情熱 (Jōnetsu)

156 13 2
                                    

Yuki guardò fuori dalla vetrina del suo negozio aspettando con ansia l'arrivo di Moonbin. Dopo aver parlato con Taemin, dopo averlo rivisto, aveva trattenuto l'istinto di scoppiare a piangere. Non sapeva per quale motivo, ma rivedere quel suo vecchio amico gli aveva fatto bene, ma allo stesso tempo aveva vissuto nuovamente tutto il dolore che aveva provato in passato; gli voleva bene, ma ancora non era pronta a tornare ai vecchi tempi e non era ancora pronta a frequentare nuovamente le amicizie che si era fatta quando era ancora una ragazzina con la passione per il ballo. Chiuse gli occhi, stava arrivando il crepuscolo e il ragazzo sicuramente non sarebbe venuto. Si voltò a controllare se tutti i dolci che aveva preparato precedentemente fossero stati messi in ordine all'interno della vetrina e quando vide che tutto era in ordine, prese la sua giacca di pelle rosa e lo zaino dove teneva sempre l'ombrello che le aveva regalato il ragazzo. Era l'unica persona che non faceva parte del suo passato, che non era in grado di confonderla o di farla stare male. Le faceva dimenticare tutto e riusciva ad essere felice, ma non poteva obbligarlo a stare con lei. La sua vita era difficile, aveva continui sbalzi d'umore, come poteva pretendere che una persona le stesse accanto. Aveva una personalità troppo complessa ed enigmatica, aveva troppi segreti e troppe paure, come poteva pretendere che volesse mantenere l'amicizia con lei. Chiuse a chiave la porta del negozio e abbassò la saracinesca, in modo che nessuno potesse rubarle l'incasso che aveva lasciato all'interno del negozio. Si voltò per attraversare la strada, ma quando si girò si fermò di colpo, sobbalzando. Davanti a lei Moonbin, nascosto sotto il cappuccio della sua felpa azzurro pastello. I sui occhi erano in quelli della ragazza e continuava a guardarla, come se avesse paura che se ne andasse, che se avesse sbattuto anche solo per un momento le palpebre, lei sarebbe sparita. Yuki lo osservava curiosa, non riuscendo a capire che cosa ci facesse lì a quell'ora. La mascherina bianca che indossava gli copriva la metà del viso e l'unica parte del corpo che riusciva a intravedere erano i suoi occhi, che la osservavano come una pantera osserva la sua preda. Continuarono a guardarsi, come se non avessero bisogno di parlare per poter comunicare. -Io ti amo- disse improvvisamente Moonbin, mentre Yuki spalancava gli occhi per lo stupore, non riuscendo a capire che cosa stesse succedendo. Di che cosa stava parlando? Perché aveva pronunciato quelle parole? Nemmeno la conosceva, non sapeva nulla di lei, come poteva dire con tanta leggerezza che l'amava? Si era ubriacato? Stava male? Forse non era abbastanza in sé, forse aveva bevuto troppo e ora stava delirando, ma sembrava molto serio. I suoi occhi la fissavano seri e non puzzava di alcool, anzi sembrava molto sobrio. -Tu cosa?- domandò Yuki continuando a guardarlo sorpresa, non riuscendo a capire come potesse pronunciare quelle parole. -Tu non mi conosci nemmeno- disse in seguito la ragazza di istinto, sapeva che a volte non pensava molto prima di parlare e aveva paura di aver ferito il ragazzo con le sue parole. Non voleva essere così scortese, ma quello che aveva detto lo pensava davvero, non si erano mai conosciuti realmente, come poteva essersi innamorato di lei. Lui di lei sapeva solo quello che la ragazza aveva voluto raccontargli, non sapeva davvero che inferno fosse la sua vita, per quale motivo stava aggiungendo altra benzina sul fuoco?
-Non ti conosco, ma sono certo di quello che provo- rispose il ragazzo continuando a guardarla dritto negli occhi, come se perdendo il contatto visivo lei smettesse di prenderlo sul serio. -Quello che provo non so descriverlo, ma so che quando sto con te sono felice, so che quando stiamo vicini non ho bisogno di essere da nessuna parte se non nel tuo negozio e quando mi stai vicino sento emozioni che non sono in grado di descrivere a parole. Credo sia questo l'amore, guardare una persona e pensare che è quella giusta, la guardi e le mani ti tremano e il cuore freme... non so cosa sia, non sono mai stato bravo in questo genere di sentimenti, ma so che quello che provo è chiaro e definito e gira intorno a te come se fosse un satellite- disse Moonbin cercando di dare una spiegazione di tutto quello che stava provando; non era facile, non aveva mai parlato con una ragazza così apertamente dei suoi sentimenti, ma era anche stanco di nascondersi, di vivere come se fosse un ladro. Voleva mettere le cose in chiaro con Yuki e per farlo doveva mettere da parte la timidezza e tirare fuori il coraggio, solo in questo modo sarebbe stato in grado di capire anche i sentimenti che lei provava.
Lei continuava a guardarlo sorpresa, la sua descrizione, il suo modo di parlare... sembravano le stesse parole che lei aveva utilizzato per descrivere quello che aveva sempre provato per Jonghyun, ma lei non aveva mai avuto il coraggio di guardarlo dritto negli occhi e dirgli tutta la verità, non era mai stata capace di essere così coraggiosa. Si era nascosta e aveva represso i suoi sentimenti, cercando di farli morire dentro di lei. Guardò Moonbin ammirando il suo coraggio, dandosi della vigliacca e notando quanto lui fosse migliore di lei. Aveva avuto il coraggio di dire quello che lei non era stata capace nemmeno di esprimere; sua madre le aveva sempre detto che il primo amore non si scorda mai e che bisogna sempre lottare per ciò che si ama, ma lei non aveva fatto altro che scappare. La sua vita era sempre stata un continuo correre senza mai fermarsi, correre senza mai raggiungere una meta che sentisse proprio. Aveva fallito; aveva fallito come amica, come ragazza e come figlia, il ragazzo che si trovava di fronte a lei era tutto il contrario di quello che era, come poteva aggrapparsi ad una persona come lui? Lo guardò, mentre i suoi occhi cominciavano a riempirsi di lacrime. Non riuscì a dargli una risposta, perché dopo quella frase, l'unica cosa che fece fu scoppiare a piangere. 

Beauty CakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora