Diciassette

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   Zeus era più che intenzionato ad avere la sua vendetta sulle Moire

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   Zeus era più che intenzionato ad avere la sua vendetta sulle Moire.
Lo avevano sfidato.
Era però anche vero, che aveva promesso loro che non si sarebbe vendicato.

E questo solo per riavere la sua Hera.
La donna che adesso teneva stretta tra le braccia.
Le baciò la spalla con dolcezza.
Lei non aveva ancora detto nulla su ciò che era appena successo tra loro.
La cosa non lo stupiva più di tanto.

Lo stupiva il fatto che lei non si fosse lamentata quando le aveva chiaramente detto che era lui che comandava.

In un altro momento lei lo avrebbe fatto né era certo.
Forse lo avrebbe fatto anche adesso.
Lui però aveva perso del tempo prezioso con lei.

Non si stava occupando di ciò che più gli interessava.
Voleva tenere sotto controllo le Moire e anche Afrodite e suo figlio.
Soprattutto Eros, perché tra loro non era ancora finita.
Anche perché quello che lui gli aveva fatto non poteva passare impunito.

Come non poteva permettere che Lachesi se la cavasse così, senza aver sofferto per il dolore che aveva causato a sua moglie.
Ricordava ancora bene il modo in cui l’aveva colpita.

La cosa lo infastidì.
Ovviamente avrebbe trovato qualunque scusa per poterle infliggere dolore.
Sperava che in quel preciso momento non stesse festeggiando troppo la sua vittoria contro di lui.

Per Atropo ormai non poteva fare più nulla.
In teoria adesso che Mike era un immortale non aveva infranto alcuna legge.
Quindi si poteva ritenere salva a meno che non venisse in mente al suo uomo di raccontare tutto a qualche suo parente o amico.

A quel punto però avrebbe avuto una giusta scusa per punirlo.
Motivo in più per non perdere di vista nemmeno loro.

Lasciò la moglie.
Adesso doveva occuparsi di cose importanti.
Poi avrebbe avuto tutto il tempo per occuparsi di lei.
Non che non potesse rilassarsi un attimo con lei.

Lei lo afferrò dal braccio.
Le sue unghie lo graffiarono, ma non disse nulla, sapeva che lei gli stava facendo male volontariamente.
Non era tipo da fare cose per caso.

<Dove vai?> chiese lei furiosa con lui perché la stava lasciando.
Il problema era che gli era impossibile rilassarsi con lei in quel momento.

Stava già pianificando il modo di farla pagare ai suoi nemici.
Anche perché doveva ancora pensare a come fare con lei.

Doveva mandarla in un altro posto.
O per lo meno fare in modo che più nessuno potesse pensare di usarla come merce di scambio.

<Devo risolvere un paio di cose> le rispose.
Lei lo fulminò.

<E queste cose non possono aspettare ancora un po’?> gli chiese con quei suoi occhi viola fiammeggianti di collera e desiderio.

Un misto che gli piacque vedere negli occhi della moglie.
Era da un po’ che non lo vedeva.
Forse c’era anche gelosia tra le emozioni che la stavano squassando in quel momento.

Lui sorrise.
Le afferrò la mano che gli stava artigliando il braccio.

<Adesso vestiti che te ne devi andare da qui> affermò lui serio.
Lei lo fissò confusa.

<E se io non volessi?> chiese lei.
Lui la fissò adesso furioso.
<Mi era sembrato di aver messo in chiaro chi comanda> affermò lui.
<Puoi solo se lo desidero> disse lei.
<E quindi tu mi stai dicendo che non desideri andartene> affermò lui fissandola.
<Perché? Solo per farmi arrabbiare?> le chiese.
<Non sei una bambina Hera> le disse seccamente irritato per il suo volere sempre mettere in discussione ciò che lui le chiedeva di fare.
Lei lo fulminò adesso furiosa.

<Tu vieni via con me?> gli chiese e lui a quel punto rise divertito.
<Non dire sciocchezze> affermò lui e lei lo fulminò.

<Allora io non vado da nessuna parte> ribatté lei.
<Se non te ne vai tu, non vedo perché devo farlo io, non ti permetterò di tradirmi portando le tue donnacce qui> affermò seria e lui rise.

<Sai bene che qui le donne umane non sono ammesse Hera e se anche volessi tradirti non sarebbe per questo che ti caccerei> disse seccamente.

<In ogni caso io non voglio andarmene> affermò lei togliendo la sua mano dalla sua presa e facendo per andarsene, ma lui la bloccò dal braccio attirandola tra le sue braccia.

<Tu farai ciò che ti dico> affermò lui con gli occhi fiammeggianti di collera.
Lei sorrise.

<Provaci> disse sfidandolo com’era solita fare.

Purtroppo dovette ammettere che gli era mancato quel suo temperamento.
Quelle sfide continue.
I suoi occhi viola lo fissavano con intensità e la sua bocca incurvata in un sorriso di sfida.

Lui fissò la sua splendida moglie per un tempo che parve quasi infinito.
<Non provocarmi, sai che perderai> le assicurò lui.
Lei lo fissò divertita.

<Dimostramelo> lo incitò.
Cercò di tenere a bada il desiderio che era tornato a farsi sentire prepotente dentro di lui.
Doveva fare in modo che lei capisse che era lui a comandare e che sfidarlo non serviva a nulla.
Il viso di lei era così vicino al suo che la tentazione era troppo grande per riuscire a resistere ancora.
Si allontanò da lei.

<Non devo dimostrarti nulla, tu farai quello che ti dico e basta> affermò lui adesso serio.
Lei lo fissò perplessa e poi lesse la rabbia e l’odio farsi strada nei suoi occhi.
La lasciò andare e uscì dalla stanza.
Lei urlò di rabbia e frustrazione mentre le porte si richiudevano dietro di lui per il suo volere.

Adesso era tempo che le Moire pagassero per l’affronto.
Tante più informazioni avrebbe ricevuto, tante più ragioni avrebbe avuto per punirle.

Si ricordò di Cloto.
La cara piccola Cloto.
Chissà se si era già ripresa.
Sorrise.
Più tardi sarebbe andato a farle una visita per vedere come stava.
In ogni caso lei aveva già avuto la sua punizione, forse una punizione più dura delle altre due.
In fin dei conti lei aveva solo mentito.

Atropo invece aveva sovvertito le regole, aveva fatto ciò che aveva voluto.

E Lachesi?
Lachesi lo aveva sfidato apertamente toccando sua moglie, colpendola davanti a lui, aveva mentito e cosa ancora peggiore l’aveva passata liscia come Atropo.

Loro due avrebbero pagato decise.
In un modo o nell’altro.
Sarebbero state punite.

Arrivò nella sala del trono e schioccò le dita.
Hermes apparve in un istante.

<Voglio che tu tenga d’occhio Lachesi e Mike> affermò lui.
Doveva essere sicuro che lui non rivelasse nulla di loro a tutti gli altri.
E poi avrebbe sistemato i conti con Eros e Afrodite.
Poi sarebbe stato il loro turno.

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2 -Le Guardiane-                                                         LachesiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora