Non fu l'evento dell'apparente caduta di fulmini su degli esseri umani a mettere in moto quella vicenda che avrebbe coinvolto dapprima due galassie e poi, infine, l'intero Universo. La ragione per cui il caos persisteva, la si doveva cercare tornando indietro nel tempo, di anni, secoli, ere, eoni. Quando tutto non aveva ancora preso forma, quando ancora doveva nascere l'inizio.
Cosa successe realmente in quei momenti lo seppe soltanto chi visse quelle vicende leggendarie, vicende che, nel corso dei secoli, nel corso dei Tempi, diventarono miti, regredirono in semplici favole da raccontare ai propri figli come bacio della buonanotte. Tuttavia, tra miliardi di persone, aleggiò sempre il dubbio che tutto ciò possa essere accaduto per davvero, per quanto sarebbero potuti essere inverosimili quegli eventi. Qualcuno ci credette a tal punto da scatenare caos e distruzione che avrebbero intaccato l'intero universo.
Ma tornando indietro di eoni, il mito narrava di un popolo unito, dove non vi furono fazioni, un'unica famiglia pronta a combattere ogni pericolo all'unisono, una testuggine resistente ad ogni tipo di intemperia, a qualsiasi catastrofe, o quasi.
Il loro Universo stava collassando nell'atto finale del Big Crunch, teoria in cui l'Universo si espande fino a quando la forza di gravità non surclassa quella di espansione, portando così l'intero cosmo alla sua regressione in un unico punto, per poi riesplodere in un nuovo Big Bang.
Ma la voglia e la capacità di sopravvivenza di quell'antico popolo fu superiore a quel destino crudele e, prima che tutto potesse finire, attuarono il loro piano, una sorta di esodo verso una nuova realtà.
In quella che si disse la principale base della loro civiltà, vennero costruite delle imponenti arche di sopravvivenza, che avrebbero potuto accogliere l'intero popolo, la flora e la fauna conosciute e ogni genere di strumento, che fosse stato tecnico o a fini di sostentamento.
Mentre veniva ultimata la preparazione per quella disperata fuga dalla stessa realtà, i due sovrani, che stavano a capo dell'intera popolazione, discussero e commissionarono la loro élite di Otto Saggi che avrebbero dovuto provvedere, attraverso le loro impressionanti capacità, alla via d'uscita.
Tale scelta per un compito tanto inverosimile non fu affatto casuale: i due sovrani, precedentemente mentori di quell'èlite, sostennero vivacemente che potessero trovare una soluzione tangibile al problema. Come volevasi dimostrare, i Saggi aprirono un misterioso portale poco al di là dell'atmosfera del loro pianeta.
Una volta evocata quella via di fuga, gli Otto Saggi allarmarono che il tunnel della salvezza non avrebbe retto a lungo, a causa dell'instabilità dello stesso e del collasso dell'intero Universo.
L'esodo di massa stette per avvenire e gli ultimi a salire sulle arche spaziali, progettate per evenienze estreme, furono i Saggi e i due sovrani, che si voltarono un'ultima volta verso la loro patria, per poi dirigersi definitivamente verso quel buco sferico che li avrebbe condotti in una nuova realtà, in un tempo ed uno spazio differenti, o magari in un nuovo Universo.
Il viaggio attraverso le dimensioni fu completamente misterioso, ma quando sbucarono fuori dall'altro lato, l'antico popolo si trovò dinanzi un Universo giovane, ricco di galassie prosperose di stelle al principio del loro ciclo vitale. Passò diverso tempo prima che potessero trovare una nuova casa, fino a che le arche non giunsero nei pressi di una galassia a spirale gigante molto simile alla loro.
I due Sovrani decisero di esplorarla e, trovati dei sistemi solari con pianeti in cui la vita potesse sopravvivere, la colonizzarono, dando vita nuovamente al loro Impero, Argonida.
Una volta poste le pietre miliari, tale civiltà si espanse in ogni angolo della Galassia, portando l'armonia in ogni pianeta, dentro ogni casa. Si narrò che quegli stessi Saggi, che affiancavano i due sovrani, trovarono un misterioso manufatto, un singolare oggetto tondo e compatto, duro come il metallo, dalla colorazione chiara, dorata, i cui bordi recitavano un oscuro messaggio inciso con un alfabeto ignoto. Al centro vi era incastonata una sorta di pietra, completamente liscia ma dai colori stravaganti: dai due lati opposti sgorgavano un azzurro e un magenta intenso, per poi mescolarsi una volta che raggiungevano il centro. Non passò molto che i Saggi scoprirono i miracolosi poteri di cui disponeva quell'artefatto, dei poteri con i quali si potevano controllare addirittura lo spazio ed il tempo.
Quell'oggetto, che permise a quella civiltà un immenso balzo tecnologico, venne semplicemente battezzato come Medaglione.
Il manufatto venne accolto dal popolo con grande clamore, dato che avrebbe semplificato la vita di ogni singolo argonidiano grazie ai suoi incredibili poteri. Ma come spesso accade, quando vi è di mezzo il potere, si scatena il caos.
Gli Otto "Antichi" Saggi videro la loro presenza sempre più eclissata dalle figure dei due sovrani, venendosi involontariamente privati dei prestigi di cui ritenevano meritevoli, come la salvezza della loro civiltà e la scoperta di quello straordinario strumento. Ordirono una congiura per rivendicare il loro potere e i loro meriti: sottrassero il Medaglione senza lasciare tracce e diedero inizio al loro piano: scatenare una guerra civile.
Era risaputo che parti del popolo seguivano e parteggiavano un sovrano piuttosto che un altro, ma finché vi fosse equità nella loro podestà, di problemi non se ne crearono. Gli Otto Antichi Saggi utilizzarono il misterioso manufatto nella sua sfaccettatura devastante, corrompendo e devastando la mente di uno dei due sovrani, il quale perse tragicamente il senno.
Accadde tutto proprio davanti ad un'immensa massa di persone, con i Saggi eclissati nell'ombra che era loro imposta, un sovrano che proclamava soavemente alla popolazione e l'altro in silenzio, con l'aria notevolmente turbata.
Poi, sotto gli occhi di ogni suddito argonidiano presente in quel momento, sotto gli occhi di ogni persona che seguiva da casa l'evento, attraverso uno schermo digitale, accadde l'inevitabile.
L'ultima vite della stabilità mentale del secondo sovrano saltò per aria e colpì alle spalle l'altro, provocando un sussulto, che diventò un boato, nella folla presente.
Il sovrano corrotto pose le proprie mani sul volto del secondo, infliggendogli un incantesimo di trasfigurazione talmente brutale da divenire un mostro irriconoscibile.
Ciò che avvenne successivamente fu totalmente inaspettato: chiunque avesse parteggiato per quel sovrano, mutò a sua volta, divenendo una creatura orrenda. In breve, esplose una sanguinosa guerra civile, a cui gli Otto Antichi Saggi, però, non si intromisero.
La guerra si protrasse per diverso tempo, fino a quando la civiltà non si avvicinò all'estinzione. Il destino dei Trasfigurati fu segnato, vennero sconfitti e cacciati dalle loro stesse case, lontano dalla Galassia che insieme avevano colonizzato, lontano da Argonida.
Tuttavia, durante l'epilogo di quel mastodontico scontro, i Saggi decisero di mobilitarsi per conquistare l'intero potere con il quale avrebbero condotto Argonida verso il futuro ma, quella volta, furono gli orditori della congiura ad essere sorpresi: dal nulla apparvero due esseri, in cui gli Antichi Saggi riconobbero due entità all'interno di ognuno di essi. Quello strano e sconosciuto evento venne battezzato come Congiunzione.
I due misteriosi soggetti, di cui fu ignota la provenienza, l'identità e le loro vere intenzioni, attaccarono gli "Otto", la cui maggior parte perì nello scontro, mentre uno scomparve e due vennero sottomessi dai due individui.
Il mito infine narrava che tali esseri costrinsero i due Saggi sopravvissuti a ripristinare la mente del sovrano corrotto e a servirlo con onore finché morte non fosse giunta, poi, come apparvero improvvisamente, allo stesso modo scomparvero.
Da quel momento, chiamato all'interno del mito come "Tragedia", in poi, Argonida navigò in acque serene, si susseguirono una moltitudine di imperatori e lo stesso fu per i Saggi, che trasmisero quella storia alle generazioni successive fino a trasformarsi in un mito, il cui ruolo tramutò in quello di meri Consiglieri dell'Imperatore.
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Sorcerers Against - First Siege
Science Fiction[SECONDO ATTO DELLA TRILOGIA] Indietro nel tempo, agli albori di una faida aliena. Un'Ombra su Argonida, araldo di una catastrofe imminente. Prima di poter guardare ancora avanti nel futuro, bisogna dare un ultimo sguardo al passato, sin da quando...