Ovunque si stesse guardando, che fosse l'atmosfera phanialana o a terra, tra le piazze e le strade devastate della capitale, l'ambiente stesso come gli animi presenti erano stati arroventati dalla battaglia in corso, tra sciami di navette volanti zubeliane che si incrociavano con quelle argonidiane, l'une inseguivano e sparavano le altre, come a mezz'aria i due eserciti appiedati, entrambi specializzati nella levitazione e nei combattimenti aerei, che si scagliavano addosso armi energetiche, metalliche ed incantesimi letali. Phanial era letteralmente circondata da una presa mortale, sia per la strage avvenuta all'infuori di quel pianeta, sia per quella lotta all'ultimo sangue, piena di rancore e voglia di vendicarsi da un lato, vogliosa di espandere e di conquistare dall'altro.
Ma Shadow, soltanto lui, sapeva che tutto quello non fosse nient'altro che un misero pretesto per qualcosa di più profondo ed oscuro. E prima di portare a compimento la sua opera distruttiva, avrebbe dovuto superarne gli ostacoli più grossi, gli argonidiani più in gamba dell'intera galassia.
Alle accuse di quella giovane ragazza dai capelli candidi che ricordava di aver visto in quella cella di reclusione e durante la fuga dei prigionieri, gli venne spontaneamente fuori un'espressione divertita e crudele.
«Tra pochi duhidal ti strapperò via la faccia e smetterai di ridere» continuò a dire quella ragazza, sfogando la propria rabbia.
«Sai, tuo fratello è decisamente più cordiale» punzecchiò il mostro.
«Puoi starne certo, bastardo!» urlò Wary, innescata da quell'istigazione, per poi scagliarsi sul nemico con la propria spada, infliggendo colpi potenti e pieni d'ira, che vennero però parati uno dopo l'altro dalle lame nemiche.
«Ed ecco l'altro principe» sbeffeggiò il mostro, mentre respingeva l'attacco e gli rifilava un colpo di coda in pieno addome, scaraventandolo al suolo.
«Tuo fratello ha mostrato di saper dare più fastidio» sputò velenosamente infine, mentre i due giovani si stavano riassestando.
«Amore, giochiamo di squadra» sussurrò Wary al compagno.
«Un lato a testa» consigliò lui.
I due argonidiani iniziarono a correre ai lati del mostro, attendendo un suo passo falso o il momento giusto per attaccare ma, mentre Shadow scrutava con la coda dell'occhio i loro movimenti, all'improvviso, un'esplosione di energia luminosa colpì in pieno il mostro, stordendolo e facendolo indietreggiare.
I fautori di quell'incantesimo, Either, Phantalosius ed il Saggio, avanzarono fino a raggiungere Kit e Wary e diedero il tempo per rialzarsi a Master, Cyaner, Dutim e Iyses.
«Fortunatamente non conosce il vero potenziale dell'Oggetto» sussurrò il responsabile Ellen al proprio sovrano.
«Già, il fatto che lo sfrutti soltanto per amplificare gli effetti distruttivi della sua energia è un vantaggio non indifferente» rispose Pries, mormorando.
Il Leader zubeliano iniziò a riprendersi, mentre il gruppo degli argonidiani iniziò a circondarlo, mettendosi in guardia o puntandogli contro la propria arma a distanza, come Iyses con il proprio arco o Ellen con le mani, pronte a scagliare un altro incantesimo energetico.
«DOV'È MIO FRATELLO?!» lo intimorì Wary, prima di potergli saltare nuovamente addosso e fargli sentire tutto il proprio rancore.
«Fidati, hai ben altro a cui pensare adesso!» esclamò beffardamente il nemico.
«Ho solo lui e il desiderio di farti a fette!» esclamò la giovane, che si accinse ad attaccare, ma prima che quel proposito potesse prendere forma, il mostro tese le mani su due lati opposti, sgranò gli occhi ed emise un urlo, seguito da una potente onda d'urto che sbalzò via tutti di qualche metro. Poi batté un piede al suolo, frantumandone la pavimentazione, alzò lo sguardo al cielo infuriato dalla battaglia ed emise un suono gutturale, quasi primitivo.
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Sorcerers Against - First Siege
Science Fiction[SECONDO ATTO DELLA TRILOGIA] Indietro nel tempo, agli albori di una faida aliena. Un'Ombra su Argonida, araldo di una catastrofe imminente. Prima di poter guardare ancora avanti nel futuro, bisogna dare un ultimo sguardo al passato, sin da quando...