Wary ricordava, come se fosse accaduto ieri, quel giorno di dieci hakt prima, quando ancora ne aveva soltanto tredici.
Viaggiava in un treno ad altissima velocità insieme ai suoi genitori e al fratello Kal, a quel tempo diciassettenne. In quella giornata primaverile, quella spensierata famigliola si dirigeva verso la capitale phanialana per ricominciare una nuova vita, dato che i genitori vi erano stati trasferiti in seguito alla loro promozione nel campo del sistema gestionale di trasporti di Phanial. Era anche per quel motivo che presero uno di quei tanti treni di cui si occupavano quotidianamente.
Quando accadde, i due fratelli stavano osservando estasiati i primi panorami della città, notando subito quel grande anello caratteristico e delle scie luminose che solcavano il cielo, dirette a gran velocità verso l'Accademia di Addestramento e Conoscenza dell'Impero di Argonida.
I genitori erano impegnati a sorseggiare una bibita, consultando i loro holo-tablet e seguendo delle pratiche di lavoro. Tutto ciò avvenne fino al momento in cui uno stridolìo, la voce elettronica del treno che annunciava l'imminente arrivo in città, non si distorse e qualcosa sembrò smettere di funzionare.
Nessuno scoprì mai a cosa fosse dovuto quel misterioso guasto, ma fra gli argonidiani giravano numerose voci, dalle più a banali a quelle più elaborate, che puntavano il dito nei confronti degli Accademici o sul sovrano stesso, visto che in quel periodo il Gran Portale iniziò ad essere usato con più assiduità da quest'ultimo e dal suo Consigliere, oppure sulla Compagnia stessa di trasporti, che peccò di non aver effettuato sufficienti manutenzioni ai binari d'azoto liquido che consentivano ai treni di poter levitare su di essi e di viaggiare speditamente, al minimo consumo d'energia. Rimase di fatto che quel meccanismo smise di funzionare e, improvvisamente, i binari collassarono al suolo uno dopo l'altro, deragliando rovinosamente.
I soccorsi rinvennero un cumulo di ferraglia, sangue e macerie. Non trovarono sopravvissuti, fino a quando qualcosa esplose da uno dei binari ormai accartocciati su sé stessi, aprendo un varco, da cui ne uscirono due giovanissimi argonidiani, un maschio ed una femmina, tenuti per mano, feriti, coperti da polvere e sangue. I simboli che la ragazza portava sul volto avevano appena smesso di illuminarsi, segno che, molto probabilmente, era stata lei a scaturire quell'esplosione che aveva consentito loro una via d'uscita.
I due ragazzini, traumatizzati ma sopravvissuti, vennero portati in salvo e tempo dopo, notate quelle doti innate, qualcuno lì esortò ad iscriversi in Accademia, affinché potessero rendere utile a tutti il loro dono, affinché simili stragi non fossero più accadute.
Quei due ragazzini, Wary e Kal.
Ripercorrendo la morte dei genitori, l'élite perse lo sguardo nel vuoto, ma soltanto per un momento.
Mi ero arruolata con lo scopo di evitare che le persone morissero a causa di una catastrofe, ma non sono riuscita a prevenirla, pensò lei, stringendo la mano destra.
Avevo promesso a mio fratello che mi sarei curato di lui ogni hemn della mia vita, finché le forze me lo consentissero, continuò, osservando il corpo esanime del fratello, e non ci sono riuscita.
"Non avresti potuto comunque. Era troppo rapido... forte..."
Le parole di Kal le rimbombarono dentro come un temporale, una tempesta che stava per scatenarsi.
"Falli... fuori... tutti."
Le ultime tre parole del fratello la assillarono ancora. Si sforzò di non crollare mentalmente e strabuzzò gli occhi, per poi riaprirli e tenerli puntati sull'ultimo individuo rimasto in piedi oltre a lei, il colpevole di tutto ciò.
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Sorcerers Against - First Siege
Science Fiction[SECONDO ATTO DELLA TRILOGIA] Indietro nel tempo, agli albori di una faida aliena. Un'Ombra su Argonida, araldo di una catastrofe imminente. Prima di poter guardare ancora avanti nel futuro, bisogna dare un ultimo sguardo al passato, sin da quando...