«Ecco, questo era l'ultimo.» butta lo scatolone a terra e conta gli altri. «Solo sei? Pensavo peggio.»
«Diciamo che non sono un'accumulatrice.»
«Avrei scommesso di sì.» scherza.
Prendo alcuni oggetti e li dispongo sullo scaffale.
«I tuoi genitori sono stati gentili a prestarci la macchina per portare qui le tue cose.»
«Si, che strano.»
«Forse non vedevano l'ora che te ne andassi.» ride di me e io gli tiro una gomitata.
«Ma se sono la loro unica figlia.»
Mi cinge con le braccia. «Sei felice?» mi chiede baciandomi la fronte. Annuisco e arriccio il naso per il solletico.
«Si?»«Sì.» dico appoggiando la guancia sul suo collo.
Guarda l'orologio, il suo tempo libero sta per finire perciò si dirige in bagno a fare una doccia. Deve fare un doppio turno al Papa's Burger oggi, perciò avrà meno tempo per riposare.
«Lavori troppo ultimamente.» dico quando esce dal bagno.
«Meglio questa camicia, o questa?»
«Blu.» mi avvicino cercando un contatto con il suo corpo.
«Nora, farò tardi.» ride.
Cerco di fermarmi con tutta la forza di volontà di cui dispongo. «Scusa, è che abbiamo così poco tempo per stare insieme.»
«Lo so.» mi sposta una ciocca dietro l'orecchio. «Vedrai che le cose cambieranno.»
Mi da un bacio caldo ed esce di casa.
Metto alcuni libri nella borsa, raccolgo il correttore, un rossetto, del mascara e altre cose che potrebbero servirmi, chiudo la porta e prendo l'ascensore perchè il nostro appartamento è al quarto piano del palazzo. Soprattutto per via dell'altezza mi piace un sacco. Svegliarmi al mattino e ammirare tutto il paesaggio mi fa sentire viva. O forse è la presenza dell'uomo che amo di più a farlo, anche se dorme perennemente per la stanchezza. Dovrei iniziare a cercare un lavoro anch'io, in modo da aiutarlo.
«Buongiorno donnetta di casa.» scherza Eric. «Pronto per queste due ore di studio forzato?»
Faccio finta di esultare. «Come no.»
«È inconcepibile che alle tre dobbiamo riunirci qui.» si lamenta Dana. «Avremmo potuto studiare anche a casa.»
Annuisco. In effetti l'idea di recuperare queste ore scolastiche proprio il trentuno dicembre non è delle migliori. Nat arriva salutando Edric e poi gli altri. Si siede accanto a me. Lo guardo male.
«Ciao Nora.»
Faccio un cenno con la mano liquidandolo. Non lo sopporto proprio.
«Eccoti, ma dove ti eri cacciato? Abbiamo tirocinio tra un'ora, dobbiamo prendere il bus!» esclama Camilla impaziente. «Scusate, ciao a tutti.»
Dana scoppia a ridere. «Stai scherzando ora vuoi diventare un medico?»
«Perché no, voglio portare avanti la professione da chilurgo di mio padre, magari potrei rifarti il naso.»
Dana offesa per la pessima battuta gli tira un tovagliolo appallottolato addosso.
Guardo tutti ma mi accorgo che manca Aubrey, sicuramente è con Fry, penso prima di sentire un paio di mani congelate sul viso.«Oh mio dio.» mi giro di scatto.
«Credo che nevicherá.» fa una risatina.
«Neve per capodanno, neve tutto l'anno.» scherza Eric.
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Inside our souls
RomansaSiamo persone, abbiamo modi di comportarci e di sbagliare molto simili tra loro. Solo le nostre anime hanno qualcosa di caratterizzante: segnate da ricordi, segreti, esperienze. Per questo Nora ha un solo hobby: studiare il linguaggio del corpo per...