Si vive una volta sola...

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"Ok, cinque minuti e sono da te". Annalisa riattaccò il cellulare dopo aver sentito Marzio e stabilito il punto d'incontro. 

Lo aveva chiamato come stabilito: quando fu pronta. Per pronta intendeva non solo vestita, ma proprio pronta! Cioè lontano da guardi indiscreti che potessero riconoscerla, o vederla salire in macchina con lui. Lontano da casa e dal paese stesso. 

Era salita sul primo autobus che la portasse fuori dal paese ed era scesa al paesello vicino. Lì difficilmente qualcuno l'avrebbe riconosciuta, o comunque possedeva più chance di passare inosservata agli occhi della gente. 

Indossava una gonna lunga e svolazzante, un po' sullo stile da zingara; un paio di scarpette con i tacchetti piccoli e quadrati, non era proprio tipo da tacchi a spillo o vertiginosi; una maglietta a V, la cui scollatura finiva un po' al di sotto dell'attaccatura del seno; il completino nero come parte intima e, rubando un paio di calze autoreggenti alla madre, era riuscita persino a indossare la giarrettiera. Si sentiva un po' diva vecchio stampo, una specie di Sofia Loren nell'indossarla e l'idea le piaceva. 

Quello che la stordiva di più, però, fu quel sapore dolce e pericoloso del proibito. 

Punto primo Annalisa: stai contravvenendo, consapevolmente, ai consigli di tua madre...la maggior parte degli uomini vogliono solo una cosa...e l'uomo che stai per incontrare lo vuole più di tutti gli altri! Punto secondo Annalisa: se lo viene a sapere tuo padre...sei morta! Punto terzo Annalisa: le brave ragazze non fanno certe cose...non prima del matrimonio almeno! Punto quarto Annalisa: da quel tizio, lo sai benissimo, non ricaverai nulla di buono...è un donnaiolo, una specie di Casanova dei tempi moderni; Punto quinto Annalisa: tutto questo è estremamente eccitante, è vero, hai il cuore in gola, il respiro che ti assale, l'adrenalina alle stelle, con molta probabilità tornerai a casa dovendo nascondere ai tuoi che hai perso la verginità, chissà dove e in che luogo, in una macchina buttata chissà dove, con un tizio poco raccomandabile...il che vuol dire che da domani sarai ufficialmente una puttanella per chiunque conosca Marzio! Ne vale la pena Annalisa rischiare così tanto per un giro di boa con lui? 

La sua coscienza le parlava durante l'attesa. Intanto il cuore aumentava i battiti, per prendere una corsa allucinante non appena le sue pupille captarono la macchina di Marzio. 

Oddio eccolo...che faccio? Rimango? Corro il rischio? Scappo? Sì, brava, scappa di nuovo, passa ancora una volta da bambina cresciuta, oh sveglia, hai vent'anni quasi,  ma se non fai certe cose adesso quando cazzo le vuoi fare? Da vecchia rincoglionita? 

La macchina si fermò davanti a lei. 

"Ciao", le disse Marzio abbassando il finestrino. 

"Ciao...", rispose mostrando un certo imbarazzo che la fece restare immobile come se avesse una paralisi. 

"Hai intenzione di salire o vuoi rimanere lì tutto il tempo?", le domandò con ironia.

"Ah sì, certo...scusa", aprì la portiera e non appena fu in macchina, Marzio schiacciò sull'acceleratore. 

Dopo qualche minuto di imbarazzante silenzio, Annalisa trovò il coraggio di parlare:

"Dove andiamo?". 

"Pazienza, siamo quasi arrivati...", gli rispose Marzio appoggiandogli una mano su una coscia e accarezzandola leggermente. 

"Non ho chiesto quanto manca, ma dove andiamo e tieni le tue manine ferme, siamo in macchina e non devi distrarti". Gli rispose allontanandogli la mano dalle sue gambe. 

"E va bene, ho capito...spero solo che toglierai la veste "santa dell'anno" quando ti vedrò con indosso solo il completino". Ironizzò Marzio. 

"E chi ti dice che lo indosso? Potrei anche aver deciso di non metterlo". Annalisa nel dirlo voltò il viso verso il finestrino. 

Questione di pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora