Nove

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   Non si aspettava che lei fosse sveglia, il fatto che lo fosse lo sorprese, ma gli fece piacere che accettò la sua proposta di accompagnarlo a fare una passeggiata

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   Non si aspettava che lei fosse sveglia, il fatto che lo fosse lo sorprese, ma gli fece piacere che accettò la sua proposta di accompagnarlo a fare una passeggiata.

Purtroppo il suo orologio biologico aveva degli orari precisi e poi era stanco di stare chiuso in quella casa, aveva bisogno di uscire per prendere una boccata d'aria.

Sentire il vento che lo accarezzava, il fruscio dei rami degli alberi, le foglie che cadevano, persino il rumore dei motori delle auto, l'odore sgradevole dei motori, lo stridio delle ruote sull'asfalto, persino quello, qualunque cosa, aveva bisogno di stare di nuovo fuori, all'aria aperta, era stato al chiuso per troppo tempo.

Lei camminava di fianco <Tutto bene?> le chiese mentre camminavano per le strade e lui sentiva i diversi odori delle persone, acqua di colonia, Chanel, Kalvin Klein, tutti odori che si mischiavano.

Poi sentì odore di caffè e capì che stavano passando davanti ad un bar, sentì anche l'odore di cornetti appena sfornati.

Il via vai della gente, le persone che parlavano <Si> affermò lei, anche se quel semplice si non lo convinse.

Camminarono ancora un po' per allontanarsi da quel posto troppo affollato, essendo prima mattina era normale che i bar fossero così frequentati.

In quel momento qualcuno gli andò a sbattere contro <Scusami> disse una voce femminile.

Lui scosse il capo <Non importa> affermò, anche se gli aveva appena rovesciato addosso del caffè <Tu stai bene?> le chiese e dopo che rispose di si fece per andarsene, ma lei lo trattenne.

<Aspetta ti pago la tintoria> affermò e lui scosse il capo.

<Va tutto bene, davvero> disse semplicemente.

In quel momento sentì Lachesi proprio accanto a lui <Non preoccuparti ci penso io a lui> le assicurò e lo afferrò dal braccio tirandolo via.

Finalmente arrivarono in un posto poco affollato, da quello che capì doveva essere una specie di parco pubblico.

Sentì una persona correre, sicuramente stava facendo jogging, lei lo condusse verso un posto che puzzava di urina, fumo e altre cose.

Si fermò e sentì una porta aprirsi <Questo è il bagno degli uomini> disse un uomo.

<E allora?> chiese lei <Mi sembra di capire che te ne stessi andando> affermò lei semplicemente.

L'uomo sicuramente la fulminò perché uscì borbottando infastidito per i suoi modi e lui non riuscì a trattenere un sorriso di divertimento.

Lei si allontanò da lui sentì l'acqua scorrere e poi chiudersi e poco dopo lei gli fu di nuovo vicino, i capelli di lei gli sfioravano il viso, quando lui abbassò la testa, ed era sicuro che stesse cercando di pulire la camicia.

<Giorno adatto per mettere una camicia bianca> affermò lei in tono ironico.

Lui sorrise nonostante tutto.
Lei afferrò la camicia e l'allontanò dalla pelle, mentre cercava di pulirla con un fazzoletto bagnato.

<Non fa niente davvero> affermò lui afferrandole il polso, in fin dei conti lui non poteva nemmeno vederla quella macchia, anche se sentiva il bruciore della pelle, quel caffè era bollente.

<Ti ha bruciato?> chiese lei in quel momento, come se gli leggesse i pensieri.

<Non è niente> le assicurò, ma lei non si lasciò ingannare, tolse il polso dalla sua presa e gli sbottonò la camicia.

Quella situazione stava diventando davvero imbarazzante, anche perché erano in un bagno pubblico e lei lo stava spogliando, mentre lui da giorni desiderava fare lo stesso con lei.

Sentì il sangue diventare lava nelle vene e il desiderio impossessarsi di lui, voleva baciarla e toccare ancora il suo viso.

In quel momento sentì la mano di lei sullo stomaco, fu una sensazione così bella, mai nessuno lo aveva toccato a quel modo, con così tanta delicatezza, come se avesse paura di ferirlo, di fargli del male.

Sentì il cuore battergli così forte nel petto che pensò che davvero gli potesse esplodere e che davvero lei potesse sentirlo <Deve farti molto male> disse lei in quel momento il tono pieno di dispiacere, risvegliando dai suoi desideri.

Lui scosse il capo afferrandole il polso e stringendolo con la sua mano.
Sentiva il calore di lei irradiarsi verso di lui.
Era una bella sensazione poterla toccare, pensò a quanto fosse piccolo il polso di lei, tanto da stringerlo con una sola mano.

<Ha un aspetto così brutto?> le chiese in quel momento cercando di tenere a bada i suoi desideri proibiti.

<Sarà un'ustione leggera> ammise lei.
"Bè almeno non era niente di grave".

<Forse però sarebbe meglio portarti all'ospedale per accertarci che non sia nulla> affermò e lui scosse il capo.

<Davvero non ce né bisogno, non mi fa male> le assicurò.

Era certo che in quel momento lei lo stesse studiando per capire se gli stesse dicendo la verità.

In quel momento fece ciò che forse non avrebbe dovuto fare, ma che non riuscì a evitare, alzò la mano libera per toccare il suo viso e quando lo toccò si abbassò per baciarla.

Quando le loro labbra si toccarono sentì qualcosa che non aveva mai sentito prima, fu un emozione che gli fece capire che fino a quel momento lui non aveva mai amato davvero qualcuno e fu solo l'ulteriore conferma di quanto si era sbagliato in precedenza. Mai prima di quel momento si era avvicinato tanto all'amore, lei fortunatamente non si ritrasse, né tanto meno lo respinse e questo gli diede un po' di coraggio in più.

La baciò con dolcezza e lei lo ricambiò, gesto che gli fece battere il cuore più forte per la felicità, anche se ci fu un attimo d'incredulità da parte sua non aspettandosi una cosa del genere.

Sorrise mentre la baciava compiaciuto del fatto che anche lei ricambiava ciò che lui sentiva.
L'afferrò dalle cosce sollevandola cosicché fossero alla stessa altezza, ciò gli permise di baciarla meglio e di sentire meglio il corpo di lei contro il suo, le mani di lei andarono ai suoi capelli stringendo, mentre lui aveva una mano posata dolcemente sul viso di lei e l'altra posata sulla nuca.

Continuò a baciarla dimentico del fatto che fossero in un luogo pubblico e per giunta nel bagno degli uomini dove lei non sarebbe dovuta entrare, fu qualcuno che tossì che lo riportò con i piedi per terra.

<Scusate il disturbo> disse la voce di un uomo.

In un attimo la perse, lei lasciò i suoi capelli e si allontanò e lui le permise di lasciarlo <Non preoccuparti ce ne stavamo giusto andando> affermò lei un minuto dopo.

<Lo vedo> disse l'uomo che aveva appena distrutto il momento più bello della sua vita.

<Lo vedo> disse l'uomo che aveva appena distrutto il momento più bello della sua vita

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2 -Le Guardiane-                                                         LachesiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora