Sta a noi trovare una scappatoia, scoprire le carte e sapercele giocare, costruire la nostra esistenza e prenderci le nostre responsabilità.

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