ライト、部屋、アクション (Raito, heya, akushon)

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Il tempo da passare in compagnia dei suoi genitori era terminato, per quanto ancora volesse rimanere non poteva lasciare il suo negozio e anche Moonbin doveva riprendere il suo lavoro in Corea, quindi non potevano tardare a tornare. Era nuovamente passata a salutare Takeshi, non poteva andarsene senza salutarlo di nuovo, anche se le mancava molto e voleva che tornasse da lei, Moonbin aveva ragione, il suo migliore amico non l'avrebbe mai abbandonata se lei non avesse voluto. Mentre aspettavano con impazienza il loro volo si voltò a guardare i suoi genitori con un dolce sorriso sulle labbra, -spero che veniate a trovarci in Corea- disse la ragazza guardando i suoi genitori speranzosa, che annuirono con un cenno del capo. Aveva ascoltato molte cose quando era in Corea, ma una le era rimasta impressa nella mente: "potrai sempre contare sulla tua famiglia" ed era la frase più vera che avesse mai ascoltato. Nei momenti bui e in quelli tristi la famiglia c'era sempre, nel bene e nel male, proprio perché c'era un forte legame che l'univa.
-Non vediamo l'ora- disse sua madre prendendole dolcemente la mano, -stiamo sistemando le cose al lavoro, pensiamo di venire questa estate- continuò la donna con un tenero sorriso sulle labbra, rassicurando la sua bambina. -Vogliamo passare ancora molto tempo con te- le disse suo padre stringendola in un dolce abbraccio, mentre Moonbin accanto a lei la guardava felice e sollevato.
Era felice per lei, felice di sapere che la sua famiglia era un'altro appoggio su cui contare e che non sarebbe mai stata sola; non avrebbe mai finito di ringraziarlo per quell'opportunità che le aveva dato, si sentiva finalmente piena di vita. Quando suo padre si allontanò da quell'abbraccio, guardò la sua bambina dritto negli occhi, -quando arrivi in Corea chiamaci- disse suo padre e Yuki annuì con un cenno del capo. -Vi chiamerò sicuramente- rispose lei con un dolce sorriso sulle labbra, per poi intrecciare dolcemente le sue dita con quelle di Moonbin che si trovava accanto a lei. -Andiamo piccola?- le domandò lui e la ragazza annuì con un cenno del capo, -ci vediamo presto mamma e papà- disse lei salutando i suoi genitori con un cenno della mano. Loro ricambiarono, mentre lei si allontanava in compagnia di Moonbin. -Sono felice che tu li abbia incontrati di nuovo- disse il ragazzo con un dolce sorriso sulle labbra, mentre Yuki accanto a lui si voltava a guardarlo felice, con un sorriso sincero sulle sue morbide labbra. -Grazie- disse semplicemente, baciandolo dolcemente sulla guancia. Non le importava nulla del resto, potevano guardarli, fare foto... non le importava, lui era una certezza nella sua vita e stavano ricominciando da capo, non voleva che nulla potesse essere rovinato. 

Quando l'aereo atterrò a Seoul i due ragazzi si prepararono a scendere dall'aereo. Il volo era stato breve e per tutto il tempo si era divertita a giocare con Moonbin sugli schermi che si trovava sui loro sedili. Aveva bevuto succo di frutta e mangiato palline al formaggio, mentre continuavano a giocare allegramente come due bambini. -Dovremmo comprare una Playstation- disse Moonbin mentre l'aereo si preparava ad atterrare e lei aveva annuito con un cenno del capo d'accordo con lui. Era stato divertente giocare insieme e voleva assolutamente ripetere quell'esperienza. -Non giocare con Moonbin- disse JinJin avvicinandosi al ragazzo, che si voltò a guardarlo per sapere dove sarebbe voluto arrivare. -Perché?- domandò lui, -lasciali in pace JinJin!- gridò Rocky mentre cercava di recuperare il suo bagaglio a mano, -se Yuki sta con lui è perché lo sopporta- continuò il minore ridendo divertito, riuscendo a contagiare anche Yuki che tentava di prendere la sua borsa. -Yah!- gridò Moonbin, -smettetela! Non è vero!- rispose lui, mentre tutti i membri del suo gruppo continuavano a prenderlo in giro. Era bella l'amicizia che c'era tra di loro, si vedeva che era reale e genuina, che non vi era finzione e che non stavano insieme solo per lavoro. Aveva visto molti gruppi che erano stati creati e che non erano mai andati d'accordo, gruppi che si erano anche sciolti prima del loro debutto solo per discussioni inutili. Aveva però anche conosciuto gruppi che invece avevano lo stesso rapporto di amicizia che avevano gli ASTRO.
Scesero dall'aereo e si diressero verso l'uscita dell'aeroporto, avrebbero dovuto prendere un'uscita secondaria, in modo da poter evitare tutte le fan dei sei ragazzi, ma avevano fatto male i loro conti... mentre lo staff li stava accompagnando verso l'uscita secondaria un gruppo di fotografi e giornalisti venne loro incontro, costringendoli a guardarsi confusi e spaventati. -Moonbin è vero quello che dicono?- domandò un uomo mettendo davanti al suo viso il microfono, mentre una donna ne metteva un altro davanti al viso di Yuki. -Yuki è tornata nel mondo dello spettacolo per stare solo con un idol o per diventarlo?- le domandò la donna, mentre la giovane la guardava con gli occhi spalancanti. Erano tornati a farle nuovamente quelle domande, come quando pensavano che stesse con un membro degli Shinee, dei Seventeen, dei BTS, degli EXO... per quale motivo pensavano sempre che volesse ballare con un gruppo solo perché voleva cercare un fidanzato? Aveva sempre odiato i fotografi, per questo motivo era sparita per due anni, per questo motivo era fuggita. -Non fate domande- rispose Moonbin voltandosi a guardare Yuki che si trovava accanto a lei, -da quanto va avanti la vostra relazione? Yuki è tornata a ballare per il vostro gruppo? Pensate di farla debuttare?- continuarono a domandare, mentre lei guardava tutti quei fotografi sotto shock, mentre cercava di farsi largo tra la folla. -Smettete di fare domande per favore, in questo momento non siamo in grado di rispondere- disse JinJin cercando di allontanare i fotografi. Era un ragazzo solare, ma sapeva fare perfettamente il suo lavoro di leader e quando doveva essere serio, lo era davvero.
Il furgoncino sembrava così lontano da quella prospettiva, avrebbe voluto correre per raggiungerlo, ma tutti quei reporter e fotografi le stavano mettendo ansia. -Basta per favore- disse Eunwoo cercando di allontanarli, -non state dicendo cose carine- continuò Rocky aiutando il ragazzo che si trovava accanto a lui. Appena raggiunsero il piccolo Van e si sedettero al suo interno, Moonbin si voltò a guardare Yuki accanto a lui. -Tutto bene amore mio?- le domandò il ragazzo e lei dissentì con un cenno del capo. 

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