Jonathan inizia con una mostra d'arte.
- Un mio amico adora realizzare quadri che raffigurano la natura morta, il cielo in diverse fasi della giornata e donne coperte parzialmente da un velo. - spiega.
Il luogo dove si tiene la mostra è in una zona poco esplorata di Londra, lontana dai soliti quartieri che tutto il mondo conosce; la tranquillità che regna fa quasi pensare che non siamo nemmeno a Londra.
All'interno dell'edificio in mattoni rossi, il colore predominante sulle pareti e sugli arredi è l'azzurro.
Una ragazza dai capelli lisci color mogano e gli occhiali dalla montatura viola ci accoglie con un largo sorriso. Forse è il caso di dirle che il rossetto fucsia non va più di moda.
- Ciao! Volete che vi illustri il percorso? - si propone, gentile.
- Sono amico del pittore, quindi credo che faremo un giro un po' particolare. Grazie, comunque. - declina Jonathan, talmente garbato che sembra quasi che abbia accettato.
La ragazza si fa da parte e ci augura una buona giornata. Mi chiedo se la paghino anche per essere così di buonumore la mattina.
- Un giro particolare? - domando.
Jonathan mi fa l'occhiolino e mi prende per mano. Fa da guida fino al termine del corridoio e bussa alla porta di sinistra.
- Chi è?
La voce giunge attutita dall'altra parte della porta.
- Un vecchio amico. - si limita a dire Jonathan.
Seguono dei passi e la porta si apre: un ragazzo basso e riccioluto ci squadra da dietro i suoi grandi occhiali tondi.
Non appena riconosce Jonathan, le rughe d'espressione sul suo viso si distendono.
- Johnny! Da quanto tempo non ti vedo! - esclama.
Si scambiano una pacca energica.
- Charlie, come va? Hai venduto qualche quadro?
- Pochi, per ora. Speriamo in meglio. Ma dimmi un po'... Chi è questa bella signorina che hai portato qui? Non la vorrai mica annoiare, è così carina!
Le mie guance si tingono di rosso non appena l'amico di Jonathan riversa complimenti su di me.
- Non credo si annoi... So come tenerla sveglia. - mi fa l'occhiolino Jonathan.
- Scemenze a parte, io sono Minnie. È un piacere conoscerti. - sorrido a Charlie.
Lui fa un mezzo inchino, palesemente teatrale, e mi restituisce il sorriso.
- Il piacere è tutto mio. Avete già incrociato Valerie?
- Sì, ma vorremmo fare un giro per conto nostro. - risponde Jonathan.
- D'accordo. Buon divertimento, ragazzi, e passatemi a salutare prima di andare via. - sorride Charlie.
Lo congediamo e solo ora noto che la mano di Jonathan non ha lasciato la mia nemmeno per un secondo.
Non sembra volerla abbandonare.
- Questo è il tramonto visto dagli occhi di Charlie. - descrive, indicando una tela aranciata con sprazzi dorati e rosati.
Il tocco dell'artista è calibrato ovunque, tranne che nelle linee di contorno: lì si fa più rapido e segmentato, ma del tutto naturale.
- Come mai dice di non averti visto da tempo? - domando, di punto in bianco.
Non so nulla sul passato di Jonathan e improvvisamente mi sorgono centinaia di domande.
Dove abitava prima? Quali sono i suoi amici? Ha avuto tante fidanzate? Ha fratelli o sorelle? Che rapporto ha con i suoi genitori? Gli piacciono gli animali? Qual è il suo colore preferito?
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Sour, Sweet & Smart (#STYDIA)
RomanceMinnie non potrebbe essere più diversa da Jonathan, acida lei e dolce lui, ironicamente pasticcere, eppure sono attratti l'uno dall'altra: peccato che a minare il loro rapporto intervenga il passato...