6 - Gossip

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Leighton Meester è una delle persone più strambe che io conosca.

Bella, intelligente e laureata in filosofia, ha deciso di lavorare in un bar soltanto perché le piace chiacchierare con le persone. Ho ribadito più volte in sua presenza che potrebbe parlare dei suoi amati filosofi a decine di studenti e intrattenerli con la sua indole scherzosa, ma pare non volerne sapere. Non ancora, così dice.

Non appena entro nel bar dove lavora, con Suzie al mio fianco, capto subito una chioma boccolosa color cacao e riconosco la sua figura muoversi agilmente fra i tavoli.

Nota me e la mia collega e si avvicina all'altra ragazza che lavora nel bar, Becky, per passarle gli ordini appena presi.

- Allora, donnine in tacchi e gonnella, come andiamo? Iniziata bene la settimana? - si informa, iniziando ad apparecchiare il nostro tavolo.

- Tredici lamentele, quarantanove email in arretrato da smistare e quattro riunioni da fissare e comunicare. Un incubo. - sbuffa Suzie.

Leighton si mostra incredula e mi guarda per passarmi la parola, continuando ad apparecchiare il tavolo.

- È arrivata la fine del mese. Non dico altro. - comunico.

Leighton fa una smorfia molto accentuata, come per dire "ah, cavoletti fritti!".

- Cazzo. Be', però gennaio ha rotto i coglioni abbastanza, era ora che finisse. - aggiunge.

Come non detto.

Dovrei apporre sulla mia fronte un cartello con la scritta "comprendetemi e datemi ragione, non ho bisogno di altre demoralizzazioni".

Eppure, Leighton è una di quelle che hanno sempre ragione, soprattutto quando evidenziano verità incontestabili. Non si può darle torto quando dice che gennaio è un mese infinito: dura veramente il quadruplo degli altri.

Così, mi ritrovo ad annuire in silenzio.

- Fish and chips oggi, che ne dite? - domanda la mia amica e vicina di casa.

- Per me va bene. - mi dichiaro d'accordo.

- Leigh, sono a dieta, lo sai! - protesta Suzie.

Io e Leighton si scambiamo uno sguardo d'intesa.

- Ma vaffanculo, Suz! - esclama la mia amica, prima di sparire in cucina.

Suzie mi guarda, come per sapere se la penso come lei oppure no.

- Ha ragione, Suz, che cazzo di dieta vuoi fare? Sei magra. - faccio spallucce.

Anche quando dico qualcosa di odioso, mi preoccupo sempre di usare un tono di voce addolcito oppure scherzoso, così che il mio interlocutore non se la prenda sul serio.

- Farò uno strappo solo perché rompete. - sospira la bionda.

Le faccio un ampio sorriso.

Cominciamo a parlare di cose inutili in generale finché non arriva anche Leighton con il cibo e le bevande per tutte, poi ascoltiamo le ultime novità su clienti recenti che lei sostiene di aver visto piuttosto che interrogato.

- Sapete cosa mi ha detto Jodie? - esclama Suzie.

Jodie Cropps è la segretaria del capo dell'azienda: ha ventisei anni, è bionda, ha un fisico da urlo ed è fidanzata con il figlio di un imprenditore molto ricco. Oh, e fornisce materia succulenta per i gossip che girano tra gli uffici ogni giorno. A discapito di ciò che giunge alle orecchie delle oche del piano basso, però, Suzie è una fonte affidabile per le notizie perché le riceve direttamente da Jodie.

- No, cosa? - la esorto.

- Fra qualche settimana un tecnico, un ingegnere e un manager vengono tutti e tre insieme a stimare quanti e quali prodotti della nostra azienda ordineranno per un progetto, ma non ricordo cosa mi ha detto di specifico.

- E quindi? - domando ancora.

Un sacco di tecnici ed ingegneri vengono a fare la stessa cosa da anni, perché dovrebbe essere eccitante la notizia?

- L'ingegnere è giovane e figo. - ammicca Suzie.

Rimango impassibile.

- Tanto io ho chiuso con gli ingegneri. - asserisco.

- Lavorano con il ferro, che schifo! Meglio chi lavora con lo zucchero... Giusto, Minnie? - commenta Leighton, con tono allusivo.

Sa essere davvero stronza, devo dire.

- Non provarci, Leigh, ha fatto tutto lui.

- E tu te ne sei tirata fuori egregiamente. - continua, soffocando una risata.

Suzie chiede spiegazioni e Leighton le fornisce un resoconto molto dettagliato, che comprende dettagli che solo Jonathan può averle comunicato.

- Lei non lo rifiuterà. - sentenzia Leighton.

A questo punto, sbotto.

- Tu rifiuteresti uno che ti porta le brioche alle otto del mattino?

- Vedi? - conferma la mia amica.

Suzie resta di stucco, poi sorride, perfettamente d'accordo.

Il pranzo termina in maniera piuttosto tranquilla e mi sembra addirittura volato. Al pensiero di tornare in ufficio, mi viene voglia di strozzarmi con il caffé.

- Bene, ora tornate a sudare sulle vostre scrivanie da gente professionale, che quelli come noi continuano a sgobbare. - ci congeda Leighton.

Strano modo di congedare qualcuno, ma non mi sento di giudicarla male.

Io e Suzie la salutiamo ed usciamo dal bar, poi attraversiamo la strada e facciamo due passi fino al palazzo dove ognuna di noi lavora.

Capisco che è veramente finita la pausa quando ci separiamo all'ascensore: ci scambiamo uno sguardo denso di rassegnazione.

Quando torno nel mio ufficio, sono le due precise e il telefono fisso inizia a squillare.

Mi slancio per afferrarlo e rispondere.

- Pronto? Ufficio contabilità...

- Sì, sì, poche formalità, Minnie. Domani arriva il procuratore. A che punto sei con il bilancio del mese? - tuona con voce cupa il mio capo.

Dritto al sodo, eh?

- Uhm... Stavo per riprenderlo in mano. - invento.

- Balle. Senti, vedi di averlo pronto per domattina alle nove precise o sei in guai seri, va bene?

Alzo gli occhi al cielo.

- E non provare a sbuffare. Muoviti. - prosegue, come un cane che abbaia.

- D'accordo, arrivederci. - lo saluto, con gentilezza melliflua.

Sento un sospiro dall'altra parte del telefono.

- A domani, Minnie.

Ringrazio il Cielo che non sia venuto direttamente in ufficio a rompere le scatole, come spesso preferisce fare.

Non appena metto giù il telefono, sento bussare alla porta.

Una sfilza di segretarie del piano basso portano fogli e fogli che suppongo di dover guardare.

Si prospetta un pomeriggio lungo... Anzi, infinito.

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Per la gioia di quell'esiguo numero di personcine interessate a questa storia, ecco qui il sesto capitolo!

Love you 🍰

Sour, Sweet & Smart (#STYDIA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora