Passato Presente Futuro

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È trascorso un mese da quando ho spedito la lettera di ammissione alla Hoquiam University State, ma ancora non ho ricevuto nessuna risposta. Sono in ansia.

E se non mi ritengono idonea, o magari ho sbagliato un requisito?

Penso, mentre sistemo la mia stanza.

Se non ricevo la lettera, che farò tutto l'anno?

< C'è sempre l'università in Alaska con me e tua madre > mi dice divertito papà che se ne sta appoggiato allo stipite della porta. A giugno, dopo il mio diploma, i Cullen lasciano Forks. Io resto qui, con Jacob. Per loro è arrivato il tempo di cambiare casa e città perché la gente, comincia a domandarsi perché nonostante sono trascorsi anni, i Cullen non invecchiano mai.
< Papà! Odio quando origli i miei pensieri > gli dico seccata.
< Sai bene che non lo faccio apposta > - mi risponde mentre entra in stanza e si siede sul mio letto - < Sono giorni che ti torturi con questa storia del "se non mi hanno presa".  Rilassati e vedrai che andrà tutto bene > mi sorride.
< Non riesco a rilassarmi. Tra qualche mese, voi tutti vi trasferirete in Alaska mentre io... resterò qui > - gli dico mentre mi siedo sul letto accanto a lui - < Purtroppo, non ho fatto richiesta ad altre università vicine... se non vengo presa, vorrà dire che troverò un lavoro >
< Vedrai che presto arriverà la lettera, dove ti dirà che sei stata ammessa > - mi dice stringendomi a lui e stampandomi un bacio sulla fronte. Uno di quei baci che solo un papà sa dare - < La mia piccola mostriciattolo che non viene presa... è impossibile >
< Lo so che niente è impossibile, per me > gli rispondo sorridendo e resto abbracciata stretta a lui che nonostante i suoi tanti "no", a volte per me ingiusti, mi ha fatto crescere.

Sto aiutando Billy, il vecchio Quil a sistemare la sala riunioni della tribù assieme a me ci sono Kim ed Emily. Mentre metto in ordine uno dei tanti scaffali, un album di fotografie mi cade ai piedi. Incuriosita, lo apro e comincio a sfogliarlo. È un album in bianco e nero, che racconta di alcuni matrimoni Quileute.

È bellissimo!

Sono stupita dalle foto, che sembrano vere.

< Così sono, anzi erano, i matrimoni Quileute > - mi dice Billy. Sto per chiudere l'album, che devo finire di vedere - < Continua a vederlo, se ti fa piacere >
< Stavo pulendo e mi era caduto... > gli rispondo giustificando la mia curiosità.
< Non giustificarti. Una pausa fa bene a tutti > - mi dice sorridendo - < E poi, sei della famiglia e prima o poi le avresti viste >

Sono della famiglia, giusto!

< Grazie > - lo ringrazio sorridendo e riapro l'album da dove avevo lasciato, ovvero su una foto di due sposi che si tengono per mano e una terza persona lega le loro mani unite - < Devono essere stati molto belli >
< Quelli sono i miei genitori. Mio padre, William Black e mia madre, Judith Peterson > - mi dice Billy - < Peccato che una tradizione così sia andata persa... >
< Peccato > gli rispondo per poi chiudere l'album e riprendere a pulire, fino a che non arriva Jacob per riaccompagnarmi a casa. Stanotte ha la ronda.

Prima di riportatemi a casa, abbiamo un po' di tempo per noi e, infatti, andiamo a casa sua.
< Vado a farmi una doccia > mi dice mentre si toglie la maglietta.
< Direi di sì > - gli rispondo fingendo di tapparmi il naso - < Puzzi >
< Hahah spiritosa! >- mi risponde e si odora le braccia - < Però, hai ragione >

Jacob a petto nudo e scalzo, indosso soltanto un pantalone marrone e in testa, un copricapo indiano. Mi sorride mentre tende la mano sinistra verso di me. La sua sposa, vestita con un leggero abito bianco, con in testa un piccolo cerchietto con delle piume. Con la mia mano sinistra, afferro la sua. Sorrido.
Una terza persona, lega le nostre mani congiunte con un nastro rosso.

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