Otto

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   Si occupò del suo lavoro, anche se il suo pensiero andava a Dean

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   Si occupò del suo lavoro, anche se il suo pensiero andava a Dean.

Sapeva che quello che si stava istaurando tra loro era troppo pericoloso.

Lei lo conosceva, gli sembrava di conoscerlo da anni e non da poco più di due settimane, ed era sbagliato che lei lo desiderasse, ma che addirittura gli mettesse le mani addosso solo per sentirlo come lui aveva sentito lei era addirittura peggio.

Lo desiderava in un modo che la spaventava, anche perché il suo non era semplice desiderio carnale, era qualcosa di più, lui era così dolce, gentile, perfetto, meraviglioso e nonostante ciò non ci poteva essere nulla tra loro ed era meglio così.

Cercò di non pensare a lui, di concentrarsi, ma fu tutto inutile.
"Be’ che dire? Meno male che le cose funzionavano anche senza la sua attenzione" si disse.

Si chiese se lui se ne sarebbe andato da lì, diceva che non aveva dove andare. "Era solo per questo che non se n’era ancora andato?".

Una parte di lei sperava che lui fosse rimasto e che volesse rimanere per stare con lei, ma subito dopo si disse che era un’idea stupida e che era meglio non fosse così, era già tutto abbastanza complicato per lei, senza bisogno di aggiungere il desiderio reciproco e poi non era sicura che si sarebbe dimostrata come sempre responsabile, anche perché non si era dimostrata tale quando gli aveva permesso di rimanere ben sapendo il desiderio immotivato e pericoloso che provava per lui, né tanto meno lo era stata permettergli di ‘vederla’ e né quasi chiedergli di permetterle di ‘sentirlo’.

Era tutto un casino, anche perché questa volta Zeus l’avrebbe uccisa e avrebbe ucciso anche Dean una volta per tutte e tutto per colpa sua, per quei sentimenti che stavano sbocciando nel suo petto indipendentemente dal suo volere.

Prese un bel respiro, ormai erano settimane che pensieri del genere le invadevano la mente e preferiva non pensarci, non era colpa sua se era così bello stare in compagnia di Dean, o se le piaceva il suo viso, il suo sorriso in special modo e non meno importante anche i suoi modi di fare, per non parlare di quelle mani magiche capaci di farla rilassare con il loro tocco gentile e delicato al tempo stesso, che avevano lavorato la sua pelle come creta.

Per non parlare del suo corpo e in quel momento lo ricordò a petto nudo.

Scosse il capo cercando di non pensarci e di cancellare quell’immagine dalla sua mente e di darsi un contegno.
"Era sbagliato" si disse.

Si chiese come stesse Cloto.
Ecco questo almeno l’avrebbe distratta dal pensare a Dean e l’avrebbe fatta sentire anche in colpa perché non la stava cercando.
"Perché non aveva insistito con Zeus affinché le dicesse dove diavolo avesse mandato la sorella?".

La rese triste il pensiero che non stava bene e che lei non era lì per accudirla.
Scosse il capo.
"Sicuramente sta bene. Si può dire di tutto di Zeus, tranne che non rispetti le promesse fatte. Aveva detto che lei sarebbe tornata, ma quando? Erano passate già due settimane, ma di lei ancora nemmeno l’ombra. Quanto ancora sarebbe passato?" si chiese.

Cercò di concentrarsi sul suo lavoro, ma pensava a Cloto, a Dean e poi alla felicità di Atropo e Mike, l’amore che li univa.

Quando si sentì stanca smise e se ne andò a dormire, sperando di non fare più l’errore di dimenticare che lei era una dea e Dean invece un umano e che era meglio tenere le distanze.

Quando si svegliò, decise di andare a farsi una doccia, si era svegliata piuttosto presto, quindi era sicura che tutti dormivano, era tutto davvero molto tranquillo, mentre faceva la doccia chiuse gli occhi concentrandosi sulla sensazione dell’acqua sulla pelle, era qualcosa di già sperimentato che però acquisiva un senso nuovo, il fatto di percepire in modo più intenso l’acqua, di sentire goccia dopo goccia se solo si concentrava, s’insaponò e poi si sciacquò pensando che era davvero incredibile come la vista escludesse tutti gli altri sensi.

Tornò nella sua stanza e si vestì indossando un altro vestito solo che questo era oro e non rosso.

Si guardò allo specchio e pensò a Dean, al modo in cui le sue mani avevano toccato il suo viso.
Adesso ti vedo.

"E come la vedeva?" Si chiese lei curiosa e preoccupata di come lui la vedesse.
"Gli piaceva?".
Quel pensiero la fece sentire idiota, non le era mai importato dell’opinione degli umani e adesso si chiedeva se uno di loro, addirittura uno cieco, la trovasse bella.

Scosse il capo, "era follia".

Uscì dalla stanza e si diresse nel salone, guardando il divano le tornò in mente tutto quello che era successo il giorno precedente, aveva davvero una gran fame in quel momento, quindi non si soffermò molto su quei pensieri, anche perché era meglio non pensarci, soprattutto non pensare a Dean.

Decise che d’ora in poi sarebbe stato quello il suo obiettivo, non pensare a lui, escluderlo dalla sua mente.

Dopo che finì di mangiare si lasciò cadere sul divano, pensando a ciò che lui gli aveva detto, il suo hobby era suonare il pianoforte oppure gli piaceva che qualcuno leggesse per lui.

Le sarebbe piaciuto leggere per lui, magari avrebbe anche potuto comprare un libro che gli piaceva e leggerglielo.

Scosse il capo.
"Basta con questi pensieri!" si rimproverò e in quel momento per via del silenzio, non poté non sentire i passi di qualcuno, capì immediatamente che non era né Atropo né tanto meno Mike e quando si voltò vide l'oggetto dei suoi pensieri, la persona che la stava ossessionando.

Indossava un paio di jeans denim blu scuro e una camicia bianca che faceva un bel contrasto col jeans, doveva ammettere che non poteva essere più sexy di così.
"Era già vestito. Stava uscendo? Per andare dove?" Si chiese curiosa.

Lui si fermò un attimo <Dean> disse sorpresa di vederlo sveglio a quell’ora, era una persona piuttosto mattiniera poiché erano solo le sette.

Lui si voltò e puntò i suoi occhi su di lei, ogni volta aveva l'impressione che lui la vedesse, i suoi occhi cerulei erano pieni pieni di sorpresa.

<Stai andando da qualche parte?> gli chiese.

Lui annuì <Vuoi farmi compagnia?> le chiese.

Lei non ci pensò su due volte, semplicemente si alzò dal divano pensando che decisamente non c’era niente di responsabile nelle azioni che faceva quando si trattava di lui e maledicendo sé stessa perché nonostante tutti i suoi propositi non riusciva davvero a stare lontana da lui e forse il vero problema era che non voleva neanche.

A lei piaceva passare del tempo con lui e privarsene le sembrava un sacrilegio, "aveva bisogno si stare con lui, ne aveva bisogno come l'aria per respirare" pensò.
Quell'ultimo pensiero la turbò, eppure  decise lo stesso di andare con lui e di godere delle sensazioni piacevoli che le scatenava la sua presenza.

ANGOLO AUTRICECiao a tutti/e, ecco un nuovo capitolo, ebbene cosa pensate dei sentimenti/pensieri di Lachesi? E cosa succederà durante la loro uscita? Aspetto commenti ^^

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ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti/e, ecco un nuovo capitolo, ebbene cosa pensate dei sentimenti/pensieri di Lachesi? E cosa succederà durante la loro uscita? Aspetto commenti ^^

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