Che vuoi che succeda?

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Annalisa era in ansia, le nove erano ormai vicine e suo padre era rientrato dal lavoro in anticipo per via di un imprevisto, questo la poneva nella scomoda situazione di fronteggiarli entrambi, quando aveva messo in conto di vedersela con la madre, per poi far fronte al padre nel week end. 

Scese in salone con il petto stracolmo di emozioni. 

"Oh ma come siamo belle - suo padre si avvicinò a lei con affetto - dimmi la verità: c'è un moscone in vista?". 

"In effetti...ho un appuntamento stasera". Rispose un po' imbarazzata.

"Con chi?", domandò quasi stupita sua madre. 

"Beh...con...il mio ragazzo", disse le ultime tre parole tutte d'un fiato. 

"E da quando hai il ragazzo? E perchè non mi hai detto mai nulla?", sua madre era esterrefatta, era abituata a sapere tutto, sua figlia non le aveva mai nascosto nulla. 

"Andiamo cara, è la prima volta che dice di avere il ragazzo, magari avrà voluto assaporare il gusto un po' da sola, sai come sono le prime cotte alla sua età", replicò il marito alla moglie. 

"Comunque stiamo insieme da poco, circa tre mesi o poco più". Annalisa rispose cercando di giustificarsi al meglio, non poteva di certo confessare tutto prima che lo vedessero e poi stava con la speranza che il tempo, i tre mesi famosi, rendesse un po' meno amara la pillola Marzio che avrebbero dovuto digerire. In finale, tutti in paese, anche i suoi genitori, sapevano bene chi fosse Marzio, magari nel vederlo fermo con lei, da mesi ormai, lo poneva sotto un'altra ottica. 

"E' un bravo ragazzo almeno?", la domanda del padre le arrivò come una coltellata in pieno petto. 

"Eh...devo andare, altrimenti faccio tardi, a dopo", uscì di corsa pur di non rispondere a quella domanda. 

Sì, bravo ragazzo, ci mancherebbe, forse non è proprio il classico tipo che presenti ai tuoi, non è proprio stile "soprammobile umano" per compiacere agli pseudo suoceri, ha qualche accenno ribelle sparso qua e là, ma niente di che, in finale è solo un immorale, spudorato amante del buon e sano sesso, che vuoi che sia papà...però è bravo, quando dorme magari...forse...non saprei a dire il vero...ma l'importante per voi dovrebbe essere il pensiero che mi rende felice no? SONO UFFICIALMENTE UNA MORTA CHE CAMMINA. 

Si urlò in finale nella testa, ben sapendo che di lì a poco si sarebbe incontrata con Marzio e che di lì a poco i suoi genitori si sarebbero recati alla festa del paese, beccando la loro amata figliola con la sua prima cotta: il peggior nemico di ogni padre che abbia figlie femmine nel suo paese!

Marzio era già sul luogo dell'appuntamento e indossava lo stesso spolverino lungo della sera in cui si erano conosciuti. Annalisa rallentò un po' il passo guardandosi intorno, sembravano tutti così presi dal chiacchierare tra di loro, girando per le bancarelle, magari neanche ci faranno caso a noi due...sperò in cuor suo, pur sapendo che fosse un illusione. Come ogni paesello che si rispetti quando c'era da spettegolare erano tutti arzilli come un Ferrari con il pieno di benzina. 

Ormai era a pochi passi da lui e Marzio l'aveva vista arrivare, si scostò dal muro del bar andandogli incontro, ma due mani femminili lo bloccarono proprio a pochi centimetri dalla meta. 

Annalisa si fermò di scatto guardando la donna che aveva catturato il suo uomo. 

"Ciao tesoro, da quando hai la passione per i ritrovi con i paesani?". Gli domandò mostrando una certa sensualità nel tono della voce. 

"Ginevra lasciami in pace ok, ho da fare", rispose Marzio togliendole le mani dal suo cappotto. 

"Che peccato, mio caro, quando ti ho visto, tutto solo, in quell'angolo, ho pensato che magari potevamo andare altrove, a divertirci un bel po'... - con il dito formò un cerchio sul petto di Marzio - di sicuro sarebbe più eccitante di questa marmaglia di vecchi rincoglioniti in festa, non credi?". Accennò lievemente a strusciare il suo corpo contro quello di Marzio. 

Questione di pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora