Come avevo ben immaginato, la riunione si protae nel tedio più snervante possibile. Dopo un po', perdo del tutto la concentrazione e il mio sguardo non si focalizza più su nulla: la mia mente viaggia e vorrei che non potesse farlo.
Visto che il futuro è ignoto, è più semplice scavare nel passato che ben si conosce. Ma io nel mio passato non voglio scavare.
Higgs e altri due signori che a malapena ho visto nella mia vita lavorativa blaterano su tassi di vendita e fattori vari, ma mi manca la capacità di stabilire collegamenti efficaci e seguire il filo del discorso in questo momento. È tanto più semplice lasciarsi andare all'oblio...
Esco dall'edificio quando il sole si accinge a calare e a malapena ricordo come mettere un piede davanti all'altro. Queste riunioni mi tramortiscono il cervello.
Fortunatamente, riesco ad arrivare a casa sana e salva e mi rilasso un po' nel silenzio del mio appartamento prima che il campanello suoni.
Oh, già, Jonathan voleva farmi una sorpresa.
- Che vuoi? - domando, stanca, dopo essermi trascinata alla porta con tutta la forza che avevo in corpo.
Jonathan è vestito in modo casual, con pantaloni marroni e maglioncino azzurro sopra. In spalla tiene uno zainetto bianco.
- È arrivato il massaggiatore! - esclama con entusiasmo.
Sollevo le sopracciglia.
- Ehi, sii accogliente. Ti offro un massaggio gratis, mica una tortura cinese. - soggiunge.
Una lieve risata lascia le mie labbra prima che io mi sposti di lato e lo inviti ad entrare.
Lo zainetto mi incuriosisce.
- Ti sei portato dietro l'arsenale da massaggiatore? - ridacchio.
Jonathan posa lo zaino sulla poltrona del mio salotto, poi mi guarda.
Lo trovo particolarmente carino oggi... Sarà per lo styling più curato dei capelli?
- Tu scherzi, ma un mio amico mi ha prestato i suoi oli miracolosi e mi ha fatto una lezione rapida su come rilassare i muscoli di una persona tesa. - rivela.
Completamente presa alla sprovvista, mi chiedo come abbia avuto il tempo e la voglia di preparare con tanta cura una sorpresa per me. Voglio dire, mi conosce da appena due giorni!
- Hai fatto tutto questo per me? - domando.
Jonathan arrossisce un pochino.
- Non dovevi... Non me lo merito. Ti tratto male dal primo momento in cui ti ho visto. - rido.
Fa spallucce, come se non gli pesasse.
- D'accordo, dammi il tempo di combinare qualcosa ai fornelli e poi sono da te. - decido.
Preparo un uovo sodo, tonno, mozzarella, pomodorini e altre verdure da aggiungere all'insalata che mangerò per cena, consumando nel frattempo una pagnottina di grano duro. Mi illudo così: l'insalata per mangiare sano e la pagnottina per assumere effettivamente delle calorie.
Jonathan siede al tavolo della cucina e mi aiuta in qualche passaggio, ma per lo più passa il tempo ad osservarmi.
- Ti stanno bene questi jeans. - commenta.
Li guardo perché non ricordo quali ho indosso. Oh, quelli per cui non sapevo se spendere ottanta dollari oppure no! Alla fine li ho spesi, perché perfino il commesso omosessuale mi diceva che mi facevano un bel sedere. Sorrido al complimento di Jonathan.
- Grazie!
Quando ho tutti gli ingredienti a portata di mano, li mescolo in un'unica insalatiera e inizio a mangiare.
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Sour, Sweet & Smart (#STYDIA)
RomanceMinnie non potrebbe essere più diversa da Jonathan, acida lei e dolce lui, ironicamente pasticcere, eppure sono attratti l'uno dall'altra: peccato che a minare il loro rapporto intervenga il passato...