Together Forever

Principe & Principessa

Sono sveglia, ma rimango con gli occhi chiusi a pensare.

Abbiamo fatto l'amore tutta la notte...

Sorrido.

< Sì... Ve la saluto...  > - sento dire da Jacob a bassa voce - < Ok ciao >

Mi giro verso di lui, lo guardo posare il cellulare sul comodino.
< Bonjour mon amour > gli dico con il sorriso ancora sulle labbra e scoccandogli un bacio sulla guancia.
< Mon amour... spero di non averti svegliata... > - mi risponde lui attirandomi ancora di più a se - < Ero al telefono con mio padre. Ti salutano tutti >
< Io dovrei chiamare i miei... Che ore sono? > gli domando.
< Le tre del pomeriggio. Si dovresti chiamarli. E ho pensato che... > mi risponde ma io lo interrompo.
< Che ho fame, e non ho voglia di uscire. Sono ancora stanca > gli dico.
< Di uscire non va nemmeno a me, e infatti... ho chiamato prima giù al bar e ho fatto portare qualcosa da mangiare > mi dice lui.
< Ottimo! > esclamo mentre mi alzo dal letto e vado in bagno. Entra in bagno con me.
< Ho sentito Embry e alla riserva tutto bene > mi dice mentre fa pipì ed io mi strucco.
< Come è andata la festa. Ti ha detto nulla? > gli domando.
< Mi ha detto che è andata bene e che dopo cena, gli hanno raggiunti la famiglia di Lily > mi risponde lui mentre si lava le mani. Sorrido.
< Quindi i genitori di Lily hanno conosciuto Tiffany... > dico.
< A quanto pare si > mi dice anche lui e sorride.

Usciti dal bagno, vado in salotto a prendere il cellulare. È scarico.
< Jake, devo chiamare a casa mi dai il tuo telefono? Il mio è scarico > gli domando mentre metto il mio cellulare in carica.
< Ok > mi risponde. Prendo il telefono e compongo il numero del cellulare di mia madre, lo conosco a memoria.

< Jacob tutto bene? È successo qualcosa a... > dice mamma non appena risponde.
< Ciao mamma. Ho il cellulare scarico e chiamo con quello di Jacob > le dico mentre metto il viva voce.
< Ciao Bells > la saluta lui mentre addenta un cornetto.
< Ciao ragazzi, come è andata ieri? Vi siete divertiti? > domanda a raffica mamma.
< Tutto bene e ci siamo divertiti. Parigi vista dalla torre Eiffel, è stupenda! Poi vedrai le foto > le dico prendo anche io un cornetto.
< Posso immaginare... > - ci dice - < Oggi che farete di bello? Che posti visiterete? >
< Qualche posto vicino l'albergo. Sai, ieri abbiamo fatto molto tardi e siamo ancora stanchi quindi non ci allontaneremo troppo > le risponde Jacob.
< Beh... sì giusto... fate una buona passeggiata e tante foto > - ci dice mamma - < Ora devo salutarvi che stiamo per andare a caccia >
< Ok ciao e saluta tutti > le dico.
< Ciao Bells > la saluta Jacob.
< Ciao ragazzi > ci saluta lei.

< Le foto non credo si possono fare... > dice Jacob dopo aver chiuso la telefonata.
< Direi di no... > gli rispondo mentre mi avvicino a lui e gli accappatoi scivolano via...

Trascorriamo così il pomeriggio del nuovo anno chiusi in una camera d'albergo, a fare l'amore, le coccole, a organizzare i restanti giorni parigini e a fare nuovamente l'amore.

Muniti di cartina, tessera metropolitana, informazioni stradali arriviamo a Notre Dame.

La prima cosa che fa Jacob, da perfetto turista, prende la sua macchina fotografica e scatta delle foto alla cattedrale, a me mentre guardo dei bambini che giocano a rincorrersi, mentre la loro mamma li chiama, dai nomi mi sembrano siano italiani.
< Il cartone, non gli rende giustizia. È bellissima, non trovi? > domando a Jacob che sta scattando altre foto.
< È magnifica > mi risponde mentre chiude la sua macchina fotografica e la ripone nella tasca del suo giubbotto.

Vista da fuori la cattedrale, mostra tutta la sua maestosità in stile gotico, ma dentro è ancora più bella. Come tutte le Chiese, all'entrata ha la sua acquasantiera, in marmo.  Intingiamo appena le dita della mano nell'acqua benedetta e facciamo il segno della croce.
In un angolo c'è il leggio, dove è spiegata la storia e la struttura della Cattedrale.
< La cattedrale è composta di cinque navate. La navata maggiore è alta 32 m e larga 12 m. Alla fine della navata si trova il... > leggo ad alta voce anche a Jacob ma mi tira via.
< Ci sono anche altre persone che voglio leggere e non parlano americano, Ness... > - mi dice - < Godiamoci la visita senza star al leggere. Abbiamo gli opuscoli >
< Ok. Hai ragione > - gli rispondo  sorridendo e in punta di piedi gli bacio il naso - < E' storia e, potrebbe servirmi per gli esami >
Sorride scuotendo la testa e sospira.