Nonno e le sue rivelazioni

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La mattina dopo Marzio scese le scale di casa per fare colazione, addosso aveva ancora un po' di rabbia per l'accaduto della sera prima, soprattutto perchè ancora non aveva avuto modo di regolare i conti con Elio. Appena entrato in cucina fu invaso dalla voce del nonno paterno:

"Ah bello di nonno, fatti abbracciare - lo strinse forte addosso a sé, da che Marzio avesse memoria del nonno erano passati almeno vent'anni dall'ultima volta che schioccò un abbraccio di quella portata - lo sapevo che, prima o poi, l'uomo in te sarebbe sbocciato, era questione di tempo, lo sapevo. Tu hai le palle giuste per essere un uomo e hai spina dorsale, a differenza dei tuoi fratelli, sapevo che non avresti deluso". Il nonno giustificò così quell'abbraccio caloroso che lasciò Marzio quasi senza parole. 

"A che ti riferisci? Scusa nonno, ma non riesco a capire", disse il nipote servendosi una tazza di caffè. 

"Alla scena riprovevole a cui ha dovuto assistere quella mezza tacca di tuo fratello Elio ieri sera". Rispose l'anziano mettendosi comodo su una sedia. 

"Ah bene, le buone notizie volano sempre eh", usò un tono sarcastico nel dirlo. 

"Altroché. E' stato un'intera mattinata a descrivere l'evento, prima di andare a fare shopping con mammina in centro, ha detto di tutto, anche nei minimi dettagli. Seguito dalle risate di quell'altra mezza tacca di Stefano...i due, semmai si potessero attaccare anche con l'attack l'uno all'altro, non riuscirebbero a fare un mezzo uomo, figuriamoci uno intero da separati!". Scosse la testa nel dirlo. 

"Non mi interessa quello che pensano, o dicono, voglio solo che Elio stia fuori dai cazzi miei. Specie quando sono con Annalisa". Commentò secco, e mezzo incazzato, Marzio. 

"Annalisa...così si chiama la fortunata? Tuo fratello la chiamava la piccola santarellina". Replicò il vecchio. 

"Con tutta la mia spudorata sincerità, nonno, non riesco a decifrare se tu sia serio, o come tutti gli altri ti fai burle di me". Replicò stranito Marzio. 

"Mai scherzato su figli e nipoti, MAI. E non è colpa mia se tuo padre è riuscito così così, anche se la maggior sua rovinata è stata tua madre, quella donna ha fritto in padella i suoi ultimi neuroni funzionanti quando l'ha conosciuta. Io ho fatto il possibile con lui, ma non sempre le ciambelle riescono con il buco". 

"Secondo lei...io non sono capace di amare veramente...", disse rassegnato Marzio guardando il fumo del caffè che fuoriusciva dalla sua tazza. 

"E quando mai, lei o tuo padre, ne hanno indovinata una? Con voi poi, i figli, sono stati un vero disastro...ma tu sei diverso da Elio e Stefano, loro si adagiano sugli allori, tu hai le palle invece. E sono felice che finalmente le tiri fuori per qualcosa di giusto". Mostrò un sorriso gigante nel dirlo. 

"Onestamente, dopo ieri sera, ho un po' paura della piega che ha preso questa storia...non tanto per me, io sono abituato a essere bersagliato da tutti. Per Annalisa, ieri è entrata in casa solo dopo un bel po' che le luci si erano spente. Stamane non so che le diranno i suoi in casa...lei non è abituata a questa pressione". 

"Incapace di amare...appunto come volesi dimostrare, tua madre non ne azzecca una neanche con un binocolo a tre metri da lei il bersaglio". Replicò il nonno accarezzandogli la spalla. 

"Tu credi che mi sia innamorato?". 

"Non lo so, questo devi saperlo tu per primo, secondo te? Ti sei innamorato?". Domandò furbamente il nonno ironizzando un po'. 

"Non lo so onestamente, non sono mai stato innamorato, non ho per niente a mente i vari segnali che emana tale condizione. So di certo che sto attraversando un periodo un po' complesso, che mi sento pronto a cambiare un po' le carte in tavola nella mia vita, ma se sono effettivamente innamorato, o infatuato, o altro, non lo so dire con precisione". 

"Ah sì, beh è un classico quando si ha avuto tanta figa intorno da far venire anche la nausea a un ninfomane. Succede. Il periodo complesso...beh diciamo che ti senti pronto a cambiare registro e stai per voltare diverse pagine del libro della tua vita, anche questo è un classico. Succede quando si entra nella fase dell'uomo maturo, o meglio, quando hai le palle giuste per entrare in quella fase e queste sono abbastanza mature da non poterle più ignorare. Dico così, perchè non tutti hanno la capacità di diventare uomini maturi, molti, forse troppi, si fermano solo al fattore anagrafico, pensando che l'età li renda maturi, ma non è così che vanno le cose. L'età ti rende uomo e basta, l'esser maturi va oltre". Rispose il vecchio mostrando molta comprensione verso quel nipote incompreso da tutti, ma iper amato da lui rispetto agli altri due. 

"Se non ci riesco con lei a cambiare vita...". Il nonno lo fermò per finire la frase. 

"...non ci riuscirai con nessun'altra". 

"Sì, esatto. Di questo sono convinto al cento per cento". Rispose il nipote puntando gli occhi del nonno. 

"Bene, stai più avanti di quel che pensavo, dunque, come era la domanda? Ah sì, secondo te mi sono innamorato? Beh vediamo se posso aiutarti a comprendere: lei è diversa da tutte le ragazze che hai frequentato fino ad ora, questo è l'input del voler cambiare registro. Sei un uomo di trentadue anni, è normale che tu voglia qualcosa di più stabile, affidabile, ecco un uomo soltanto si accontenta di scopare, un uomo maturo cerca altro a un certo punto della sua esistenza...cerca il legame, la sintonia, insomma quella roba rosa che le donne chiamano amore; poi, vediamo...per la prima volta, questo dettaglio viene da tuo fratello, esci con una ragazza per un periodo, diciamo per come sei stato fino a poco tempo fa, lungo. Ci esci in modo stabile, senza avventure nel mezzo e, a una certa decidi di rendere pubblica questa situazione; quindi, detta chiara e tonda, stai oltre il voler cambiare registro, perchè di fatto lo hai già cambiato, hai davanti un altro libro, bello nuovo e pieno di pagine vuote che hai appena iniziato a scrivere, ma questa volta non sei solo, c'è lei che a tratti ti aiuta a riempire quelle pagine e questo si vede che ti aggrada, altrimenti avresti già mollato la presa; la difendi davanti a tutti, ti scontri a viso aperto con il padre...beh la dice lunga, almeno per come era il Marzio di qualche mese fa, il quale si sarebbe messo a ridere e se ne sarebbe altamente fregato del destino della povera vittima innocente; invece sei qui e ti preoccupi per lei, di quello che le diranno e non lo dici, ma hai paura di perderla...è questa la paura che senti e che citavi prima, non è la pressione che esercitano su di lei, che non è abituata a questo regime, no, hai paura che tale pressione le faccia cambiare idea, che l'allontani da te, che lei rinunci a tutto pur di togliersi dai guai e far contenti i suoi...hai paura di perderla e anche questo fattore la dice lunga. A questo punto non mi resta che farti una domanda, nipote mio". 

"Quale?", domandò Marzio che per la prima volta si sentì realmente compreso da qualcuno.

"Hai intenzione di farmi aspettare tanto prima che abbracci un piccolo marmocchio? No, perchè comincio ad avere una certa età e sai come succede, non si sa mai fin quando ci sarò...tuo figlio lo voglio abbracciare però e semmai succederà che io sarò già dipartito, beh abbraccialo anche da parte mia". Il vecchio mostrò un lieve umido di commozione negli occhi.

"Beh un figlio...non esageriamo adesso nonno, posso anche rientrare nell'idea che ho perso la testa per lei, ma diventare padre è...". Il nonno si intromise di nuovo interrompendo il suo finale. 

"Oh, sei sulla strada giusta credimi, imboccherai quella via senza neanche che tu ti accorga di aver svoltato per il non ritorno...lo stai già pensando in verità, ma non lo sai ancora, cosa vuoi che si nasconda dietro a quella frase prima citata? Se non ci riesco con lei a cambiar vita, non ci riesco con nessun'altra...ci stai già pensando, ma non in modo cosciente, sei ancora nella fase dei primi allori della degustazione, alla prima aroma del buon risveglio...man mano che la degustazione andrà avanti e l'aroma si sarà espansa a dovere fino a intasarti le narici, quando incomincerai  a riconoscere in ogni gesto e in ogni profumo della vita la presenza di lei, allora, in quel momento, quella frase prenderà la giusta forma: se non faccio un figlio con lei, non lo farò mai con nessun'altra. Sei più che innamorato, sei a un passo dalla convivenza, o dal matrimonio e per come stanno andando le cose in casa di lei, credo che quest'ultimo fattore non tarderà a verificarsi. Anche se spero che vi lascino in pace, ma la vedo dura eh. la gente è ottusa e dura, se prendi il marmo e glielo scaraventi addosso, beh questo si spacca ma la loro testa rimane integra". 

"Di te mi fido, nonno", gli prese la mano stringendola.

"E io in te ho sempre creduto". Strinse la mano del nipote annuendo con un sorriso. 

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