L'evoluzione dei sensi

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"Ancora non mi hai detto che cosa vi siete detti di preciso tu e mio padre", disse Annalisa entrando in casa con Marzio e portando due buste della spesa in mano. 

"Niente di particolare, semplici visioni della vita a confronto", rispose lui chiudendo la porta e sistemando la sua busta sul tavolino. 

"Se davvero avete esposto le vostre visioni di vita mi stupisco", rispose la ragazza aprendo il frigo per sistemare la spesa. 

"Di cosa?". Domandò Marzio accendendo la tv e sedendosi sul divano. 

"Che siate ancora vivi, o che comunque uno dei due non sia morto", rispose lei sorridendo. 

"Beh gli scontri non sono mancati, lo ammetto, ma alla fine dei conti...è stato liberatorio e niente male. Tuo padre ha i suoi limiti, ma sa intavolare un discorso e sa ascoltare, insomma non è proprio un angolo ottuso". Fece zapping con il telecomando alla ricerca di qualcosa di carino da vedere. 

"Sempre meglio di mia madre...", rispose la ragazza sospirando. 

"Che vuoi dire?", domandò guardandola e appoggiando il telecomando sul tavolinetto davanti al divano. 

"Attraversa una fase particolare: una specie di misto tra Sherlock Holmes e Csi". Si portò in salotto appoggiandosi al bracciolo del divano, di fianco a lui. 

"Ti spia quindi?", dedusse Marzio. 

"Non proprio. Diciamo che cerca prove per poterci condannare...come il frugare tra i miei cassetti alla ricerca di dettagli. Ieri è scesa con l'ultimo completino intimo che ho comprato, lo teneva a penzoloni tra l'indice e il pollice, come se il tenerlo completamente in mano le procurasse chissà quale malattia infettiva, me lo ha sventolato davanti dicendo: e questo? Questo che roba è? Ti metti questa roba tu? Scommetto che è un regalo di quell'essere che chiami fidanzato eh! Insomma...sta messa così. Quando le ho detto che lo avevo comprato io e che tu non c'entravi niente, beh l'ho vista sbiancare e sbuffare, sull'orlo dell'infarto insomma". 

"Oh signore...però, pensandoci bene, se ha rischiato l'infarto...quel completino non deve essere male", Marzio si impossessò di tutta la sua carica maliziosa. 

"Oh lo vedrai, anche perchè lo indosso ora". Annalisa si alzò dal bracciolo e si mise davanti a lui spostando leggermente la maglietta e mostrando un pezzo di pizzo rosso fuoco del reggiseno. 

"Annalisa...rosso...tu vuoi farmi morire per caso?", la voce di Marzio si fece seducente e carica di erotismo. 

"Per così poco, amore mio? Non hai visto tutto...qual è la cosa che ami di più in un completino intimo?". Domandò lei maliziosa. 

"Il caro vecchio e affascinante, sensualissimo reggicalze", si alzò dalla spalliera restando seduto, ma più vicino al corpo di lei che le dondolava davanti. 

"Come questo?", Annalisa alzò lentamente la gonna lunga fino al pube mostrando un reggicalze rosso fatto di pizzo, con sotto mini mutandine di pizzo trasparente. 

"Dimmi che ho il permesso di strappartelo via a morsi", Sussurrò Marzio portando le mani sulle cosce di lei e avvicinando il volto fino a baciarle il ventre. 

"Hai il permesso di strapparmelo via come meglio credi, ma prima...sistemiamo la spesa, poi cucino, mangiamo e infine ci gustiamo il dolce". Rispose lei, scostandosi da lui e abbassando la gonna in gesto quasi di sfida. 

Marzio si alzò e la puntò voglioso. 

Annalisa tornò in cucina e prese dalle buste sul tavolo le salse da sistemare sugli scaffali, ma due mani l'afferrarono da dietro. 

"Marzio...fai il bravo". Rispose lei ridendo. 

"Sto facendo il bravo, infatti...sarei proprio un cattivo ragazzo... se lasciassi andare tutta questa bella roba che alberga tra le mie mani...", sussurrò lui incominciando a baciarle il collo. 

"Devo sistemare la spesa", Annalisa lo disse ansimando leggermente, i baci sul collo la mandavano sempre in orbita, erano una scossa continua di brividi. 

"La spesa non scappa, non ha le gambe, mentre io rischio di esplodere e anche tu da quel che sento, alberga un certo umido tra le tue gambe, amore". Continuò a baciarla all'altezza del mento. 

"Devo cucinare la cena", lo disse ancor più ansimante e lasciando comunque che la mano di Marzio si intrufolasse tra le mutandine. 

"Ho fame di altro tesoro mio", la strinse a sé per fargli sentire la sua eccitazione.

"Lo sento...anch'io", rispose lei abbandonandosi ai sensi. 

Marzio la sollevò appoggiandola sulla cucina, le lingue avevano preso a vorticare instancabili in un bacio carico di passione. Le mani di Annalisa si dimenarono a slacciare i pantaloni di lui, mentre quelle di Marzio sfilarono via la gonna.  

Nell'ordine volarono sparsi nella cucina: gonna, pantaloni, camicia, reggiseno, e mantenendo i buoni propositi dettati all'inizio, Marzio si chinò verso le cosce di Annalisa e con diversi morsi staccò il reggicalze dalla vita di lei; ripresero a volare, un po' ovunque, calze, mutandine e boxer. 

"Portami a letto", disse lei gonfia di passione e baciandolo ovunque. 

"E chi ci arriva a letto, io ti voglio qui, adesso", rispose lui prendendola in braccio per farla scendere dalla cucina. La voltò e la fece chinare con il viso e le braccia appoggiate al top della cucina. La penetrò con forza tenendola ben salda con le mani lungo la vita. Annalisa inarcò la schiena in segno di piacere, le piaceva quando lui sfogava la sua virilità in modo possente, senza limiti e senza freni. 

Il dolce arrivò prima della cena e fu del tutto inaspettato. Sarà che i nonni hanno in mano le armi della saggezza, dell'esperienza, fatto sta che quel bivio famoso Marzio lo imboccò senza manco rallentare per svoltare. 


Questione di pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora