Ventiquattro

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  Mai prima di quel momento aveva sentito qualcosa che si avvicinasse anche solo lontanamente a ciò che sentiva mentre stringeva Lachesi tra le braccia.
Era la sensazione più bella che avesse mai sentito.
Era come se prima non avesse mai vissuto.
Lei gli aveva insegnato ad amare.
Ed era la cosa più bella che una persona potesse insegnare ad un altra.

Questo amore li aveva uniti come niente aveva fatto prima.
Con una mano accarezzò i suoi capelli morbidi.
L’altra la sua schiena.
Lei alzò il viso.
Sentì il respiro di lei spostarsi dal collo al viso.
Lo attirò verso di sé baciandolo.
Era un momento perfetto.
Sperava che nessuno potesse interromperlo.

La strinse ancora più forte contro di sé come per non permetterle di scappare.
Lei lasciò che lui la stringesse.
La sensazione di sentire il corpo di lei contro il suo, il calore di lei che diventava il suo, i loro respiri che s’intrecciavano diventando uno solo, era tutto bellissimo.
Le baciò le labbra e scese.
Le spostò i capelli sulla schiena e le baciò il collo delicato, poi scese sempre più giù lasciando una serie di baci.

Lei fremeva tra le sue braccia.
Accarezzò la sua pelle dolcemente, toccando la sua spina dorsale, seguendone il tracciato.
La prese in braccio e lei sussultò.

<Va tutto bene, ti tengo io> le assicurò sorridendo.
Si diresse verso il letto adagiandola lì e si sdraiò su di lei.

Le accarezzò la fronte dolcemente e le baciò prima la fronte, poi il naso e infine le labbra. 

<Sei così tesa> affermò lui a quel punto.
Si mise seduto lasciandola respirare.
Non voleva si sentisse obbligata e non voleva nemmeno fosse così tesa.
Voleva che fosse un piacere non una tortura.

<Vieni qui> le disse porgendole la mano.
Lei l’afferrò e lui la strinse tirandola per farla alzare.
Adesso era seduta.
L’uno di fronte all’altra.
I loro visi alla stessa altezza.

<Girati> le disse con dolcezza.
Lei lo fece.
Le mise le mani sulle spalle massaggiandola dolcemente.
Dio com’era tesa.
Era un fascio di nervi.

<Rilassati> le sussurrò all’orecchio baciandole il collo.
<Lasciati andare> le disse dolcemente.
Ci impiegò un po’, ma alla fine si rilassò.
Continuò a massaggiarle le spalle e poi la schiena.
I muscoli a poco a poco si distesero e lei si rilassò.

<Adesso va meglio?> le sussurrò all’orecchio.
Lei annuì.

<Però> disse lei.

<Però cosa?> le chiese confuso.
Lei afferrò le sue mani.

<Voglio te> disse lei con tono carico di desiderio.

Lui sapeva che lei diceva sul serio.
Anche lui la voleva.
La desiderava, ma forse era troppo presto per lei.
Lui scosse il capo.

2 -Le Guardiane-                                                         LachesiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora