雪 (Yuki)

237 22 3
                                    

Era una giornata nuvolosa e quell'anno non prometteva nulla di buono. Stava pensando a come sarebbe andata la sua mattinata, mentre camminava lungo le strade di Seoul avvolta nel suo cappotto di lana nero. Quella mattina si era vestita elegante sapendo che avrebbe solamente dovuto truccare gli idol a cui era stata affidata. Era la più giovane di tutto lo staff, non c'erano mai state truccatrici così brave della sua età, ma lei tutto il suo talento lo doveva a sua madre, che a sua volta lo aveva ereditato dalla sua. Le era sempre piaciuto dipingere o disegnare e truccare le persone era come disegnare o creare qualcosa sui loro volti, rendendoli a volta anche più belli.
Indossava una gonna scozzese con sfumature di colore verde, blue e un leggero ocra; un maglioncino leggero di lana e delle parigine dello stesso colore del cappotto e del maglione, per non avere freddo alle gambe. I suoi lunghi capelli neri, tendenti al blue; li aveva raccolti in una coda di cavallo che terminava a metà della schiena. Erano l'unica parte del suo corpo che le piacesse i suoi capelli, era come se le dessero la possibilità di essere libera, ma di nascondersi allo stesso tempo. Il meteo quella mattina aveva avvertito i cittadini della capitale sud coreana che finalmente sarebbe arrivata la prima neve e infatti il freddo pungente di quella mattina, costrinse Yuki a nascondere il suo viso all'interno della sciarpa, mentre continuava a camminare con le mani all'interno delle tasche del cappotto di lana. La SM entertainment non distava molto dal suo appartamento, ma quando faceva troppo freddo preferiva arrivare alla casa discografica in Taxi.
Quella mattina, però, aveva preso la decisione di farsi una bella camminata per cercare di chiarirsi le idee, pensando anche al lavoro che avrebbe dovuto fare. Le auto sfrecciavano veloci sulle strade e i passanti di tanto in tanto si fermavano per osservare come fosse vestita, come se non avessero mai visto una ragazza. Entrò all'interno della grande casa discografica, salutando una delle segretarie e domandandole dove potesse trovare il gruppo. Si diresse al primo piano, nella sala riunioni, dove il resto dello staff la stava già aspettando. -Sei in ritardo- gridò Minho spaventandola e costringendola a portarsi una mano sul cuore, come se in quel modo potesse rallentare il battito cardiaco. -Mi è venuto un infarto- disse lei cercando di tornare a respirare regolarmente, mentre si sbottonava il cappotto per cominciare a truccare i cinque ragazzi. -Che cosa dovete fare oggi?- domandò Yuki con ancora un forte accento del Giappone, -dobbiamo prepararci per il concerto- rispose Taemin mangiando un sacchetto di caramelle che aveva trovato nel suo zaino. -Quelle sono mie- gli fece notare la ragazza, mentre il maknae offriva i dolci anche agli altri membri del gruppo, -ora sono nostre perché sei arrivata in ritardo- rispose il ragazzo, costringendo Yuki a voltarsi per guardarlo sbalordita, come se non riuscisse a credere a quello che lui le avesse appena detto. Successivamente guardò l'orologio controllando se fosse realmente in ritardo, ma secondo il suo orario era anche in anticipo di dieci minuti. -Taemin dammi le caramelle- disse Yuki portando una mano in avanti e muovendo successivamente quattro dita verso di sé per far segno al ragazzo di ridargli ciò che era suo. Era abituata ai modi di fare dei ragazzi, quindi a volte non riusciva a rimanere seria in certe situazione, ma sapeva che se si fosse messa a ridere l'avrebbero sicuramente presa in giro per tutto il giorno. -Chiamami Oppa, infondo sono più grande- disse Taemin mostrandole un sorriso compiaciuto e Jonghyun lo colpì leggermente sulla nuca, -va bene che vuoi una fidanzata, ma lascia vivere questa ragazza e non la torturare- gli disse il maggiore per poi prendergli di mano il sacchetto di caramelle e restituirlo alla legittima proprietaria. -Grazie Jjong- lo ringraziò lei, mentre appendeva il cappotto all'attaccapanni. -Oggi sarà una giornata intensa?- domandò Yuki guardando i cinque ragazzi che annuirono con un cenno del capo, -ti va di ripassare con noi qualche canzone prima del concerto?- domandò Minho e lei si fece titubante, accettando successivamente la proposta del ragazzo, mentre preparava tutti i trucchi necessari per il suo lavoro. -Quindi oggi ci aspetta molto lavoro- disse Yuki cominciando a parlare da sola, mentre cercava di mettere tutto in ordine prima di cominciare. -La coreografia per il prossimo comeback è venuta benissimo- disse Onew guardando Key, che annuì con un cenno del capo, -lo so, sono troppo brava- rispose Yuki facendo finta di spostarsi i capelli dietro alle spalle e a quel gesto i cinque ragazzi scoppiarono a ridere divertiti dalla reazione così spontanea della ragazza; -non essere troppo modesta- rispose Minho cominciando a giocare con il suo spruzzino di plastica che aveva riempito di acqua. -Guarda che se ti va negli occhi mi metto a ridere- lo avvertì la ragazza, mentre lui per farle dispetto cominciò a spruzzarle l'acqua addosso, costringendo Yuki a fulminarlo con lo sguardo. -Minho ti adoro, ma adesso ti taglio la mano- rispose lei mentre Jonghyun e Key trattenevano le risate, -devi chiamarci oppa, siamo più grandi di te- continuò Taemin, mentre Yuki faceva roteare gli occhi al cielo annoiata. -Taemin oggi sei l'ultimo che mi metto a truccare- rispose la ragazza facendogli la linguaccia, mentre il maknae si voltava a guardare gli altri membri del gruppo sorpreso. -Yuki- la voce di qualcuno alle loro spalle costrinse la ragazza a voltarsi per controllare chi fosse, -il CEO ti vuole nel suo studio- disse una delle sue segretarie e la ragazza annuì con un cenno del capo. -Vedi cosa succede a trattarci male- le disse Key ridendo, mentre la ragazza si voltava portandosi l'indice e il medio sugli occhi, per poi puntarli sui cinque ragazzi; -tanto torno e quando lo farò vi converrà scappare se non volete che vi faccia un trucco che vi renda ridicoli- scherzò Yuki seguendo una delle segretarie sino all'ufficio del CEO della casa discografica. Sapeva perfettamente di essere una delle make-up artist più giovani all'intero di quella casa discografica, ma era anche una delle migliori e sapeva che l'uomo non l'avrebbe mai chiamata per dirle di andarsene o per sgridarla per qualcosa di sbagliato. Bussò due volte per poi entrare all'interno del suo ufficio e accomodarsi su una delle sedie di fronte alla scrivania. -Yuki ti ho portato qui per parlare di una questione molto importante- le disse l'uomo alzando il capo dalle sue pratiche per guardarla dritto negli occhi, -riguarda il mio lavoro?- domandò la ragazza sempre più preoccupata, sistemandosi nervosamente le pieghe della gonna che indossava. -Del tuo futuro all'interno di questa casa discografica- continuò l'uomo appoggiando entrambi i gomiti sulla scrivania ed intrecciando le dita tra di loro, cercando di mostrarsi autoritario. -Voglio che tu diventi un idol- disse in seguito l'uomo, costringendo Yuki a spalancare gli occhi per lo stupore. -Non voglio- rispose lei diretta, non voleva fare tanti giri di parole, aveva accettato quel lavoro perché truccare le ricordava dipingere e la faceva quasi tornare a casa in Giappone, ma non aveva accettato quel lavoro per diventare una star nel mondo del K-pop. Non lo sarebbe mai diventata. Non era mai stato nei suoi piani, non aveva mai pensato di fare una cosa del genere e mai avrebbe intrapreso quella carriera. -Non vuoi?- domandò l'uomo inarcando un sopracciglio sorpreso, -hai molto talento Yuki, non possiamo sprecarlo e poi guadagneresti molti soldi- cercò di farla ragionare, ma lei era irremovibile sulla questione. Non avrebbe mai intrapreso quel tipo di carriera, non voleva essere una persona che stava al centro dell'attenzione, a lei piaceva stare dietro le quinte. -No! Non posso accettare questa proposta- rispose la ragazza seccamente per poi alzarsi in piedi; -mi dispiace Yuki, ma allora ti dovrò licenziare- continuò l'uomo minacciandola, ma lei non aveva paura, sapeva che con le sue capacità avrebbe sicuramente trovato un altro lavoro. L'unica cosa che le dispiaceva era lasciare il gruppo di cui si era presa cura in un anno. -Va bene- disse Yuki annuendo con un cenno del capo, per poi uscire da quell'ufficio senza dire un'altra parola. Non avrebbe dato la soddisfazione a quell'uomo, non avrebbe fatto un lavoro che non voleva fare e che la costringeva ad avere delle regole troppo rigide. Così quella mattina se ne andò, salutando i membri del gruppo che aveva adorato e dicendo addio a degli amici. Se ne andò con l'arrivo della prima neve, se ne andò confondendosi con essa per non tornare più.

Beauty CakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora