Il seme e la pianta

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Federico stava seduto sulla panchina adiacente al giornalaio intento a leggere il suo amato Corriere dello Sport. Un appuntamento quasi fisso nelle mattinate di domenica. Ogni tanto lo sguardo percorreva la strada principale e la coda dell'occhio puntava la macchina nera di Marzio che stazionava davanti alla villetta rosa antico. L'idea che sua figlia passasse i sabato sera lì dentro fino alla domenica sera non gli garbava molto, nonostante i mesi passavano e l'apparente buona condotta di Marzio. 

Per lui il week end si era trasformato: da dolce delizia per il riposo meritato, dopo una settimana al cantiere e lontano da casa, a tremendo supplizio nel vedere sua figlia impadronirsi della sua vita. Giorno dopo giorno la sentiva allontanarsi e questo fattore lo faceva star male. 

Non aveva più scuse e né attenuanti, per quanto fosse dura da digerire, in sua figlia era sbocciata una donna. Ancora più dura fu la realtà che poneva Marzio nella parte della ragione. Le prove che aveva fornito, in quella serata a due, erano inconfutabili. Sua figlia si muoveva già come una donnina di casa e, molto probabilmente, pensava già che quella fosse la sua futura casa. 

E quell'essere il suo futuro marito...sentenziò la sua mente. L'unica cosa che lo rincuorava era il pensiero dell'Università...sono sicuro che finirà prima gli studi, quindi animo Federico, hai ancora ben tre anni pieni d'aria e in tre anni può succedere di tutto! Magari lui si stanca, o forse lei trova di meglio, magari finisce e basta, non è ancora detto che capiti il peggio! Sì, però...in tre anni può succedere anche...che smetta di studiare? La prendo a calci se lo fa, no! Prima deve finire l'Università, da qui non si scappa. E che altro può succedere in tre anni? 

Proprio in quel momento una signora gli sfilò davanti. Indossava un abitino largo e sotto vi albergava un enorme pancione. Federico ebbe un flash incredibile: il volto di quella donna prese le sembianze di Annalisa. 

Io lo ammazzo! Anzi no, prima ammazzo lei e poi lui! No, mia figlia non ci pensa di sicuro, è giovane, è TROPPO GIOVANE, poi ha gli studi, ha...ha...spero che ha voglia di vivere ancora a lungo perchè se lo fa, se lo fanno, io li spedisco per il viaggio oltretomba con un biglietto di sola andata! 

"Buongiorno, posso sedermi?", la voce di un uomo anziano lo destò da quei tremendi pensieri. 

"Buongiorno, sì prego, faccia pure". Si spostò leggermente per dare più spazio all'anziano signore.

"Ah bella giornata eh?", domandò a Federico. 

"Sì, in effetti", Federico distolse lo sguardo dal giornale per guardare il cielo azzurro e sgombro da nuvole. Per un attimo si lasciò coccolare dal calore di quel sole lieve di inizio estate. 

"Eh, si avvicinano le vacanze, il riposo, quest'anno voglio passarle qui per intero, sa io abito a Roma. Smog, traffico, gente esaurita...vengo qui a rilassarmi e a respirare aria pulita di inizio montagna. E poi qui ho mio nipote, a cui voglio tanto bene e che ha bisogno di me ogni tanto, sa i suoi genitori sono un vero disastro, io stesso mi vergogno per primo di mio figlio e di come non sia riuscito a dirigere una famiglia nel modo in cui si deve". replicò l'anziano mostrando una certa parlantina. 

"Fare il genitore non è facile, mi creda, nessuno può saperlo meglio di me in questo periodo", replicò Federico a cui non dispiaceva fare due chiacchiere, seppur quell'uomo fosse un estraneo. 

"Problemi con i figlioli?", domandò l'uomo in modo confidenziale. 

"Mia figlia si è presa una sbandata, una cotta per un ragazzo, un po' troppo grande e...beh non è proprio il tipo che un padre spera per la figlia ecco". Federico cercò di non apparire troppo bigotto. 

"Ah capisco...beh il fascino del bello e dannato, è di moda da un bel pezzo, sin dai tempi antichi", rispose l'uomo dai capelli bianchi.

"Sì, devo ammettere che è un bell'uomo, dannato lo è anche troppo. Non so lei quanto sa del paese, ma diciamo che è il peggior partito con la peggiore reputazione, forse lo avrà sentito nominare, lui fa molto notizia da queste parti: si chiama Marzio, meglio noto come lo sciupa femmine numero uno della zona". replicò questa volta senza tanti merletti. 

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