Sedici

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   <Che né dici se andiamo a mangiare qualcosa?> propose lei

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   <Che né dici se andiamo a mangiare qualcosa?> propose lei.

<Non c’è problema> affermò lui con un sorriso.

<Bene perché mi è venuto un certo appetito, non so te> disse lei guardando i suoi occhi.

Lui rise.

"Era la prima volta che sentiva la sua risata ed era il suono più bello che avesse mai sentito".
Le riempì il cuore di gioia.

<Allora andiamo?> le chiesi e lei annuì.

<Ovviamente fai strada tu> disse lui.
Lei annuì.

<Sarò i tuoi occhi> disse lei in quel momento.
Si rese conto che forse lui avrebbe potuto offendersi per quell’affermazione, anche se lei non l’aveva detto per offenderlo o per mancargli di rispetto, ma solo perché desiderava essere tutto ciò di cui lui aveva bisogno e siccome voleva gli facesse strada…
<Scusa io non volevo> cominciò lei cercando di spiegargli quello che avrebbe voluto dire in realtà.

Lui scosse il capo mettendole un dito sulle labbra per metterla a tacere.
<Nessuno mi ha mai detto una cosa così dolce> affermò lui in tono dolce.

Lei si rasserenò a quelle parole.
<Adesso andiamo> le disse gentilmente.

Lei non se lo fece ripetere due volte.
Lui le tolse il dito dalle labbra e lei gli prese la mano stringendo forte e lui né intrecciò le dita con le sue.
Camminarono per un po’ finché lei non trovò quella pizzeria dove le piaceva tanto andare.

Che di solito non era molto affollata e che era un luogo che a lei piaceva tanto.
Non avrebbe saputo dire il perché.
Forse per l’atmosfera accogliente.

Entrò con lui tenendolo per la mano e scegliendo il posto migliore e abbastanza appartato che c’era.
Si sedettero entrambi l’uno di fianco all’altra.

Lei si voltò a guardare il suo viso, fissando i suoi occhi azzurri e i capelli che gli ricadevano sul viso in modo scomposto.
Fissò il suo viso e alzò una mano per toccarlo.
Gli toccò la guancia, la fronte, le palpebre, il naso, il mento e infine le labbra.

Proprio come aveva fatto lui, come se lei fosse uno scultore e stesse creando il suo viso, lo stesse scolpendo.
Lui non si mosse.
Lei gli accarezzò il contorno delle labbra morbidi e si avvicinò per baciarlo.

Quando le loro labbra si toccarono fu proprio come la prima volta.
Perfetto.
Intenso.
Incredibile.

Lei spostò la mano dalle labbra alla testa continuando a baciarlo con dolcezza e allo stesso con passione.
In quel momento aveva fame di lui.

Sentì qualcuno tossire e interrompere quel bacio perfetto.
Lei si innervosì.
Possibile che non c’era qualcun altro da importunare?
Si voltò per guardare la cameriera che gli aveva portato i menù.
Poteva benissimo posarli sul tavolo e andarsene pensò lei scocciata.

2 -Le Guardiane-                                                         LachesiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora