< Mamma, vado fuori a leggere. Non mi va di stare in casa > dico a mia madre che se ne sta seduta sul divano a leggere un libro anche lei. La mia passione per la lettura, me l'ha tramandata lei.
< Va bene, tesoro > - mi risponde senza interrompere la sua lettura. Agli occhi umani sembra disattenta, ma non è così. È una vampira e i suoi sensi sono super sviluppati e in più è una mamma - < Prendi la coperta rossa, che sicuro vai a sederti a terra e non su una sedia >
< L'ho dimenticata a casa di nonno Charlie. Ne ho presa un'altra > dico velocemente e con la stessa velocità delle mie parole, esco da casa.
Arrivo al mio albero preferito, situato a metà strada tra le due case Cullen, dallo zainetto tiro fuori il libro "Harry Potter e la pietra filosofale", uno dei miei preferiti. Lo avrò letto tantissime volte e ogni volta provo un'emozione nuova. Eppure la storia è sempre la stessa. Harry Potter, un bambino che subito dopo la morte dei genitori, avvenuta quando lui aveva solo un anno di vita, viene affidato alle cure "amorevoli" degli zii materni. Fino a quando dieci anni dopo al raggiungimento di undici anni, Harry, scopre di essere un mago. Il mago che sconfisse il Signore Oscuro.
Sto leggendo uno dei miei pezzi preferiti, quello in cui Harry scopre lo specchio delle brame quando qualcuno mi toglie il libro dalle mani. Nahuel.
Avrei preferito Jacob.
< Signorina, lo sa che è vietato leggere? > mi dice Nahuel, mentre guarda la copertina del libro.
< E chi lo dice? > - gli chiedo alzando un sopracciglio. Guardo Nahuel e il suo braccio fasciato - < Potresti ridarmi il libro. Per favore? >
< Lo dico io > - mi risponde sedendosi accanto a me e mi restituisce il libro - < Volevo parlare un po' con te. Da quando sei stata fuori con il lu... ops Jacob noi non abbiamo parlato quasi più. Ancora arrabbiata con me? >
< No, non sono più arrabbiata. Perché? > gli dico sorridendo.
< E' che in questi giorni ti vedo sempre indaffarata e di corsa, ho pensato che... > mi risponde.
< Hai pensato male amico > - gli rispondo ridacchiando e dandogli un buffetto sul ginocchio piegato. Un gesto di amicizia - < Sono indaffarata. Fra qualche settimana, andrò a scuola e siccome non voglio fare brutte figure, mi sto preparando. Tutto qui >
< La scuola. Io non ci sono mai andato e non credo serva, almeno non a quelli come noi. Siamo molto intelligenti rispetto agli umani. Tu, hai la possibilità di avere come insegnanti la tua famiglia. Che senso ha andare a scuola? > mi risponde.
< Nahuel, io voglio andare a scuola per conoscere altre persone, per essere trattata come un essere umano. E poi, i miei sono d'accordo poiché l'iscrizione a scuola l'hanno fatta loro per gli umani, sono minorenne. > gli dico.
< Giusto. Ora dimmi com'è andata con Jacob? > chiede curioso.
< E' andata bene, direi... siamo stati al mare, a Port Angeles. Abbiamo mangiato del pesce e fatto una passeggiata sul lungo mare > gli dico tranquillamente. Non gli dico quello che è successo sulla spiaggia solamente perché sono affari miei.
< E la rosa? Perché ti ha regalato una rosa? > dice e mi guarda sospettoso.< Che ne sai della rosa? Me l'ha regalata per amicizia > dico.
< A me, è stato detto il contrario. Jacob, mi ha detto il contrario che te l'ha regalata perché sei sua. Ammettilo state insieme! > mi dice con voce aspra, dura, non più scherzosa e amichevole. Sembra come se dai suoi modi vuole la lite, ma a me di discutere non va.

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Together Forever
FanficSono trascorsi diversi anni da quando i Volturi fecero visita a Forks e scoprirono che Renesmee non è l'unico ibrido tra i vampiri. Renesmee adesso è cresciuta, e con lei anche il sentimento di amicizia verso Jacob si è trasformato in qualcosa di...