33 - Fever

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La notte non mi è mai apparsa così buia e fredda come ora che la sento nel cuore. La pioggia mi permea, facendo penetrare il gelo in ogni cellula del mio corpo, a tal punto che sono paralizzata.

Che cosa ho appena fatto?

La cazzata più grande della mia vita, probabilmente.

Senza aggiungere altro, mi lancio all'inseguimento di Jonathan e lo vedo dirigersi verso la sua macchina. Corro a perdifiato.

- Jonathan! Jonathan! Ti prego, fermati! Ascoltami! - urlo.

Lui aspetta che io lo raggiunga, con il volto tetro.

- L'ho fatto per non perdere il lavoro. Capiscimi, per favore. - mi lagno.

- Sei patetica. Io ti sto dando tutto me stesso, Minnie, lo capisci? Quello stronzo va a fare il carino con la tua amica e ora ti chiede un bacio, così, a caso. E tu accetti anche! Ma ti rendi conto di quanto sei assurda?! Io mi impegno, davvero, ma stavolta non capisco. Come hai potuto? Davanti ai miei occhi, poi... Il colmo, questo è davvero il colmo. - sbotta.

No, non l'ho mai visto così incazzato. Incazzato e ferito.

- Io...

- Tu ora dimmi che ti sei resa conto che ti sta solo prendendo in giro. Rassicurami almeno su questo. - mi interrompe.

Apro la bocca, ma non riesco a dire niente.

- Sali in macchina, ti porto a casa. - decreta, con un tono che non ammette repliche.

Eseguo e non oso fiatare. Non ci riuscirei, neanche se volessi.

Il nervosismo di Jonathan vibra per tutto l'abitacolo e mi mette angoscia addosso.

- Quindi non hai niente da dire. - conclude, quando l'auto si ferma di fronte al nostro palazzo.

- Mi dispiace. Non meriti una stupida come me al tuo fianco. - ammetto, profondamente umiliata.

Jonathan sospira pesantemente e si volta a guardarmi negli occhi.

- Tutto qui?

Non so cosa si aspetta che gli dica. 

Il silenzio diventa opprimente.

- Vai, fatti una doccia calda e mettiti sotto le coperte, poi dormici su e domani mi fai il piacere di parlare come la persona che credo di aver conosciuto, non come questa versione tonta di te. Buonanotte, Minnie. - tuona.

Un singhiozzo lascia le mie labbra e, subito dopo, lacrime dense sgorgano dai miei occhi

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Un singhiozzo lascia le mie labbra e, subito dopo, lacrime dense sgorgano dai miei occhi.

Non ero preparata a questo. Non lo sarei mai stata.

È come se Liam avesse preso a calci la mia autostima e Jonathan mi stesse deridendo per questo. Stupidamente, credevo che mi avrebbe dato una mano. Lui è sempre quello buono, quello gentile, quello che sopporta lati di me che nemmeno io reggo, talvolta. È la solidità su cui ho imparato a contare e, forse, ho fatto male. O forse sto delirando e basta.

Sour, Sweet & Smart (#STYDIA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora