Io ci sto e tu?

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Di rientro da Barcellona, Annalisa aveva notato qualcosa di strano che sembrava infettare chiunque le stesse vicino. Suo padre si mostrava assai gentile, sia con lei che con Marzio, la cosa le faceva piacere, per carità, ma la trovava assai strana. 

Sua madre spariva per misteriose mansioni da svolgere con nonna Esmeralda e stavano via per ore intere. Persino suo fratello, quando tornava da scuola, si teneva il più possibile lontano dai piedi e si dimenava a passare i pomeriggi a giocare a carte con Alfio. 

Le vacanze erano andate benone, seppur Marzio e Federico di tanto in tanto si punzecchiavano. All'improvviso, però, smisero di farlo e questo le suonò strano. 

Senza contare che suo padre le aveva concesso un anno sabbatico dall'Università, dicendole che poteva permettersi di staccare un po' la spina pensando un po' a se stessa. Insomma, una strana allegria invadeva la gente intorno a lei. 

Quella sera si soffermò con la madre in cucina, per aiutarla a sistemare i piatti e le posate dopo averli lavati. 

"Ti sei fatta grande Annalisa", la madre lo disse con una certa malinconia. 

"Oh mamma, sono sempre la stessa dai", le rispose arrossendo un po', sua madre non le aveva mai detto una cosa del genere. 

"No, anche tuo padre si è arreso all'evidenza", le disse guardandola amorevolmente. 

"Ah beh, se si è arreso papà...allora deve essere vero!", disse ridendo alla madre. 

"Annalisa...ti chiedo scusa se, a volte, non sono stata una mamma comprensiva e ho esagerato in certi atteggiamenti". Le disse prendendole le mani e guardandola negli occhi, ad Annalisa salì il magone in gola dall'emozione.

"Dai mamma, così mi fai piangere, l'importante è che si sia sistemato tutto". Le rispose abbracciandola. 

"Diciamo che non ero proprio io, amore della mamma, mi dispiace solo di essermi persa qualcosina di te e ora ti ritrovo grande". Si strinsero forte. 

"Tranquilla mamma, ho sempre potuto contare su di te e su papà, questo è l'importante". 

Il momento fu così sentito che Annalisa non si rese conto che in casa c'erano solo loro due e che gli altri  fossero come spariti, compresi Marzio e Alfio, che ormai erano di casa. 

Le due donne di casa continuarono a chiacchierare finendo di sistemare la cucina, quando dalla strada arrivò un'assordante canzone di Tiziano Ferro. Annalisa senza guardare fuori disse:

"C'è qualche sordo in giro". 

"C'è che ti dovresti affacciare tesoro della mamma e anche di corsa", rispose sorridente la mamma.

"Cosa?", Annalisa si portò fuori da casa e rimase a bocca aperta.

Su un gigante mega schermo, messo di fronte alla casa, alla fine della strada, scorrevano le foto sue e di Marzio che danzavano sulle note di Incanto. Tutte le foto che si erano scattati dall'inizio della loro storia, fino a quei quasi due anni passati insieme. Una marea di gente, quasi l'intero paese, si stava lentamente accostando alla casa e guardavano curiosi e ammirati. Annalisa sentiva il cuore battere dall'emozione e le mani le tremarono con forza, quando dal dietro del mega schermo, incominciarono a uscire delle modelle in abito da sposa. Sette in tutto e indossavano degli abiti diversi, ma nello stile che lei aveva sempre decantato come il suo preferito: quello da dama del settecento con la gonna pomposa e il velo lungo e ricamato. Si portò le mani alla bocca, con gli occhi aperti e commossi. 

Dall'altro lato dello schermo, dopo la sfilata delle spose, uscirono dei modelli in abito da sposo, anche loro erano sette e con abiti diversi. Poi il mega schermo fermò l'immagine su una delle ultime foto che ritraeva Annalisa e Marzio sorridenti e abbracciati, un bellissimo fermo immagine su cui apparve la scritta:

Questione di pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora