(Edward) Capitolo 17

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<< Buongiorno fratello! Sorgi e splendi! >> urla Jay aprendo le serrande in camera mia.

<< Non mi avevi restituito le chiavi? >> chiedo mezzo addormentato ed abbastanza infastidito dalla sua invasione davvero sgradita.

<< Un mazzo delle tante copie che possiedo. Forza alzati, preparo il caffè >>

<< È domenica, non potresti lasciarmi dormire una volta tanto? >>

<< Assolutamente no. Se non scendi dal letto immediatamente rischiamo di arrivare tardi a casa di mamma ed il pranzo domenicale è assolutamente sacro quindi datti una mossa o farò a modo mio e credimi, non vuoi mettermi alla prova >> quella di Jay è una vera e propria minaccia ed ha ragione.

Non voglio metterlo alla prova, l'ultima volta che l'ho fatto mi ha inondato con una tanica da dieci litri piena d'acqua fredda. Non è stato per niente divertente e tanto meno piacevole, soprattutto il dover asciugare tutto.

Ho dovuto dormire sul divano per tre giorni mentre il materasso si asciugava. Per fortuna era estate altrimenti ci avrebbe messo molto più tempo. Jay sparisce in cucina mentre io mi alzo dal letto borbottando infastidito dalla situazione e me ne vado al bagno, chiudendomi a chiave così che, almeno qui, non possa invadere i miei spazi.

Tra una cosa e l'altra, esco dal bagno quasi trenta minuti dopo ma, prima di raggiungere quel rompiscatole di mio fratello mi infilo un paio di mutande pulite, i calzini, un paio di jeans, un t-shirt, le scarpe e, mentre mi avvio in cucino, infilo un maglione nero.

<< Non capisco perché questa mattina sei tanto lento, di solito non sei così bradipo >> è così che mi accoglie.

<< Sei simpatico come pochi >>

<< Lo so, nessuno è simpatico come me >>

<< Egocentrico >> sta sorseggiando del caffè mentre affianco a lui c'è un'altra tazza con caffè, latte ed un cucchiaino che equivale a dire che me l'ha anche zuccherato << Ieri sera sono uscito e ti ho preso una cosa >>

<< Sei uscito? E dove sei andato? >> come al solito non si fa i fatti suoi.

<< Non è questo il punto >> apro l'armadietto dove avevo nascosto il dolce << Non chiedermi di pronunciare il nome di questo affare ma è davvero buono >> così glielo appoggio davanti.

Anche se con un po' di titubanza, apre il sacchetto ed osserva un attimo quello che gli ho portato << Non ho mai visto un coso del genere, sei sicuro che sia commestibile? Non è che vuoi avvelenarmi solo perché ti ho svegliato e tu, evidentemente, hai fatto le ore piccole? >>

<< Mangialo e fa silenzio >> lo zittisco mentre bevo il mio caffè.

Osservo Jay che, dopo aver alzato le spalle in segno di noncuranza, prende un pezzo del dolce che ho comprato ieri insieme a Sophia e se lo ficca in bocca masticando con attenzione. Improvvisamente si gira a guardarmi davvero stupito ed io scoppio a ridere, quando scopre qualcosa di nuovo che gli piace fa sempre questa faccia davvero buffa.

#2 Oltre (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora