CAPITOLO 2

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Clohe’s pov

Da quando sono tornata da Oxford, ascolto molto più frequentemente canzoni in inglese, sia perché capisco il loro significato, sia perché Vale mi ha contagiato con i suoi cantanti preferiti: Ed Sheeran, Shawn Mendes, Taylor Swift, Sam Smith ed altri, ma questi sono i cantanti, che ascolto più spesso. Poi c’è il mio repertorio italiano, da cui non mi staccherò mai.

She says that she's never afraid
Just picture everybody naked 
She really doesn't like to wait
Not really into hesitation…”.

Sulle mie labbra appare un sorriso quando ascolto questo verso e soprattutto mi piacerebbe saltellare e ballare, perché questa canzone ha davvero un bel ritmo. Ma sono per strada e non posso fare queste figure alle 16.00 del pomeriggio.

Sto tornando dalla piscina, una delle mie tante passioni, che ho ripreso subito dopo essere tornata da Oxford, anche perché ho deciso di mangiare più sano, visto che sono riuscita a perdere un po’ di peso in questo mese, ho deciso anche di riprendere a fare attività fisica e rendere il mio corpo più tonico.

Inoltre, io e Vale abbiamo alloggiato in una famiglia di salutisti (quindi: niente fritto, niente cioccolato, insomma niente cose caloriche!) e mi sono abituata a quel tipo di alimentazione… Ovviamente non ho rinunciato, né mai rinuncerò, alla pizza e al cioccolato che abbiamo mangiato spesso di nascosto.

Oggi fa freddo ed  ho bisogno di qualcosa di caldo, magari in compagnia, quindi mando un messaggio alla mia migliore amica.

Messaggio a Betty:
“ ti va di vederci per una cioccolata calda?”

Messaggio da Betty:
“ mi leggi nel pensiero, ma non posso… devo stare con mia nonna !”

Messaggio a Betty:
“ fa niente, sarà per la prossima volta !;)”

Guardo il locale davanti ai miei occhi! ALICE’S, È il locale in cui venivo spesso con Andrew dopo che lui finiva le sue lezioni a scuola di danza. Non so il perché ma dopo la festa che ha preceduto la mia partenza, è più freddo nei miei confronti, anche ai messaggi risponde a monosillabi o peggio ancora, visualizza e non risponde.
Non sono sicura di voler entrare senza di lui.. è il ‘nostro posto ’ diciamo così.

Ormai sei qui! Non continuare a fissare la vetrina che sembri una senzatetto che non mangia da mesi.

Entro. Il locale non è molto grande. Sulla destra c’è un bancone con l’esposizione di torte, crostate, cioccolatini e un po’ più in là una parte dove sono esposti panini di ogni genere e qualche focaccina.

Dietro il bancone ci sono le macchine per fare il caffè e un contenitore, che dal profumo e dal fumo che ne fuoriesce, penso che contenga della cioccolata calda. Sulla sinistra ci sono tutti i tavolini, noto alcuni gruppi di ragazzi; persone che sembrano stiano aspettando qualcuno; qualcun altro che mentre aspetta la propria ordinazione gioca con il cellulare e altre ancora che si limitano a gustarsi la propria ordinazione da sole.

Decido di sedermi al solito posto: il tavolo vicino al finestrone che mostra il panorama un po’ grigiastro di questo pomeriggio uggioso.

Una ragazza sui 20 anni circa, si avvicina a me e scrive la mia ordinazione su un taccuino e poi si allontana.

Il tavolo davanti al mio viene occupato da quattro ragazzi più o meno della mia età, alcuni li ho visti a scuola, ma li conosco solo di vista.
La ragazza mi porta la mia cioccolata calda e nel frattempo alla radio si sente “L’hai dedicato a me”, allora come d’abitudine, oserei dire, invio un messaggio ad Andrew. Anche se so già che forse nemmeno mi risponderà, ma non ho capito il perché.
L’ultima volta che siamo venuti qui è stato una settimana prima che io partissi…

Un muro di ghiaccio tra NOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora