La novità sei tu in questa mattina

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Marzio avverti il primo sole attraverso la luce che gli solleticava il volto, dischiuse gli occhi lievemente lottando contro il bagliore che premeva sulle pupille. Aveva il braccio destro bloccato sotto un peso piacevole e che gli infondeva un calore piacevole lungo il corpo. Annalisa dormiva rannicchiata a lui, con un braccio sospeso sul suo ventre e la guancia che premeva sull'insenatura dell'ascella. 

Spostando leggermente il viso all'indietro cercò di catturare la visuale di quel volto giovanile. I capelli lunghi, e arruffati, le contornavano gran parte del petto e si perdevano lungo la schiena bianca sfiorando il suo avambraccio. L'espressione del viso procurava un senso di quiete e il nasino alla francese gli sembrò di una delicatezza inaudita. 

Sei incantevole messa così...pensò nella sua testa, meravigliandosi, non solo del pensiero, ma di come la prospettiva stava cambiando. 

Sai piccola, di fatto potrei dirti, quando ti sveglierai, che è la prima notte che passo con una donna, ma non lo farò...tanto non mi crederesti per via della mia reputazione, ormai nota anche ai sassi; eppure è così, è la verità, ma la terrò per me. Di avventure fugaci e studiate ne ho avute tante, ma per quanto si voglia dire, mai nessuna ha passato un'intera notte in questo letto...le avventure sono fatte per avvalersi della notte, scura e complice per il suo manto nero che offusca la giusta visuale agli altri, come sono fatte per svanire al primo accenno del mancato desiderio, ossia quando questo è stato soddisfatto. Tu sei riuscita ad andare oltre quella barriera e mi sorprende il modo semplice con cui hai scavalcato quella muraglia...come mi sorprende l'essere qui a parlarti con il pensiero mentre il tuo respiro mi riscalda il petto, ma nulla sarà più sorprendente della pace che sento nell'averti accanto...è un piccolo sussulto di un cuore che ha da tempo scandito battiti troppo lenti per essere percepiti, sì è un lieve avanzare del ritmo che mi fa sentire fregato! E ora se fossi ancora io, e per nulla stregato da questa magia momentanea, sentirei già la claustrofobia salire fino a farmi soffocare, mi alzerei da questo letto, senza fare attenzione a non svegliarti e ti caccerei da questa casa per scongiurare il pericolo...come se tu fossi una droga pericolosa di cui ho abusato per una notte. Preso, invece, da questa novità, dal modo candido in cui riposi appoggiata al mio corpo, incantato dal calore che giunge a me attraverso il contatto della tua pelle, scelgo inspiegabilmente di continuare a drogarmi, fino forse a stordirmi della tua presenza. Perfettamente cosciente che potrei toccare quel punto di non ritorno a cui sono scappato per anni. E' bello intravedere un capolinea mai sperato, non mi resta che scoprire se sarà la fine di un buon viaggio, o il capolinea di qualcosa che vorrei soltanto, ma che forse spero segretamente di non avere mai. Mi farai crollare o no, piccola? Staremo a vedere, per ora ti tengo qui e ti osservo, droga e salvezza allo stesso tempo, incastonati in un tempo, che inevitabilmente ci cambierà entrambi, ammesso che non ci abbia già cambiato. 

Si alzò cercando di non svegliarla e si diresse in cucina a prepararsi un caffè. L'aroma era già nell'aria quando Annalisa si destò dal sonno allungando una mano per cercarlo. 

Non palpando nulla entrò quasi nel panico e spalancò gli occhi mettendosi seduta, alla ricerca frenetica di lui. Quando lo vide nell'angolo cucina, davanti alla macchina del gas e di spalle, il suo cuore rallentò la corsa trovando la pace dei sensi di cui si era sentito privato. 

Eccolo e naturalmente è nudo, figurati se si vestiva...le disse la mente solcando i promontori di quelle spalle muscolose e virili. 

Sei magnificamente bello e dannato, buono e cattivo, sei tu e io dovrei scappare, anzi peggio, non sarei proprio dovuta finire qui. Proibito e lecito, sei il giusto incontro, la via che si divide tra ciò che è morale e non, ma chi stabilisce la moralità? Ora mi chiederesti se sapresti leggere nel mio pensiero, lo so che lo faresti, perchè sei quell'uomo che se ne sbatte della morale altrui e che vive di tutto ciò che sa renderlo vivo. Il peggior uomo che si possa incontrare nella vita, eppure hai assunto questo ruolo di protagonista nella mia. Quanto durerà? Quando ti stancherai della ragazzina che sono? Quando di uccidermi o meno? Grazie a te non sono più una bambina, ma non rispecchio più neanche la brava ragazza che volevo essere...cosa racconterò un domani di tutto questo? Come giustificherò questa follia di farmi prendere deliberatamente in giro da te? Che dirò? Pensavo fosse amore...mi giustificherò così? Con la più banale delle scuse messe in piedi per far fronte a una forza inaudita di sentirsi desiderata? Oppure avrò il coraggio di dirlo? Avrò l'audacia per ammettere che l'ho voluto con tutta l'anima? Che per quanto folle sia questo momento, è esattamente ciò che mi fa star bene ora. Dovrei avere paura di tutto questo, so che mi farai del male, che mi lascerai a morire persa dietro all'illusione che potresti essere solo mio...ma tu, demone e angelo, appartieni solo a te stesso, e io qui...che aspetto di morire della più dolce morte: la tua presenza per l'ultima volta. 

Marzio si voltò e la vide sveglia.

"Buongiorno, gradisci del caffè?", le chiese con raffinata eleganza. 

Annalisa si alzò portandosi dietro le lenzuola per non farsi vedere nuda, cercò con lo sguardo qualcosa da mettersi addosso al volo. 

"Buongiorno, Marzio, ora arrivo eh, dammi il tempo di mettermi qualcosa".   

"Voi donne quando fate queste cose siete consapevoli di quanto apparite ridicole?", le domandò a bruciapelo sorridendo. 

"A cosa ti riferisci?", gli domandò rimanendo con una maglietta di lui in una mano mentre con l'altra teneva il lenzuolo saldo addosso. 

"A quello che stai facendo adesso - posò la tazza sul tavolino e prese a camminare lento verso di lei fino a giungergli davanti - abbiamo fatto l'amore quasi per tutta la notte, oltre che nel pomeriggio, quante in tutto? Cinque, se non ricordo male, ma non credo di sbagliarmi - con le dita sfiorò la mano che teneva il lenzuolo - ti ho baciata ovunque, per non parlare di quante volte la mia faccia è sprofondata tra le tue gambe e che fai alzandoti dal letto? Ti copri come se il vederti nuda possa essere una novità!". Cercò con la mano di farle allentare la presa sul lenzuolo. 

"Va beh, in quei momenti... - si sentiva imbarazzata e avvertiva il rosso salire lungo le guance - adesso è diverso...insomma, basta, mi vergogno e allora?", ebbe quasi uno scatto di ira nell'ammetterlo. 

"Vediamo se ti vergogni di questo - prese il lenzuolo e con forza lo gettò via sfilandoglielo dalla mano, Annalisa d'istinto cercò di riprenderlo, ma Marzio l'afferrò per i fianchi sollevandola da terra e gettandola sul letto - sei mia piccola e mi piaci così, al naturale e...nuda".

Si portò su di lei prendendole le mani e serrandole all'altezza del volto di Annalisa, quest'ultima socchiuse gli occhi, tartassata dai baci di lui lungo il collo e le venne di piegarsi all'indietro ansimando mentre lo sentiva baciarle il seno. Erano di nuovo carne che bruciava sopra il fuoco...persi nella novità del giorno, quella di ritrovarsi ancora insieme. 

Questione di pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora