One Direction=My Direction

CAPITOLO 31

Cameron's pov

Mi metto di scatto seduto sul letto. Ho il respiro affannato e sono tutto sudato.

Ieri all'incirca alle 4 del mattino ce ne siamo andati tutti a casa.
È orribile lasciarli lì così. Inermi sul letto. Indifesi.

I genitori di Mary e quelli di Zayn sono rimasti in ospedale. Mi sono addormentato verso le 5:30 e adesso sono le 7 del mattino. Non riesco a chiudere occhio.

Nelle orecchie mi riecheggia la sua voce sul marciapiede. Ero lì fuori perché volevo farmi un giro,ma poi sono stato sorpreso dalla pioggia. Quando l'ho vista in macchina con Zayn sarei voluto evaporare via,infatti non volevo salire. Per nessun motivo. Poi ho valutato l'idea di poter chiarire con lei. Avrei voluto farlo non appena arrivati a casa mia. Non sopportavo di non parlarmi con lei,di non passare i pomeriggi insieme,di non chiacchierare tutta la notte al telefono. Volevo fare pace.
Adesso invece devo ritenermi fortunato se si sveglierà. E chissà tra quanto lo farà.
Odio vederla conciata in quel modo.

L'ho sentita urlare a Zayn di fermarsi. Sia io che lei abbiamo visto quella macchina venirci addosso,ma ricordo che la signora era già accasciata sul volante. Probabilmente era svenuta,ma il suo piede continuava a premere sull'accelleratore.

Lei ha allungato la mano verso Zayn,come per proteggerlo e poi l'ho vista sballottare attutendo l'impatto. Abbiamo iniziato a girare e girare e pensavo veramente di morire. Giravamo talmente forte che mi sono sentito portare via. Sono volato fuori dalla macchina attraverso il vetro che era stato scalfito precedentemente dalla macchina e poi rotto definitivamente dalla testa di Mary.
Ho sentito un forte dolore alla spalla e poi l'asfalto duro che mi sbucciava la schiena.

Non sono nemmeno svenuto. Mi sono girato verso le due macchine. Quella della signora era andata a sbattere contro un muretto,mentre quella di Zayn si era ribaltata e continuava a girare velocemente.

Poi il colpo finale.
Si è schiantata contro un albero e si è fermata appoggiata sul tetto.

Per terra,proveniente dalla macchina,c'erano strisce di sangue.
Il panico ha iniziato a impossessarsi di me come un veleno che ti entra nelle vene.

Ho iniziato a urlare i loro nomi più forte che potevo,ma non sentivo nessuna risposta.

Mi sono alzato e sono corso verso la macchina.
Zayn era tutto storto e l'albero lo aveva colpito in pieno. La testa gli sanguinava e non dava nessun segno di vita.
Mary era anch'essa a testa in giù ancora seduta nel sedile. All'inizio aveva gli occhi aperti,poi sono andati all'insù e non li ha più aperti. Non so neanche se mi ha riconosciuto.
Cercai di chiamarla,ma non mi rispondeva. Perdeva sangue anche lei dalla testa.
La tirai fuori con cautela usando anche la spalla che mi faceva male,ma del mio dolore non me ne fregava nulla. Volevo solo portarli fuori di lì.
Riuscii a tirarla fuori e la posai sull'asfalto bagnato. La sua gamba era tutta storta e perdeva tantissimo sangue.
Era una visuale orribile.
Un conato di vomito mi prese alla sprovvista e vomitai lì vicino.
C'era sangue ovunque cazzo e quella con la gamba mezza aperta era la mia migliore amica!

Mi feci forza e legai la bandana che avevo in testa intorno alla sua coscia cercando in qualche modo di fermare il sangue. Le mie mani adesso ne sono sporche e anche tutta la felpa.

La lasciai lì e il mio primo pensiero fu Zayn. Non potevo lasciarlo lì...dovevo tirare fuori anche lui.

Mi guardai intorno e nessuno si era ancora accorto dell'accaduto. Entrai dalla portiera tutta sfasciata su cui era appoggiata Mary e cercai di chiamare Zayn.

Ovviamente non mi rispose

Ero quasi convinto che fossero morti,ma nonostante ciò cercai in tutti i modi di tirare fuori il ragazzo. Non ci riuscii e in preda al panico chiamai Camille.
Ero spaventatissimo e gli raccontai velocemente cosa era successo. L'incidente è avvenuto molto vicino a casa sua e gli allarmi delle auto erano talmente forti che forse si potevano sentire da casa sua. Dopo nemmeno 5 minuti la vidi arrivare correndo insieme agli altri ragazzi.
Mi sono quasi sentito meglio vedendoli.