Il Moonlight si presentava bene sin dal suo ingresso a detta di Federico. Una coppia pomiciava seduta sui gradini del locale, in una posizione assai pudica: lui seduto sul gradino, con tanto di cintura dei pantaloni visibilmente slacciata, lei a cavalcioni sopra, con una mini, talmente mini, che nell'atto di accavallare le gambe, quella gonna aveva assunto la forma di una lieve striscia che fasciava la sua vita; chiappe in vista e mutandine nere difficili da non notare, almeno quando le mani di lui non le sovrastavano il sedere.
"Mi immagino dentro che aria si respira", Federico commentò i due fenomeni cercando un passaggio sui gradini.
"Il dentro è tutto un programma". Marzio sfilò di fianco ai due senza neanche notarli, era abituato a scene anche peggiori di quella.
"Ah beh, se questi due sono il biglietto da visita, ci scommetto", replicò Federico fermandosi davanti alla porta.
"Quella sera, Elio notò Annalisa proprio perchè risuonava come un aragosta in cima all'Everest". Rispose Marzio.
"Elio?", domandò Federico vedendo Marzio arrivargli di fianco.
"Sì, fu lui a farmi notare Annalisa. Sapeva della sua reputazione da verginella e santarellina, mi sfidò dicendo che, secondo lui, non sarei riuscito a scalfire la sua innocenza". Marzio confessò, per una volta a malincuore, perchè sapeva bene che i punti a suo favore sarebbero scesi di molto per conto di Federico.
"E' così che tutto è iniziato? Per una volgare scommessa con quell'idiota di tuo fratello? Io spero che vada a finire tutto bene, soprattutto tra te e mia figlia, è incredibile che lo dica e da quando ti conosco sono molte le cose incredibili che ho detto, ma spero che finisca bene, perchè la lista di potenziali omicidi che potrei commettere aumenta vertiginosamente...tre cominciano a essere un po' troppi!". Replicò Federico seguendo Marzio dentro al locale.
Entrare lì dentro, per Federico, risuonò come il passo biblico della Genesi: gli sembrò di essere entrato nelle città di Sodoma e Gomorra. Si immaginò Dio che scendeva per dirgli:
" Il loro peccato è molto grave e il grido che sale dalle loro città è troppo grande".
Intravide la pioggia di fuoco che cadeva per spazzare via, incenerendoli, la ciurma di peccatori che sostava tra quelle mura. Vi era di tutto immischiato con tutto e il ménage à trois sembrava tanto andare di moda; spostò la coda dell'occhio verso Marzio. Era perso con lo sguardo in direzione del locale, perfettamente a suo agio, alla ricerca di quella figura femminile per lui ormai indispensabile.
Guarda come si ritrova bene qui dentro, di che mi meraviglio poi, è il suo habitat naturale! Se penso che mia figlia sia entrata qui dentro, che qui ti ha incontrato...gli omicidi, per questo folle momento di vita, salgono a quattro...si aggiunge anche Elena! Come diavolo le è saltato in mente di portare la mia piccola e dolce Annalisa qui dentro? In mezzo a questa folta marmaglia di puttanieri e ninfomani? Ho voglia di prenderti a calci nelle palle fino a quando che non crepi, se penso che qui abbonda di tipe giuste per te! E tu, invece, che hai fatto eh? Sei andato a prendere di mira mia figlia? Per una scommessa con quel verme senza palle di tuo fratello? Io non so come finisce questa storia, ma ho forti presentimenti sul fatto che passerò una vita in galera!
"Eccola lì", lo sentì dire all'improvviso.
"Dove?", lo vide scattare come un felino a caccia verso un angolo del locale.
Annalisa stava appoggiata al bancone del locale e aveva in mano un bicchiere stracolmo di scotch. I capelli arruffati che danzavano tra le sue dita all'altezza della fronte. Gli occhi brilli e sorrideva in modo incontrollato, gesticolando con il bicchiere mentre parlava con l'unico ragazzo con cui Marzio mai avrebbe voluto vederla: Elio.
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Questione di pelle
Romance[Disponibile su Amazon anche in cartaceo ed ebook, le due versioni su Amazon contengono maggiori scene e maggiori dettagli sui protagonisti e le loro vicende] Annalisa ha 19 anni e ancora non ha conosciuto i dolci richiami dell'amore, per questo mot...