JONATHAN
Tre anni dopo...
- Quindi sei proprio sicuro di volerlo fare?
Io e Michael parliamo di qualunque cosa da anni, talmente tanti che paiono una vita intera, ma abbiamo sempre evitato, involontariamente, il tema del matrimonio.
Forse, è successo perché sapevamo entrambi di avere idee diverse in merito. Lui ha sempre nutrito il sogno di cambiare ragazza da una settimana all'altra per tutta la vita, io non ho mai negato di voler creare una famiglia con la ragazza di cui mi sarei innamorato.
- Certo. La amo e non voglio nessun'altra, perché non dovrei farlo? - rispondo con semplicità alla sua domanda.
- E se ti innamorassi a prima vista di una brasiliana sulla spiaggia dove andrete in luna di miele? - ipotizza il mio amico.
- Chi ti dice che andremo in luna di miele in Brasile?
- E chi ti dice che accetterà di sposarti? È sempre stata un po' così, Minnie... Imprevedibile. - controbatte Michael a sua volta.
- Mozione accolta, ma non in questo contesto. I sentimenti di Minnie non sono imprevedibili e non ha mai smesso di dirmi che mi ama da quando ha avuto il coraggio di ammetterlo la prima volta. Non posso dubitare sull'amore che prova per me. - spiego.
- Perché hai scelto proprio un ristorante giapponese vicino al Tamigi? Sai che non vado pazza per il sushi.
La prendo per mano e la guido sul ponte di Londra, sotto la luce intermittente dei lampioni. Una brezza fresca mi accarezza il viso e scompiglia i suoi capelli rossi.
Si volta e mi guarda con quei suoi brillanti occhi verdi, in attesa di una risposta.
- Non mi piace cadere nella routine... Siamo a Londra, negozi e ristoranti cambiano sempre, perché non approfittarne? Quel che conta è girarli con te. - dico infine.
La stretta delle nostre mani si intensifica e riconosco questo come uno dei modi silenziosi in cui Minnie mi fa capire che ha recepito le mie parole.
Mi trascina poi al parapetto del ponte.
- Guarda le stelle. Guarda come brillano da sole e poi guarda come illuminano l'acqua del Tamigi. - sussurra.
Il luccichio è magico, sembra polvere di fata.
- Ti amo, Jonathan, davvero tanto. Almeno tanto quanto l'acqua ama le stelle che la baciano e la fanno risplendere di luce.
Mi volto a guardarla e vedo la stessa luce di cui parla proiettata nelle sue iridi chiare. Ed è così bella, adesso, con il profilo illuminato dalle stelle, le labbra piene dischiuse e la pelle delicata al soffio gentile della brezza serale.
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Sour, Sweet & Smart (#STYDIA)
RomanceMinnie non potrebbe essere più diversa da Jonathan, acida lei e dolce lui, ironicamente pasticcere, eppure sono attratti l'uno dall'altra: peccato che a minare il loro rapporto intervenga il passato...