Annalisa faticò molto, la mattina dopo, ad aprire gli occhi: la luce, che penetrava dal finestrone di fianco al letto, le procurava fitte enormi sotto le palpebre, ogniqualvolta che cercava di aprirle. Dopo vari tentativi, riuscì a fare pace con il chiarore della mattina.
La vista del soffitto e la mancanza del rosa confetto sull'unica parete che riusciva a vedere da sdraiata, unita alla mancanza di una lucida visione su cosa fosse successo durante la notte, la fecero andare leggermente nel panico.
Si alzò di scatto mettendosi seduta, ma prima di realizzare dove si trovasse, le arrivò un terribile rimbombo in testa, all'altezza delle tempie, era come se il tum tum di una discoteca si fosse trasferito nella sua corteccia celebrale. Terrificante. Specie se unito a quel senso di disgusto che le salì dallo stomaco, facendole avere la sensazione gradevole che stava per vomitare.
Gli occhi vagarono alla ricerca di risposte e l'ambiente famigliare le procurò un senso di quiete, anche se non aveva la minima idea del come fosse arrivata lì. L'ultimo ricordo che aveva limpido e stampato in testa, oltre che sulla guancia, era il ceffone di suo padre. Poi ricordava vagamente il volto di Elio e l'entrata di un locale, da qualche parte la mente fece affiorare un macchina rossa, ma non aveva idea di chi fosse e da dove spuntasse.
I rumori provenienti dalla cucina la fecero voltare in quella direzione. Marzio stava versandosi del caffé, le venne spontaneo guardare l'orologio appeso sull'arco che divideva la cucina dal salone e dalla zona notte. Le nove e un quarto.
Perché non è al lavoro? Aspetta, se ho dormito qui è domenica, giusto? O forse no? Oddio non ricordo un cazzo...allora, ieri ho litigato con papà ed era martedì...sì, questo mi sembra di ricordarlo bene, era martedì. Quindi oggi è mercoledì, giusto? Allora che ci faccio qui? Semplice: ho litigato con papà e ora sono qui! Sì, ma perché non ricordo come, dove e quando ci sono arrivata? Oddio la testa...mi scoppia!
"Ah, ti sei svegliata", la voce di Marzio la riportò nella realtà.
"Scusa amore, ma che giorno è?", domandò con una voce mezza impastata e confusa.
"Non ricordi neanche che giorno è? Comunque è mercoledì". Rispose lui mostrando un volto un po' cupo.
"Oddio...ho un terribile mal di testa...". Si portò una mano lungo la tempia facendo una smorfia di dolore.
"Cose che succedono quando si fa il pieno di scotch come se non ci fosse un domani". Rispose Marzio appoggiandosi al muro di fianco al letto e puntandola con severità.
"Che hai? Sembri arrabbiato". Domandò Annalisa che si sentiva colpita dal suo modo di guardarla.
"No sembro, ma sono e anche parecchio se devo dirla tutta". Rispose lui spostandosi dal muro e portandosi vicino al divano, quasi a darle le spalle.
"Perchè? Ahi la testa, non è che hai qualcosa per farmela passare?". Annalisa tornò a toccarsi la tempia.
"Fossi in te, tesoro, non sosterei molto lontano dal bagno", ironizzò rimanendo però con il volto severo.
"Perchè scusa?", domandò lei sorpresa.
"Perché raccogliere il vomito sul parquet, di prima mattina, non rientra nelle mie massime aspirazioni", spiegò Marzio appoggiandosi con il sedere sulla spalliera del letto e guardandola fissa.
"Uffa, come sai di acido stamattina, che hai fatto eh? Ti ha morsicato una tarantola?", Annalisa fece una leggera smorfia di dolore per via dei capogiri che avvertiva.
"Peggio! Magari avessi incontrato una tarantola, perché ti assicuro che se mi avesse morsicato l'avrei stecchita per quanto sto avvelenato oggi". Replicò Marzio alterando il tono di voce.
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Questione di pelle
Romance[Disponibile su Amazon anche in cartaceo ed ebook, le due versioni su Amazon contengono maggiori scene e maggiori dettagli sui protagonisti e le loro vicende] Annalisa ha 19 anni e ancora non ha conosciuto i dolci richiami dell'amore, per questo mot...