CAPITOLO 23 (parte 1)

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“sbagliare è un difetto di tutti, ma saper rimediare è un pregio di pochi.”
Anonimo

Clhoe’s pov

Dopo essere arrivata a casa ed aver mangiato un panino con mozzarella e prosciutto, sono salita in camera e mi sono fiondata nel box doccia, avevo proprio bisogno di una doccia rilassante.

Ho indossato la biancheria pulita; un paio di jeans scuri; una camicia di jeans, con sopra un maglione bianco, con qualche fantasia nera, e gli stivali di questa mattina. Poi ho asciugato i capelli ed ho preso il mio telefonino con gli auricolari, il mio giubbotto e le chiavi di casa e sono uscita di casa.

Che bello quando i genitori non ci sono!

Quanto hai ragione!

I miei non ci sono, perché ieri pomeriggio sono andati a trovare mia zia, in Abruzzo, e torneranno la settimana prossima. Mia sorella è tornata all’università e chissà quando tornerà per stare un po’ a casa.
Io non sono andata con i miei genitori perché tra due giorni si torna a scuola ed stamattina avevo la visita dal medico per la cicatrice.

Attraverso la strada e vado dritta al parco di fronte. Una volta aver varcato il cancello, mi guardo in torno per vedere se la mia solita panchina sia occupata o meno. Per fortuna è libera, quindi mi avvicino a passo svelto e mi siedo.

Fermo la mia playlist, ma non tolgo gli auricolari, così le persone pensando che stia ascoltando musica e non penseranno che sono una disagiata mentale; apro Wattpad pronta per leggere il nuovo capitolo del libro che sto seguendo da quando la scrittrice ha pubblicato il primo capitolo.

Quando leggo entro in un mondo tutto mio e mi isolo del tutto, ignorando ciò che mi circonda, ma per non sembrare una malata mentale ogni tanto alzo lo sguardo e mi guardo in torno.

Sono le 15.35 e il parco è pieno di bambini che giocano e poi c’è il campo di basket dove più o meno ogni giorno, c’è lo stesso gruppo di ragazzi che gioca.
Non vengo spesso a leggere in questo parco, di solito ci vengo di più per correre, ma in questi giorni in cui non potevo né correre né nuotare, mi trovo quasi ogni pomeriggio qui e non nascondo che spesso, quando alzo lo sguardo dallo schermo del telefonino, punto lo sguardo verso quei ragazzi. In particolare ne ho notato uno che spesso ho visto mentre mi guardava, ma poi entrambi spostiamo lo sguardo su qualcos’altro.

****

Sono le 17.30 quando vedo quei ragazzi andarsene in gruppo e alla fine del gruppo, vedo quel ragazzo: alto, di qualche centimetro in più di me; muscoloso; capelli corti e occhi marroni.

Proprio un bel pezzo di manzo!

Sta parlando con un suo amico che gli da una gomitata giocosa al fianco e con un ghigno sul viso. Lui sorride e si girano entrambi verso di me. Arrossisco per l’imbarazzo e abbasso lo sguardo sullo schermo del telefono facendo finta di non aver notato quegli sguardi.

Continuo a leggere altri capitoli di altre storie e quando rialzo lo sguardo dal telefonino vedo il tramonto. Guardo l’ora e sono le 20.00. Mi alzo e decido di andare a casa mia.

Quando entro in casa, sento il mio stomaco brontolare e decido di ordinare una pizza da sporto.

Ma la dieta?

Da domani tornerò a mangiare correttamente, ma almeno oggi che non c’è nessuno in casa che mi dice cosa posso o non posso fare, faccio di testa mia!

Brava! Così ti voglio ostinata fino alla fine! EVVIVA LA PIZZA!

Mentre aspetto che arrivi la pizza, inizio a guardare la TV sul divano, decido di vedere uno di quei film romantici, ma in realtà lo faccio solo per poter ridere delle cavolate che fanno quei dementi di piccioncini. Sì sono una disagiata! Ma solo quando non ci sono i miei in giro per casa.

Un muro di ghiaccio tra NOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora