Dopo che lei se ne fu andata, decise di raggiungerla, per sapere cosa avrebbero fatto.
Le sentì parlare e si accorse che c’erano altre persone, un uomo e una donna dedusse dalle voci che sentì, voci nuove.
Atropo continuava a stare accanto a Cloto, la sua voce arrivava dal solito luogo, non si era spostata, era ancora dove l’aveva lasciata prima e lui invece si trovava vicino Lachesi.
Alla fine, decisero di tornare all'inferno, era così che chiamava quel luogo di torture, e avevano bisogno di lui, per attirare Hera, per usarla come 'merce' di scambio.
Lui si propose di aiutarli, sapeva che era stupido, ma voleva che lei lo vedesse come un eroe e non solo come l’uomo cieco qual era, anche se alle volte sentiva una sfumatura della sua voce che tradiva il desiderio, ma aveva paura che lo avesse solo immaginato, solo perché desiderava che lei lo desiderasse e si chiese se fosse possibile.
Il problema era che quando era vicino a lei, quando sentiva il suo odore, non riusciva a capire più nulla e sentiva solo il suo cuore battere forte, il piano quindi prevedeva che si dividessero, lui e Lachesi si ritrovarono di nuovo da soli.
Non sapeva come facessero a spostarsi così in fretta, in realtà adesso che ci pensava era una cosa insolita, lui era persino fermo, ripensando a cos'era successo precedentemente si accorse che il momento prima venivano attaccati e il momento dopo lei gli ordinava di mettere Cloto sul divano.
Lei stava camminando e lui sentì vari odori <Di qua> le disse afferrandole il braccio, quando lei stava andando dalla parte sbagliata <Stiamo cercando Hera no?> disse lui visto che lei non si muoveva, il contatto con la sua pelle, gli fece sentire di nuovo quel desiderio inappropriato in quella situazione e in particolare in quel momento.
<Ti seguo> disse lei dopo una pausa, lui la lasciò, anche se indugiò ancora un secondo su quel contatto.
Si mise a camminare e sentiva i suoi passi dietro di sé, camminarono in silenzio e poi sentì che era vicino, anche perché quella strada gli era familiare.
Si fermò davanti alla porta e fu lei ad aprirla ed entrare per prima <Alzati> le sentì dire.
Hera si lamentò per quel trattamento <Farò la brava solo se mi portate lontano da quel sadico> affermò lei <Lo odio> si lamentò.
Lachesi sospirò <D’accordo> disse lei seccata, era chiaro che non la sopportasse.
In quel momento Hera lo toccò, mettendogli una mano sul braccio, quel tocco fu indesiderato, anche perché non era da parte della donna che voleva, aveva attenzioni, da una donna che non aveva richiesto, mentre dalla donna dalla quale avrebbe voluto anche solo una volta essere toccato, non riusciva nemmeno ad avvicinarsi.
"Che dovesse prendere lui l’iniziativa?
Se prima l’avesse attirata a sé e baciata che cosa avrebbe fatto lei? Lo avrebbe respinto? Magari anche colpito?" Si chiese.
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2 -Le Guardiane- Lachesi
Fantasy[COMPLETA] Dopo la vittoria su Zeus, Lachesi sa che il re degli dei non si darà pace fino a quando non si sarà vendicato, ecco perché in nessun modo vuole dare modo al dio di punirla, anche se questo vuole dire tenere alla larga l'unico uomo che le...