Nonostante la proclamazione di quelle parole, il giovane gruppo di neo-promossi non si diede tempo per festeggiare che si precipitò verso l'ascensore dal quale erano venuti, con Kstumtraw che prese sulle spalle il mutilato Kal, ormai privo di sensi.
«Dai, sbrigati, dannazione» imprecò la sorella del ferito, in preda al panico per le condizioni di suo fratello.
«Sta' tranquilla, ce la farà» sussurrò Kit, stringendo la propria mano libera in quella di lei, trasmettendole un po' di conforto.
I portelloni dell'ascensore si riaprirono e trovarono una moltitudine di persone ad attenderli per poter esultare il loro nuovo status, ma, tra le urla, i ragazzi cercarono di farsi strada, intimando di avere fretta e che si trattasse di una questione urgente.
«Fratello, ci vediamo dopo, lo portiamo io e Wary» comunicò Kit.
«D'accordo, ci trovate fuori dalla hall» gli rispose ad alta voce Murwa, cercando di sovrastare il fragore generato da tutti quegli individui.
♦◊♦
La giovane coppia si allontanò frettolosamente dall'affollata hall dell'accademia, dirigendosi disperatamente verso il Centro Medico, posto qualche corridoio più avanti.
«Resisti fratello» continuò a mormorare la ragazza, avvilita nel vedere le condizioni critiche di Kal.
«Cerca di stare tranquilla, ci siamo quasi» continuò a confortarla il ragazzo.
«Ehi! Qua! Aiuto! Soccorreteci!» sbraitò Wary, attirando l'attenzione di chi fosse nei paraggi.
Come volevasi dimostrare, in pochi secondi sbucò fuori un'équipe che si precipitò verso i ragazzi, trasportando poi il ferito in una barella altamente tecnologica.
«Lo opereremo subito, innesteremo un arto artificiale, tornerà in sesto, potete stare tranquilli» confidò uno dei medici, prima di andare via insieme ai suoi colleghi e al ferito.
«Lo spero davvero» borbottò la ragazza, che poggiò la schiena al muro e chiuse gli occhi, cercando di trattenere le lacrime.
«Wary, guardami» fece Kstumtraw, tenendola ai fianchi. I loro sguardi si incrociarono.
«Si salverà, sono i medici migliori dell'Impero. Non sarà proprio come prima, ma riavremo Kal, riavrai tuo fratello» continuò lui, raffreddando l'animo agitato della ragazza, che, a quelle parole, non esitò a baciarlo.
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Master uscì fuori dalla hall e lasciò andare il suo corpo sfinito sulla gradinata dell'accademia. Tirò un lungo sospiro e scrutò il panorama che gli si presentava davanti, o quello che si vedeva nell'oscurità della notte.
«È un po' che devo vedere il cielo così buio, non si vede nemmeno Birim-Ri per quanto è nuvoloso il cielo» commentò Iyses, arrivata insieme agli altri e sedutasi accanto a Murwa.
«Proprio oggi che è un giorno di festa... un vero peccato» replicò Cyaner, in piedi dietro ai due, con le braccia conserte e gli occhi puntati alle luci della città.
«Stento a crederci che sono... che siamo arrivati così in alto, alla vetta» sorrise la ragazza dai capelli castani, Dutim.
Anche Jetar si sedette insieme agli altri due, con le braccia sulle ginocchia, concludendo poi il discorso «Speriamo solo che il fratello di Wary si riprenda.»
«Davvero, mi sento troppo in colpa... è stata la mia ascia a mutilarlo, se solo avessi...» fece Dutim, dispiaciuta, ma venne interrotta da Iyses «Non devi prendertela, è stata la prima volta che usavamo queste armi, che ne potevi sapere che sarebbe successa una cosa del genere?»
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Sorcerers Against - First Siege
Science Fiction[SECONDO ATTO DELLA TRILOGIA] Indietro nel tempo, agli albori di una faida aliena. Un'Ombra su Argonida, araldo di una catastrofe imminente. Prima di poter guardare ancora avanti nel futuro, bisogna dare un ultimo sguardo al passato, sin da quando...