Dear Nesme

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Alt!
Prima di leggere il capitolo, mi volevo scusare con voi del ritardo con cui pubblico questo capitolo. Come giustificazione posso dirvi che ho avuto degli impegni che mi hanno portata lontana dalla correzione e pubblicazione del capitolo stesso, ma ora eccolo qui. Buona lettura.

*** *** ***

Ed ecco dicembre. L'ultimo mese dell'anno e il più antipatico dal mio punto di vista. Frequentando per la prima volta la scuola, ho dovuto scegliere un'attività extra scolastica, il dramma club. E adesso trascorro le mie giornate a scuola. Mattina lezione. Pomeriggio prove per la recita natalizia. Insomma Jacob lo vedo poco e a cena, sempre che non sia troppo stanco dal lavoro in officina e le ronde. Ora che Leah è fuori dai turni di ronda, per permetterle di dedicarsi all'università, i turni di perlustrazione nei boschi sono aumentati.
Fortunatamente che oggi è sabato e posso trascorrere la serata con lui!

Che bello!

< Nessie, mi dici che parte farai alla recita? > mi dice curioso il mio Jacob mentre guida la sua auto verso un discopub di Port Angeles.
< Nessie vestita così sei stupenda! > - gli dico ironicamente - < Jake non posso dirti nulla. Voglio che sia una sorpresa >

Non ho detto niente a nessuno, per scaramanzia. Tutto top secret.

< Sei bellissima con questo vestito rosso che... > - mi dice posando la mano destra sul mio ginocchio coperto dalla calza trasparente - < ... che se qualcuno ti guarda un po' più del dovuto, io divento lupo >
< Lo so bene mio lupacchiotto > gli dico mentre mi allungo per scoccarli un bacio sulla guancia. Sta guidando e non posso distrarlo.
< Eddai mi dici qualcosina sulla recita > mi dice facendo la faccia da cucciolo.
< Ok. Si terrà il ventuno di questo mese e per quanto parli del Natale, non ci saranno né bambini né Re Magi, o altre figure religiose > rispondo sistemandomi il cappotto nero.
< Non ho capito molto, ma va bene così > mi dice sorridendo mentre entra nel parcheggio del discopub.

Entrati nel locale e aspettiamo qualche minuto che un cameriere ci porti a un tavolo libero. Una volta seduti ordiniamo da mangiare.
< Oggi in officina è venuto un signore che Embry lo avrebbe sbranato volentieri > mi dice ridacchiando.
< Perché? > gli domando.
< Credeva che Embry non sapeva fare il suo lavoro e doveva rivedere l'auto davanti a lui. Per sua fortuna sono intervenuto io e tutto si è risolto > mi risponde fingendo di vantarsi.
< Il grande capo! > gli dico io scherzando.
< Ecco a voi > ci interrompe una cameriera posando sul tavolo le nostre ordinazioni. Sorride a Jacob e gli da un foglietto che lo legge e sorride.
< Che c'è scritto sul foglio? > domando con un pizzico di gelosia.
< Niente di che, è solo il conto > mi risponde mettendo il foglio acanto al suo piatto.
< Fammi vedere > dico allungandomi per prendere il foglio, ma lui è più veloce di me e lo prende in mano.
< Non è niente, davvero > mi ripete divertito e la mia gelosia si fa sentire.
< Allora dammelo qua > - gli dico mostrandogli il palmo aperto - < Jake per favore dammi quel figlio se non è nulla > gli tolgo il biglietto dalle mani.

Tavolo 6 Liza
- 1 coca cola alla spina media
- 1 birra alla spina grande
- 2 panini mister dog + patatine fritte

Guardo il dadino sul tavolo e corrisponde al numero del biglietto e il resto sono le nostre ordinazioni. < Gelosona mia! > mi dice Jacob divertito del suo scherzetto idiota.
< Non ci provare più o ti strappo i peli uno ad uno > gli rispondo ringhiando.

Mi ha fatto passare la fame. Idiota!

Prendo una patatina fritta e la intingo nel ketchup, ma non la mangio.

Se nel biglietto c'era un numero di telefono, avrei fatto un casino. Quale non so, ma lo avrei fatto.

< Non ho scusanti per averti fatto questo scherzetto, lo ammetto, ma mi piaci quando ti mostri gelosa > - mi dice prendendomi la mano che è sul tavolo - < Non hai motivo di esserlo perché io non ho occhi, anima e cuore che per te. Tu sei l'unica bambina, ragazza e donna che io amerò sempre e continuerò a farlo finché il mio cuore batterà > mi sorride del suo più bel sorriso. Quello che mi fa dimenticare di essere triste o arrabbiata.
Dopo il suo discorso, tolgo la mia mano da sotto la sua e vedo che ci resta male.
< Vado un attimo in bagno > - gli dico e mi alzo dalla sedia. Per andare verso i bagni, devo passare accanto a lui, così gli vado dietro e lo abbraccio dandogli poi un bacio sulla guancia - < Sono sei anni e tre mesi che sei il mio Jacob e lo sarai per sempre > sussurratogli questo all'orecchio vado in bagno.

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