Capitolo 5

5K 197 18
                                    

2 Ottobre

Non riesco a non pensare alla festa che c'è stata sabato, mi sono sentita strana quella sera. Non riesco ancora a capire cosa mi prende.

Quando lo raccontato a Hilary ha urlato di gioia, lei si fa troppi film mentali. Ma le voglio bene lo stesso, anche se non riesce a capire cosa c'è in gioco se io e... ma perché ci penso ? Ma cosa mi succede ? Basta Lily concentrati.

«Terra chiama Lily ci sei ?» per mia fortuna c'è Hilary a riportarmi sulla terra, la mia testa si trova sulla luna

«Non proprio»

«Pensi ancora alla festa di sabato sera ?» annuisco e lei sorride

Ma mi spiegate cosa ci trova di tanto divertente da sorridere ? Boh.

«Comunque..spero che ci mettano in squadra per il progetto di scienze» mi sono dimenticata

Brava Lily, la tua testa e davvero sulla luna.

Dalla mia espressione Hilary capisce che non ci ho pensato per niente, cosa ci posso fare se ho la testa altrove ? Nulla.

«Sei la solita sbadata amica mia»

«Non è colpa mia se ho la testa fra le nuvole» forse l'ho detto un po' troppo ad alta voce

«Perché mai hai la testa fra le nuvole rompi scatole ?» sento dire da dietro

In questo momento vorrei ucciderlo, continua ancora a rompermi.

«Ma perché non ti fai gli affari tuoi una volta tanto» mi volto e ci guardiamo male

L'odio ci lega, siamo come l'acqua e il fuoco. Due elementi che non possono stare insieme.

«Ti ho solamente fatto una domanda, non ti scaldare tanto tesoro» inizia a stuzzicarmi e riesce a darmi fastidio

«Non chiamarmi tesoro, chiaro ?»

«Altrimenti cosa mi fai ? Mi picchi come da bambini ?»

«Miller e Morgan uscite fuori dalla classe» ci fermiamo al rimprovero della prof. di storia

Perfetto, siamo all'inizio di ottobre e sono riuscita GRAZIE A LUI a far arrabbiare una prof. Che meraviglia.

Mi alzo di malavoglia dalla sedia e fulmino con lo sguardo quell'idiota di Josh. Me la pagherà molto cara. Spero non chiami mia madre, altrimenti provvederà dei seri provvedimenti.

E quando si tratta di mia madre, meglio scappare dall'altra parte del mondo.

Esco dalla classe insieme a quel idiota e aspetto che la campanella suoni, anche se manca più di mezz'ora.

«Grazie tante» dico e mi appoggio al muro guardando qualsiasi cosa

«Senti hai iniziato tu» cosa ?

«Ho iniziato io ? Ma ti ascolti quando parli ?»

«Certo che mi ascolto rompi scatole, hai iniziato tu a parlare»

«Tu per primo a stuzzicarmi»

«Stuzzicarti ? Ma se ti ho fatto una domanda»

«Dovevi restare zitto idiota»

«Non posso parlare adesso ?»

«Non ti ho vietato di farlo»

«Allora qual'é il problema ?»

«Lasciamo stare, con te e un caso perso»

«Oh certo come quando eravamo piccoli ?»

Nemici da Sempre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora