Trentatrè

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   Zeus sogghignò quando vide che il mortale era svenuto

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   Zeus sogghignò quando vide che il mortale era svenuto.
E non ci aveva nemmeno messo molta potenza.

In effetti dovette ammettere che per essere un mortale era abbastanza resistente.
Nessuno aveva mai resistito così a lungo ai suoi colpi.
Lachesi si alzò e accorse dal suo amato.

<Avete fatto un errore a sfidarmi, ve lo avevo detto> affermò lui semplicemente divertito.

Lachesi afferrò il viso del mortale tra le mani e lo chiamò più volte chiedendogli di aprire gli occhi.
Stava piangendo la sciocca.

Per chi poi?
Per un inutile mortale.
Un mortale che molto presto sarebbe morto ugualmente.
Se non per mano sua perché era suo destino.
Sorrise divertito.
Lachesi alzò il viso dopo un po' guardandolo con disprezzo.

<Non ti perdonerò mai per questo> affermò.
Come se lui le avesse chiesto perdono.
La cosa lo fece quasi scoppiare a ridere.
Qualcosa però gli impedì di farlo.
Forse la sorpresa.
Il modo in cui Lachesi teneva a quell'umano.
Il modo in cui abbassò lo sguardo verso di lui rivolgendogli parole dolci.

Non sapeva cosa, ma sembrò toccare qualcosa dentro di lui.
Cercò di capire che cosa fosse quell'emozione che sentì nel profondo da qualche parte del suo corpo.
Era una sensazione lontana anni luce.
Eppure in quel momento sembrò risvegliarsi.
Avrebbe potuto essere qualunque cosa.

Lui dopo un po' si riprese.
Aprì gli occhi.
Non credeva avrebbe cambiato molto in fin dei conti era cieco.
Lei lo abbracciò.

<Mi dispiace> disse lei in un sussurro.
<Mi dispiace tanto> aggiunse.
Lui non riusciva a capire quel disperato bisogno che lei sentiva di difendere quell'umano.
Di struggersi per lui a quel modo.
Per la sua inutile vita che presto sarebbe finita.
Perché sarebbe finita.

Lui non aveva alcuna intenzione di regalargli l'immortalità.
Regale l'immortalità a un altro umano solo perché un'altra Moire si era innamorata di lui.
Era inammissibile.
Come potevano ostinarsi a quel modo?
Maledizione lui non le aveva nemmeno create per amare.
Eppure come Atropo prima di lei, sembrava disposta a tutto per quell'uomo.

Lui le disse qualcosa e poi tossì.
Lei lo fissò con occhi di fuoco quando lui disse qualcosa tra un colpo di tosse e un altro con voce flebile.

<Mai> disse lei con tono fremente di rabbia.
<Io lo ammazzo per quello che ti ha fatto, te lo giuro> affermò lei in tono di una sacra promessa.

Quella determinazione.
La determinazione di chi era pronto a tutto pur di ottenere ciò che voleva.
Che non aveva niente da perdere.
Il modo in cui disse quelle parole lo toccò nel profondo.

<Ami più quell'inutile umano di me, che ti ho dato la vita> affermò lui in quel momento furente adesso.
Come potevano voltargli tutti le spalle.

2 -Le Guardiane-                                                         LachesiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora