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Il sole inizia ad alzarsi ed entra prepotentemente nella stanza cadendo sui miei occhi facendoli poi aprire lentamente. Mi giro verso la finestra e il venticello leggero colpisce le piccole foglie degli alberi, quelle deboli si staccano dall'albero altre invece resistono al male che il vento gli procura.
Mi alzo dal letto e poggio i miei piedi nudi sul pavimento freddo, prendo le ciabatte poste lateralmente la sera prima.

Oggi non ho niente da fare quindi posso uscire e posso godermi questa giornata. Mi cambio e dopo essermi lavata decido di mettermi un jeans a vita alta e una maglia corta sopra con le mie comode vans ai piedi. Esco di casa che tutti dormono, anche ieri notte i ragazzi si sono fermati a dormire.

Mentre cammino godendo il calore del sole guardo attentamente i movimenti dei miei concittadini. La gente corre per non perdere la linea per la loro destinazione, alcuni studenti con lo zaino in spalla si recano a scuola e ciò mi fa ricordare i tempi in cui io ci andavo. Diciamo che non ero molto socievole più che altro ero timida e chiusa in me stessa però con il passare del tempo ho iniziato ad uscire dal mio guscio.

Un parco si presenta alla mia destra e decido di entrare, sedendomi su una panchina guardo quelle persone che fanno attività fisica. Forse dovrei farla anche io un po' di attività fisica.
Quando ero nella mia città praticavo uno sport, la pallavolo, ormai sono fuori allenamento ma potrei riprendere, mi piacerebbe riprendere a dire la verità. Una lampadina si accende nella mia testolina, vicino a dove abito io si allena una squadra vedo sempre le ragazze così decido di andare a chiedere delle informazioni.

Sono passata ad informarmi e posso iniziare già da domani oppure tra due giorni, dovrei andare a comprare l'abbigliamento adatto.
Perciò torno a casa e vado direttamente nella mia stanza senza notare se i ragazzi sono a casa o no. Mi ricordavo di avere qualche indumento che usavo quando giocavo ma qualcosa mancherà di sicuro. Trovo la maglia della mia ex squadra piegata ,con cura, in basso così la prendo e inizio a guardarla mentre i ricordi riaffiorano la mia mente.
Potrei usarla anche per casa questa maglia alla fine è una semplice maglia con un numero e basta, ha le maniche corte insomma la divisa era semplice. Tolgo la maglia che indossa e decido di mettere quella. Esco dalla stanza e vado ad addentare qualcosa da mangiare così poi posso andare a prendere quello che mi manca per tornare a fare ciò che ho sempre amato fare.
"29...un bel numero" sento una voce dietro le mie spalle
" lo so" dico ricordandomi del perché avevo scelto quel numero
"Che sport facevi?" Il tono curioso si sente così come si sente il rumore di una sedia spostarsi.
"Pallavolo" mi volto lentamente guardando chi ha deciso finalmente di parlare con me.
"Bello, eri brava?" Niall è abbastanza curioso come ragazzo. Nonostante mi faccia tutte queste domande rompendo quel muro che loro hanno creato io non riesco a non essere fredda, questo è il mio scudo e mi protegge.
"Si..." sorrido quando nella mia mente riaffiorano tutte quelle volte che mi facevo male ma continuavo comunque a giocare.
"Mi piacerebbe vederti giocare" mi guarda malinconico.
"Beh non gioco più" mento in parte, si alla fine è vero che non gioco e non è detto che l'allenatore mi faccia giocare subito e in parte tornerò ma ora non voglio che lo sappiano gli altri. Il biondo mi guarda per poi annuire nel frattempo io continuo a preparare quello che il biondo ha interrotto. Sotto il suo sguardo mangio, lui cerca di avere una dialogo con me ma io respingo qualsiasi cosa. Mi dispiace ma non vedo nessun motivo per il quale i ragazzi si siano allontanati da me, quindi preferisco difendermi così, a costo di stare sola.
Quando torno in camera trovo Harry con il mio computer sul mio letto e mi da al quanto fastidio, non sono mai andata a casa sua e ho iniziato a farmi gli affari suoi.
"Tranquillo fa come se fossi a casa tua e il mio pc fosse il tuo" il mio tono sarcastico esce spontaneo.
"Certo" afferma in maniera provocante il riccio
Lascio stare il ragazzo che liberamente si è impadronito del mio letto e prendo la borsa per uscire da questa casa.
Nessuno mi ferma, nessuno mi parla e nessuno mi guarda. Eh mentalmente ringrazio il cielo.

Together! H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora