Credo di essermi sentita una bambina come mi sento adesso giusto giusto tre o quattro anni fa, quando mi sono presa un virus intestinale che mi ha costretta a letto per una settimana e avevo bisogno di qualcuno che mi stesse vicino e mi aiutasse di continuo.
Mia madre ora se ne va in giro per casa mia a preparare qualunque cosa, lamentandosi nel contempo che io lasci il frigo vuoto e che non mi nutra abbastanza.
Sbuffo.
Forse non è stata un'idea così geniale esortarla a venire qui.
- Mamma, puoi smetterla di lamentarti e lasciarmi riposare, per favore? - supplico.
- Manda giù la minestrina che ti ho preparato, poi riposati pure. Ogni cosa va fatta a stomaco pieno. - istruisce lei.
Sull'ultima cosa che ha detto non posso che concordare.
È così che mangio la minestrina di verdure che mia madre ha preparato e poi sprofondo nel sonno, non potendo fare molto altro.
Al mio risveglio, l'appartamento è silenzioso. Mia madre è ancora qui? Forse si è addormentata anche lei.
Mi alzo faticosamente dal letto e mi stropiccio gli occhi, poi mi guardo attorno.
- Mamma? - domando.
Non ricevo alcuna risposta.
Giro ancora un po' e capisco di essere sola, ma in cucina trovo di tutto: biscotti, torta, crostata, pollo arrosto, verdure in padella, pasticcio di carne, tagliere di formaggi e salumi... Mi sento male all'idea di ingerire tutto questo.
Lancio un'occhiata all'orologio e registro che sono le tre e mezza del pomeriggio.
Le tre e mezza?
Ho dormito così tanto?!
Indecisa su cosa fare, scelgo infine di prendere i biscotti preparati da mia madre e far partire un film.
Sfortunatamente, suona il campanello proprio quando la pellicola inizia.
- Chi è? - domando a gran voce.
- Jonathan.
Sussulto.
Com'è possibile?
- Jonathan? Sul serio? - ripeto, come un'idiota.
- Sì, sono io. - conferma lui.
Mi alzo lentamente e strascico i piedi fino alla porta d'ingresso, dietro la quale Jonathan attende pazientemente con un'espressione indecifrabile in viso.
È normale notare che è davvero molto bello e che lo è ancora di più dopo essersi fatto la barba?
Il dopobarba emette un intenso profumo mascolino che aizza i miei ormoni. A ventitré anni non dovrei essere in grado di controllarli?
- Hai cucinato? - si informa.
- No, è stata mia madre. Si è data alla pazza gioia in cucina. - sospiro.
Annuisce.
- Entra. - lo esorto infine.
Jonathan mi segue e noto una certa esitazione in lui. Qualcosa lo rende nervoso.
- Come stai? - domanda poi.
- La febbre è scesa di un grado. Sono a trentotto adesso. - mormoro.
Mi sdraio sul divano, tentando di riprendere la posizione di prima e di far ripartire il film, ma Jonathan mi sposta delicatamente in modo da starci entrambi.
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Sour, Sweet & Smart (#STYDIA)
RomanceMinnie non potrebbe essere più diversa da Jonathan, acida lei e dolce lui, ironicamente pasticcere, eppure sono attratti l'uno dall'altra: peccato che a minare il loro rapporto intervenga il passato...