Studio la sua espressione per capire se sia serio oppure no.
Riduco gli occhi a due fessure.
Cazzo, è dannatamente serio!
- Okay. - rilancio, decisa.
Non mi fa paura. Andrò a pranzo con lui, gli farò capire che sarà l'ultima volta che ci parleremo e metterò un punto a questa faccenda. Ne ho davvero abbastanza.
- Okay? E basta? Niente sclerate? - domanda Liam, indispettito.
- Mi sembra di aver ricevuto un invito. Se lo ritiri, però, non vengo. - faccio spallucce.
- No, no, andiamo. - si corregge frettolosamente.
Mi alzo, infilo la giacca e prendo la borsa, poi seguo il mio ex fuori dal mio ufficio.
Sono agitata.
Sto davvero per mettere fine al tormento della mia vita negli ultimi tempi. Sarò libera e felice.
- Il Kensington ti va bene? - domanda Liam, mentre usciamo dall'edificio.
Annuisco.
È uno dei soliti posti raffinati che Liam e la gente che se la crede adora frequentare.
Percorriamo il tragitto in silenzio, sotto il sole che non scalda ma che acquieta, con i miei tacchi che fanno rumore e le scarpe di Liam che sfregano piano contro i sassolini, mentre io cerco di evitarli. È tutto troppo tranquillo.
- Un tavolo per due. - esordisce lui, non appena mettiamo piede nel ristorante.
La cameriera ci scorta ad un tavolo vicino alla finestra, sulla destra, che dà sulla strada.
In sala domina il bianco come colore, e il blu per le decorazioni, fiori inclusi.
- Quindi, Minnie, come procede la tua giornata? - si informa cortesemente.
Alzo le sopracciglia.
- Ho visto il mio ex e quella che consideravo un'amica fremere per limonarsi stamattina, ma poi è andato tutto bene. Il mio lavoro è monotono, sai, non mi posso aspettare chissà quali sorprese. - racconto.
- Perché ti ha turbata vedermi con Suzie? - domanda lui.
Lo guardo come se fosse handicappato.
- Perché considero un tradimento, il suo, nei miei confronti. Sai bene che ci sono rimasta male quando sei partito per l'Australia e non ci ho messo poco a riprendermi. Mentre cercavo di risollevarmi, lei era lì con me, mi aiutava, mi ascoltava... E ora, vederla al tuo fianco, mi fa incazzare come una bestia. - spiego, calma e risoluta.
- Volete ordinare? - domanda gentilmente la cameriera, con una voce talmente squillante da stonare con la mia.
Liam lancia un'occhiata nella mia direzione.
- Un risotto ai funghi. - dico, tra i denti.
- Lo stesso. - afferma lui.
La cameriera appunta anche le bevande, poi se ne va.
Le incenerisco la schiena.
- Sei un po' acida ultimamente, o sbaglio? - scherza Liam.
Il mio sguardo inceneritore si posa sul suo viso.
- Che perspicacia, mister quoziente intellettivo elevato. - lo prendo in giro a mia volta, con una punta di sarcasmo.
- Minnie, rilassati. - mi consiglia il diretto interessato, con serenità e serietà.
Sorprendentemente, faccio come mi dice.
Forse è davvero il caso di prenderla con calma.
- Stavamo dicendo che vedermi con Suzie ti turba; quello che non capisco è perché. - riprende Liam.
Sospiro.
Agli uomini bisogna davvero spiegare tutto, ogni minima cosa. Da soli non ci arrivano, non riflettono, non macchinano sulle cose... Sulla psicologia delle persone con cui hanno a che fare, soprattutto se si tratta di donne. Dovrebbero invece tenere a mente che è molto raro che noi donne agiamo per caso. Una motivazione di solito c'è.
- Perché ce l'ho con te, per come è andata tra noi e per il fatto che non molli, ora che rispunti a caso dopo sei mesi e passa. E lei, stando dalla tua parte, mi fa incazzare ancor di più. Capisci adesso o devo farti un disegnino? - esclamo.
- Be', non che io non ti abbia proposto di tornare come prima...
Spalanco gli occhi.
- Vaffanculo, Liam! Ma ti pare il caso? Sono passati sei fottutissimi mesi e non voglio tornare indietro, perché sto cercando di andare avanti! Prova a farlo anche tu, iniziando a dimenticarti di me, magari.
Liam deglutisce, contrariato.
- Non mi sono mai trovato bene con nessuna se non con te. Dico davvero. - insiste.
- Non me ne frega più un cazzo. Io ho conosciuto una persona migliore di te, che mi rispetta, che mi mette al primo posto e che non se ne va in Australia senza dirmi se tornerà, senza darmi direttive. Questa persona mi dimostra ogni giorno che c'è e che vuole esserci, che stare con me è importante.
Nel frattempo, arrivano le ordinazioni, così ammutoliamo.
Chissà cosa pensa la cameriera di noi.
Le capita spesso di vedere una coppia o ex coppia litigare al tavolo?
Liam mi guarda negli occhi, intensamente.
- Voglio rimediare.
- È troppo tardi per rimediare. - scatto.
- Minnie, lasciami tentare... Una seconda possibilità va data a tutti.
- Hai avuto tanto tempo per una seconda possibilità, ora mettiti da parte. - tronco il discorso.
Liam non fiata più.
Lui mangia il risotto, io ho poco appetito e poche forchettate bastano a chiudermi lo stomaco. Voglio solo uscire da qui e avere la certezza di non dovergli più parlare, di non vederlo più, se possibile.
- Mi dispiace, allora, ma perderai il lavoro. - conclude.
Non mi dà il tempo di ribattere perché arriva la cameriera a portare via i piatti.
Maledetta, ha una pessima tempistica.
Liam si alza e io lo imito.
- Molto bene, fai pure, se credi che sia la cosa giusta da fare o se credi che ti possa giovare. Cercherò un altro impiego senza problemi. Non sarai certo tu a bloccarmi la vita. - lo snobbo.
Mi faccio un applauso mentalmente.
Se non ho conservato il lavoro, almeno non ho perso la dignità.
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Slay.
Love you 🍰
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Sour, Sweet & Smart (#STYDIA)
RomanceMinnie non potrebbe essere più diversa da Jonathan, acida lei e dolce lui, ironicamente pasticcere, eppure sono attratti l'uno dall'altra: peccato che a minare il loro rapporto intervenga il passato...