Trentuno

15 1 0
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

  A lui non importava di quello che gli sarebbe successo, ma aveva paura per Lachesi.
La sua donna.
La donna che amava da morire.
Senza la quale non poteva stare.

E sarebbe stato quello l’Inferno.
Stare senza di lei.
Lontano da lei.
Essere torturato era il minimo.
Sentire poi quelle parole da Lachesi accrebbe di più il suo amore per lei.
E lo fece sentire ancora più innamorato di lei.
Ancora più fiero di quella donna così coraggiosa che non aveva paura di nulla.

Nemmeno del re degli dei che stava sfidando apertamente per il loro amore.
Un amore per il quale voleva combattere anche lui.

<Non punire lei, punisci me al suo posto> disse lui in quel momento mettendosi davanti a lei per farle da scudo.
Zeus rise.

<Che gesto nobile> lo derise.
A lui non importava che lui lo stesse deridendo.
Che trovasse la situazione divertente.
Sapeva solo che doveva salvare Lachesi.
Che il solo pensiero che lui potesse farle del male lo faceva stare male.
Non avrebbe sopportato un simile pensiero.
Né avrebbe potuto vivere sereno o tranquillo ben sapendo che lei era da qualche parte che soffriva perché Zeus le stava facendo del male.

<Ma non preoccuparti perché anche tu hai la tua punizione> disse lui seccamente.
Lei si staccò da lui per mettersi davanti.
Scosse il capo.

<Lui non ha fatto nulla, sono stata io a parlare, è me che vuoi punire per essermi innamorata, per essermi ribellata a te, è con me che ce l’hai, lascialo stare> disse lei mentre lui la tirava mettendola dietro di sé per farla da scudo.
Scosse il capo.

<No> affermò lui.
Non voleva che lei si prendesse tutta la colpa.

<Lei non sapeva che stavo ascoltando, non sapeva che ero lì> disse lui cercando di giustificarla.
Di salvarla.
Non voleva che lei venisse punita a causa sua.

<Se devi punire qualcuno, punisci me> affermò lui.
Era seriamente intenzionato a salvarla da qualunque cosa lui volesse farle.

<Dean> lo chiamò lei irritata.
<Io non posso permettere che tu ti prenda la colpa> affermò lei.
Lui scosse il capo.

<Ed io non posso permettere che tu venga punita per colpa mia> disse lui serio.

<Non preoccupatevi, avete entrambi una punizione da scontare> affermò lui divertito dal fatto che entrambi cercavano di coprirsi le spalle.

<Tu non puoi fargli del male> disse lei.
Lui le sorrise.

<Vedremo> affermò seccamente.
In quel momento li separò usando i suoi poteri.
Lei venne scaraventata contro il muro e sentì dolore dappertutto e lui era dalla parte opposta.

Lei cercò di andargli incontro, ma fu tutto inutile si sentiva come se qualcosa d’invisibile la tenesse ferma.
Lui invece si alzò a fatica e avanzò verso di lei sempre con grande fatica.
Zeus sembrò impressionato.
Lui sorrise divertito.

<Ho trovato la giusta punizione per entrambi> affermò sorridendo entusiasta.
Schioccò le dita e si ritrovarono nei sotterranei.
Erano entrambi legati uno di fronte all’altra.

Lei tirò le catene ma non servì a nulla e lui fece lo stesso ma niente.
Zeus li guardò compiaciuto e poi chiamò il mostro che li avrebbe frustati.

<Comincia con lui> disse divertito.
Lei cominciò a dibattersi tirando calci al muro, cercando in ogni modo di liberarsi, ma fu tutto inutile.
Cominciò a frustarlo, mentre lei non riusciva a sopportare il rumore della frusta contro la sua pelle.
Lui non diede segno di soffrire non gemette nemmeno.
Nemmeno un lamento uscì dalle sue labbra, ma anzi vide l’ombra di un sorriso come se fosse felice così.

<Basta così lo ucciderai> gridò lei mentre le lacrime le rigavano il viso.
Si voltò a guardare il crudele re degli dei che si faceva beffe di lei.
Che sorrideva compiaciuto del dolore che lei provava in quel momento.

<Zeus ordinagli di fermarsi> disse lei in tono disperato.
Non riusciva più a sopportare il dolore che gli stava infliggendo.
Era tutta colpa sua.
Lei doveva stare più attenta.
Avrebbe dovuto assicurarsi che nessuno le stava ascoltando.

In quel momento lui schioccò le dita facendo fermare il mostro.
Dean cadde in ginocchio.
Il sangue sulla frusta la fece infuriare.
Avrebbe ucciso quel dannato mostro e avrebbe avuto la sua rivincita su Zeus.
Se né avesse avuto la possibilità lo avrebbe ucciso.

In quel momento Atropo comparve con Mike.
Entrambi davanti a lei.

<Zeus> disse Atropo.
Il tono furioso.
Lui le sorrise.

<Sei venuta a vedere la punizione che infliggerò a tua sorella?> chiese lui divertito.
Lei scosse il capo e in un attimo fu accanto al dio.
La mano puntata contro il suo collo.
Gli occhi ardenti di rabbia.

<Ti ammazzo se non la lasci andare> affermò lei semplicemente.
Il dio rise.

<Non puoi farmi nulla Atropo, altrimenti Cloto morirà> disse lui.
Atropo rimase a bocca aperta.

<Ricordi vero l’altra tua sorella?> chiese divertito.
Si stava divertendo pazzamente a torturare tutti quanti.
Maledetto di un dio.
Oh, come avrebbe voluto ucciderlo con le sue stesse mani.
Atropo non poté fare altro che lasciarlo andare.

<Potrei punirti per questo affronto> affermò lui guardandola.
Lei lo fissò intensamente e poi sorrise.

<Zeus ricordi quando avevo in ostaggio tua moglie?> chiese lei.
Lui la fulminò.

<Hera non è qui, e tu non puoi sapere dove lei sia, non puoi accedere a quel posto, a quel mondo> affermò lui irritato.
Lei scosse il capo.

<Si è vero> disse lei con un sorriso divertito e lui sembrò tranquillizzarsi.

<Voglio ricordarti che quel giorno tu hai dato la libertà a Dean quando Lachesi te l’ha chiesto> affermò lei indicandolo.

<E le tue testuali parole sono state prenditelo pure> sottolineò lei.

<E cosa vorresti dimostrare con questo?> chiese lui stizzito.

<Che tu le hai concesso Dean> affermò lei semplicemente come se fosse un dato di fatto.

Mentre lei parlava tenendo distratto Zeus, Mike la liberò dalle catene e lei si precipitò verso Dean, ma in quel momento Zeus glielo impedì rigettandola indietro e diede lo stesso trattamento a Mike.

<Dove pensi di andare?> chiese lui divertito.
Le faceva male tutto, ma non osava immaginare il dolore che stava provando Dean.
Voleva essere forte per lui e come lui.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
2 -Le Guardiane-                                                         LachesiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora