Yuki continuò a guardare la donna sconvolta, non sapeva che cosa dire era da troppo tempo che non incontrava i suoi genitori. La donna portò una mano in avanti per toccare il viso della sua bambina, come se non riuscisse a credere che lei fosse davvero davanti a lei e che le stesse parlando. Yuki sentiva gli occhi bruciare per le lacrime, mentre la donna sorrideva tristemente, lasciando che il volto venisse rigato di lacrime salate. -La mia bellissima bambina è tornata a casa- disse la donna continuando a guardare la giovane ragazza che appoggiava dolcemente la guancia sulla sua mano per lasciarsi coccolare. Era passato davvero troppo tempo da quando era scappata di casa, da quando aveva lasciato i suoi genitori per far sì che il dolore la abbandonasse.
-Tesoro chi è alla porta?- domandò suo padre avvicinandosi a sua moglie; non era cambiato molto il suo viso era sempre lo stesso, serio, ma allo stesso tempo allegro con chi amava. I suoi capelli scuri erano diventati grigi, mentre con i suoi occhiali cercava di mettere a fuoco chi si trovasse di fronte alla moglie. -Yukiko?- domandò suo padre con la sua solita voce profonda, sapeva che davanti a lui si trovava quella piccola bambina sempre tranquilla che lo accompagnava sempre volentieri a pescare, ma non riusciva a crederci, era davvero passato troppo tempo e lei sembrava così grande. I suoi grandi occhi erano lucidi di lacrime e guardavano il padre con amore, affetto, tristezza e rimpianto. Sapeva che la sua bambina aveva preso quella decisione per un motivo, sapeva che se n'era andata per una ragione, non sarebbe mai stato capace di odiarla o di non amarla, in fondo era la sua piccolina. Era così bella, era cresciuta così tanto che una morsa strette il suo cuore, era diventata una donna. Davanti a lui, sulla soglia di casa; c'era una giovane donna bellissima, forte e coraggiosa, ma allo stesso dolce e fragile come un fiore. Quella era la sua bambina. Fece qualche passo avanti a strinse la sua piccola Yuki tra le sue braccia, lasciando che lei affondasse il viso nell'incavo della sua spalla. Sapeva che stare lontano dalla sua famiglia le era costato molto, sapeva che la decisione che aveva preso era perché era stata ferita, ma la sua bambina era lì, davanti a lui e non se la sarebbe lasciato scappare di nuovo. Anche sua madre si strinse in quell'abbraccio, cullando la sua bambina come quando era molto più piccola.
Moonbin guardò la scena come spettatore esterno e rimase commossa da quell'atmosfera familiare. Sapeva che la famiglia della ragazza non l'avrebbe mai odiata, l'amore di un genitore è troppo grande per poterlo abbandonare, soprattutto se lo si aiuta a crescere con impegno e amore. Era felice per lei, sapeva che finalmente non si doveva più preoccupare della sua famiglia, sarebbe andata a trovarla tutte le volte che lei desiderava, bastava solo chiedere.Quando Yuki si allontanò dai suoi genitori cercando di asciugarsi le lacrime, li guardò entrambi dritto negli occhi, cercando le parole che avrebbe sempre voluto dirgli quando li avrebbe rivisti. -Mi dispiace- disse cercando di non scoppiare nuovamente a piangere, -non volevo andare via così quella notte, ma stavo soffrendo davvero molto per la perdita di Takeshi, avevo bisogno del tempo per me stessa...- cercò di dire lei, ma sua madre la interruppe, appoggiandole dolcemente una mano sulla spalla. -Vieni a dirci tutto davanti ad una tazza di the- rispose sua madre sorridendole dolcemente e a quelle parole gli occhi di Yuki si illuminarono di gioia, mentre annuiva energicamente con un cenno del capo. Insieme entrarono all'interno della grande villa; era arredata con molta cura e gusto. Al piano inferiore vi era la cucina, un bagno ed il salotto, con una scala che portava al secondo piano, dove sicuramente si trovavano la camera da letto dei genitori e quella di Yuki. Si sedettero tutti attorno al tavolo di legno in cucina, mentre la madre di Yuki si apprestava a preparare il the per tutti i presenti; quando quest'ultimo arrivò in tavola la ragazza riprese a parlare, circondando la tazza con entrambe le mani per trattenerne il calore. -Sono scappata in Corea del Sud- riprese Yuki guardando entrambi i suoi genitori, -volevo provare a dimenticare tutto, così ho trovato lavoro in una casa discografica e lì mi sono innamorata di un ragazzo meraviglioso; mentre lavoravo per lui e per il suo gruppo sono stata costretta a lasciare quel lavoro per andare in un'altra casa discografica e dopo qualche anno dal mio cambio di lavoro il ragazzo di cui ero innamorata si suicidò... fu un duro colpo, non vollero farmi andare al funerale e tutta quella tristezza e quell'amore che avevo provato mi ricordavano quello che era successo a Takeshi, ma non potevo continuare a scappare. Sono andata a vivere per due anni nell'isola di Jeju, aspettando che il rinnovo della mia pasticceria venisse completato e ora lavoro nel mio piccolo negozio vicino al centro della città, proprio in quel luogo ho conosciuto quello che adesso è il ragazzo che siede accanto a me, nonché il mio fidanzato...- disse quell'ultima parola con un leggero sorriso allegro sulle labbra, contagiando a sua volta Moonbin che si trovava accanto a lei. -Non pretendo il vostro perdono, ma mi siete mancati molto e quello che ho fatto, l'ho fatto perché ero davvero distrutta dal dolore della perdita del mio migliore amico, che era come un fratello per me- continuò Yuki guardando i suoi genitori cercando di non piangere nuovamente. Sua madre le appoggiò dolcemente una mano sulla sua, cercando di darle conforto, ma fu suo padre a parlare. -Sono felice che tu ti sia allontanata, avevi bisogno di farlo, avevi bisogno di andare via, anche se avrei voluto saperlo per dirti addio, ma non importa. Ora che sei qui il mio cuore è pieno di gioia, ma vorrei sapere se coltiverai ancora quel sogno di medico che avevi sin da bambina- le chiese suo padre e Yuki sorrise, -mi piacerebbe- rispose semplicemente lei, anche se questo avrebbe significato lasciare la pasticceria, Yuki non sapeva se avrebbe ripreso gli studi in università, non aveva abbastanza tempo e soldi, ma non voleva deludere suo padre, ci avrebbe almeno provato. -Ora non importa!- disse in seguito sua madre sorridendo, -ora l'importante è che tu sei a casa con noi e sono felice che tu abbia trovato qualcuno che ti ami, perché sono le persone che si amano che ci aiutano nei momenti più bui della nostra vita-
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Beauty Cake
FanfikceYuki è una ex make-up artist e una ex ballerina. Il suo lavoro era quello di seguire gli idol in giro per il mondo per poterli truccare e ballare per loro, ma un giorno decise di abbandonare tutto e di aprire un caffè shop nel centro di Seoul, riusc...