Paris

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Il taxi ci porta al nostro hotel che si trova in una zona tranquilla nel centro della città. Dalla descrizione sul sito internet dell'hotel e, da quello che fino ad ora sto vedendo io, il quartiere è tranquillo,  non molto trafficato e facilmente raggiungibile dai mezzi pubblici (metropolitana e autobus).

< Bon jour, messieurs. Puis-je vous aider?> ci chiede un uomo alla reception.
< Salve. Abbiamo prenotato una stanza > risponde Jacob. Anche se non conosce il francese, ha intuito cosa chiede il receptionista.
< A nome? > chiede il receptionista cambiando lingua dal francese all'inglese. Se lavori in un albero internazionale, devi per forza sapere altre lingue.
< Black > risponde Jacob. Il receptionista controlla al computer la nostra prenotazione.
< Sì, eccola qui. Vogliate mostrarmi i documenti, per cortesia? > - ci domanda mentre prende dei fogli - < Mi servono per la registrazione > diamo i nostri documenti, che nel frattempo il receptionista trascrive sul computer, e ci consegna un modulo da compilare.
Jacob compila il modulo di registrazione e pagamento mentre io, mi guardo attorno.

Elegante, ma raffinato... mi piace!

Le pareti sono bianche,  pochi quadri appesi che raffigurano Parigi. Il banco della reception è circolare e in legno scuro, sparse qua e là poltrone e divani di pelle bianca con accanto o davanti tavolini sempre in legno.

In silenzio arriva un portantino che carica su un carrello porta abiti le nostre valigie.
< Garçon, de chambre 251 > - dice in francese il receptionista al portantino dandogli una Kay card - < Les messieurs, parlent anglais > il ragazzo annuisce.
< Vogliate seguirmi? > chiede poi il ragazzo a Jacob e me.
< Signori Black, vi auguro una buona permanenza > ci dice il receptionista.

Mentre Jake ed io seguiamo il ragazzo agli ascensori, continuo a guardarmi intorno. Noto una stanza con mobili di legno scuro e poltrone di color verde.
< Quella, signora è la zona relax > mi dice il ragazzo che evidentemente ha notato il mio sbirciare.
< Grazie > rispondo gentile.

Entriamo in ascensore. Osservo la mia immagine sul grande specchio.

Che capelli orrendi!!

Arrivati al sesto piano, le porte si aprono su di un corridoio dalle pareti marrone chiaro con appesi dei quadri raffiguranti foto di una Parigi stile anni 50. Qualche pianta e mobile qua e là a fare d'arredo.
< Prego signori... la vostra stanza > - ci dice il ragazzo aprendo la porta e facendoci segno di entrare. La prima a entrare sono io, seguita da Jacob e dal facchino che posa le nostre valigie e si prende la mancia che "mio marito" gli porge. - < Signori Black, per qualsiasi cosa... a vostra disposizione. >
< Grazie > gli rispondo sorridendo gentile. Ricambia il sorriso e va via.

La stanza, è in stile moderno. Pareti bianche con pochi quadri appesi raffiguranti cose astratte. Una finestra grande, che si affaccia sulla Torre Eiffel. Ha un divano per due persone color rosso con davanti a un mobile grigio lungo che prende tutta parete, dove una parte  c'è un piccolo frigorifero. Sulla parete sopra il mobile c'è il televisore con decoder satellitare. Accanto al divano c'è un bel tavolo tondo con due sedie. Accanto al mobile c'è una porta che divide la zona giorno da quella notte.
La stanza da letto ha la carta da parati gialla con sparse qua e là delle roselline rosa. Una grande finestra che dà anch'essa sulla Torre Eiffel. Sulla parete accanto alla porta, c'è una toletta, il mobile che nel 600/700 le donne usavano per rendersi belle al proprio uomo o alla società di corte di un qualche Re Luigi.
< Qui mi sa che ci passerai le ore, amore > mi dice indicando il mobile e si siede sul letto.
< Può darsi... > - gli rispondo mentre mi guardo allo specchio e sorrido - < È comodo il letto? > gli chiedo. Annuisce.
< Comodissimo. Lo vuoi provare? > mi domanda con voce sensuale.
< Magari dopo... > gli rispondo. Apro l'armadio posto sulla sinistra del letto per vedere la capienza.  Poi entro in bagno.
Il bagno è quadrato mattonato bianco e verdino. Davanti alla porta ci sono il doppio lavandino e uno specchio enorme a fianco gli armadietti che contengono un phon e i vari saponi dell'hotel. Ai lati del mobile in muratura ci sono gli asciugamani. Dietro la porta invece sono appesi due accappatoi. Accanto alla porta c'è il water e infondo la vasca da bagno con attaccata la doccia. Sia vasca che la doccia, non sono molto grandi. Sopratutto la vasca.
< Se volessi farmi un bagno, devo stare con le gambe strette al petto > constata Jake vendendo la vasca.
< Peccato niente sesso in vasca > gli dico con nonchalance.
< A saperlo... chiedevo prima se avevano una stanza con una vasca più grande... > - mi dice sorridendo in modo malizioso - < Però abbiamo... >
< Sshh > gli sussurro mentre poggio il mio indice sulle sue labbra e passo la mia lingua sulle labbra con fare sensuale. Le sue mani afferrano il mio sedere... man mano che avanziamo verso il letto, ci togliamo i vestiti pesanti e ingombranti di dosso.

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