Diciannove

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   Lui non riusciva davvero a credere che nonostante tutto quello che le aveva appena raccontato non lo avesse insultato, magari preso per un idiota

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   Lui non riusciva davvero a credere che nonostante tutto quello che le aveva appena raccontato non lo avesse insultato, magari preso per un idiota.
Non poteva negare di esserlo stato.

Non riusciva a credere che per lei non cambiasse nulla.
La baciò dolcemente.
Le mise una mano sulla testa infilando le dita tra i suoi capelli morbidi.

Avrebbe voluto che lei gli raccontasse qualcosa di sé.
Smise di baciarla appoggiando la sua fronte contro quella di lei.
Sorrise.

<Tu invece che lavoro fai?> le chiese.
Ci fu un lungo silenzio e pensò che lei non gli avrebbe risposto.

In effetti, adesso, che ci pensava la sua figura era avvolta dal mistero.
Non sapeva quasi nulla di lei.
A parte di suo padre.
Delle sue sorelle, ma di lei non sapeva nulla.

<Io mi occupo delle persone> affermò lei.

<Vuoi dire che sei un’infermiera?> le chiese lui curioso.

<No> rispose subito.

<Allora sei una psicologa?> le chiese.

<No> disse lei.

<Fai sostegno alle persone diversamente abili allora> tentò ancora cercando d’indovinare.
Lei scosse il capo.

<E allora cosa?> le chiese.
Lei non rispose.
Lui sospirò e si allontanò.

<Ho capito è un segreto> disse lui un po’ deluso.
Credeva che anche lei riuscisse ad aprirsi con lui e invece non voleva dirgli nulla.
Era come se avesse frapposto un muro tra loro.
Fece per andarsene, ma lei lo afferrò dal braccio e lui si bloccò e si girò per guardare nella sua direzione.
Gli sembrava di vedere il suo viso.
Era sicuro che adesso i suoi occhi neri lo stessero guardando in modo dispiaciuto.
Lei gli mise le mani sul viso.

<Non può bastarti sapere che mi occupo delle persone?> chiese lei.
Lui la fissò intensamente.
Sentiva ancora il suo profumo di mare.

<Perché non vuoi dirmelo?> chiese lui adesso.
Lei sospirò.
<Non è che non voglio> disse lei.
<Se io te lo dico tu sarai in pericolo> ammise lei.
Lui continuava a non capire.

<Che vuoi dire?> chiese lui.

<E’ complicato> affermò lei.
Lui sospirò.

<E’ parecchio complicato se tu non mi spieghi cosa succede> disse lui serio.
<Fai parte di una agenzia segreta?> le chiese adesso.
Non sapeva più che pensare.
Era pericoloso saperlo per lui.

<Qualcosa del genere> disse lei arrendevole.

<Se loro venissero a sapere che tu sai di noi, poi potrebbero sentirsi in diritto di farti del male, ed era per questo che volevo che te ne andassi, era della tua vita che mi preoccupavo> gli spiegò lei.
Lui però continuava a essere confuso.
<Forse avrei dovuto dirtelo prima, ma te lo chiedo adesso> affermò lei in tono serio.
<Vuoi lo stesso stare con me, anche se io non posso dirti tutto ciò che vorresti sapere?> chiese lei e le tremò la voce.

2 -Le Guardiane-                                                         LachesiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora