Dieci

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   Si sentiva le guance in fiamme per quello che era appena successo

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   Si sentiva le guance in fiamme per quello che era appena successo.
"Aveva appena permesso che accadesse una pazzia. Perché gli aveva permesso di baciarla? Perché non l'aveva respinto com'era giusto che facesse? Era stato un gesto azzardato il loro. Baciarsi in quel modo, in un luogo pubblico per giunta".

In realtà sapeva che si stava prendendo solo in giro, aveva desiderato quel bacio almeno quanto lo aveva desiderato lui se non di più e non avrebbe potuto impedirlo in ogni caso, perché se anche lui l'avesse informata che stava per baciarla, indubbiamente lei non lo avrebbe fermato.

"E se quell'uomo non fosse arrivato?Che cosa avrebbe fatto lei?"
Di sicuro non sarebbe stata lei a fermarsi, anche perché si era totalmente sciolta tra le sue braccia.
Aveva lasciato che la baciasse, aveva sentito il calore del suo corpo, le sue mani su di sé e tutto questo le era piaciuto. Non avrebbe mentito a sé stessa, per quanto avrebbe voluto, perché sarebbe stato inutile.

Si morse il labbro.
Aveva visto il suo viso quando erano stati interrotti, lui stava sorridendo.
Anche a lui era piaciuto quel bacio e si chiese se almeno la metà di quanto era piaciuto a lei. "Indubbiamente aveva avuto più controllo di lei. O forse no" pensò.

Uscì dal bagno dopo il commento dell'uomo, anche perché preferiva evitare scenate e qualunque altra cosa che avrebbe potuto mettere i riflettori su di lei o le sue sorelle, perché se gli umani si fossero messi a indagare su di loro avrebbero scoperto cose che era meglio non scoprire.

Uscita dal bagno il vento la colpì e sentì freddo e poi sentì Dean, il suo calore. Lei cominciò a camminare, d'altronde, sapeva che lui l'avrebbe seguita. "Era meglio fingere che niente fosse successo, almeno con lui".

Non poteva mentire a sé stessa, ma poteva mentire a lui, per quanto la cosa l'avrebbe fatta stare male. Dean non meritava le sue bugie, gli doveva la vita e la vita di sua sorella Cloto.

Lui l'aveva aiutata a fuggire e a salvare le sue sorelle, se non ci fosse stato lui, sicuramente a quest'ora, Cloto e Atropo sarebbero morte e lei sarebbe stata sola a piangere la loro morte. O per lo meno la morte di Cloto e l'atroce punizione di Atropo, mentre magari Zeus creava due persone che le avrebbero sostituite.

Sentì il cuore stringersi nel petto al pensiero della morte di Cloto e della punizione tremenda di Atropo e sentì una stretta ancora maggiore al cuore al pensiero di non aver mai conosciuto Dean, il solo pensiero la faceva sentire male e triste. "Era terribile! Non conoscere mai Dean. Quell'uomo meraviglioso, che riusciva a farle battere così forte il cuore e a farla sentire viva, come mai si era sentita, prima di quel momento".

Il suo tocco, il suo bacio l'avevano come risvegliata, come se fino a quel momento fosse stata tenuta in uno stato di torpore, dal quale non riusciva a svegliarsi. Da quando lo aveva conosciuto stava imparando un nuovo modo di vivere, di vedere le cose e si era accorta, che si stava perdendo le cose migliori, come tutti quei suoni che la circondavano, tutti quegli odori, tutto sapeva di vita e tutto il suo essere lo percepiva, ma solo quando Dean le aveva fatto notare tutto questo aveva capito che lei sentiva ma in realtà non ascoltava.
"In realtà lei non viveva veramente.
E se non l'avesse mai conosciuto non l'avrebbe mai saputo".

Si fermò prendendo un respiro profondo. Chiuse gli occhi e ascoltò la carezza del vento in modo che la risvegliasse dal momento precedente, ma non fu così, sentiva in bocca ancora il suo sapore e le sembrava di sentire ancora il calore del suo corpo contro il proprio, delle sue mani su di lei, la morbidezza dei suoi capelli.

Aprì all'improvviso gli occhi mentre sentiva il cuore batterle ancora fortissimo nel petto e il sangue caldo come lava attraversarle le vene. Incrociò il suo sguardo, lui aveva messo una specie di distanza di sicurezza, come se avesse capito che lei si stava allontanando da lui e volesse lasciarglielo fare e si sentì triste al pensiero che a lui non importasse, avevano condiviso qualcosa che non avrebbe mai potuto dimenticare, eppure lui non cercava di fermarla dallo scappare da lui, non cercava di persuaderla, né tanto meno le chiedeva di non farlo."Nulla!"

Si sentì ferita e triste al riguardo.
Era evidente che per lui non era stato lo stesso, lui non aveva sentito quello che aveva sentito lei e questo la feriva <Va tutto bene?> le chiese avvicinandosi a lei, come se avesse sentito il suo turbamento.

Lei annuì <E' stato un errore> disse e si mise a camminare. Sapeva che lui la stava seguendo, ma non le stava camminando accanto come quando erano usciti. Si chiese se si sarebbe sempre di più allontanato da lei dopo quelle sue parole.

Quando arrivarono a casa, dopo un lungo silenzio tra loro, lui si chiuse la porta alle spalle. Lei fece per andarsene, aveva bisogno di stare da sola, di farsi un lavaggio del cervello per dimenticare ciò che era successo tra loro, doveva dimenticare, altrimenti sarebbe impazzita e non se lo poteva permettere. Lui l'afferrò e la fece voltare con la sola forza e lei fissò il suo viso, aveva uno sguardo neutrale e si chiese cosa gli stesse passando per la testa <Che vuol dire è stato un errore? Di cosa hai paura esattamente?> chiese fissandola.

Lei rimase a bocca aperta e sentì la gola arsa per via di quelle parole, si chiese come diavolo facesse a capirla così bene, era anche questo che gli piaceva di lui, ma questo complicava tutto, le rendeva ancora più difficile allontanarsi da lui, resistergli e sottrarsi a lui, all'attrazione che c'era tra loro e che la tirava inevitabilmente verso di lui <E' meglio che tu te ne vada, che ti trovi un altro posto> disse lei cercando di suonare sicura e togliendo il polso dalla sua presa. Se ne andò, anche se avrebbe voluto dirgli di non fare ciò che lei aveva appena detto, perché se n'era già pentita, si morse il labbro mentre una parte di lei le diceva di tornare indietro e di dirgli di non andarsene, di stare con lei, lei però soppresse quella parte e se ne andò per fare ciò per cui era stata creata, prima che Zeus trovasse un motivo per distruggerla e in quel momento né avrebbe trovati a milioni.

Primo fra tutti:
Dean.

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2 -Le Guardiane-                                                         LachesiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora