Sono ufficialmente pronta, pronta per affrontare questo casino che negli ultimi giorni si è accentuato, probabilmente mi auto-convinco di essere pronta ma non lo sono per niente; spero vivamente che il mio piano funzioni e che nulla vada storto ma una brutta sensazione mi fa capire il contrario.
Quello che più mi spaventa è che probabilmente non vedrò nessuno dei ragazzi e poche ore fa era l'ultima occasione per vederli, la mia negatività affiora in un attimo ma come si fa ad essere positivi in questa situazione? Credo sia impossibile.
I ragazzi non sanno nulla di tutto questo e se dovesse succedere qualcosa ovviamente ne saranno al corrente.Mi preparo indossando dei leggins e una maglia, indosso le scarpe stringendole con un po' troppa forza e una volta indossato un giubbino esco di casa, fortunatamente non c'è nessuno.
Mi dirigo verso la metro che mi porterà nel punto di incontro, mi stringo per la paura non ho nulla con me se non il mio angelo che spero sia di fianco a me.
I rinforzi sono con me, ho già avvistato qualcuno e senza dare nell'occhio ci muoviamo nella stessa direzione.
Imbocco la strada per la metro e scendo attentamente le scale evitando di cadere e procurare danni alla bambina, al pensiero che lei è dentro di me e non ho potuto fare altro lo stomaco si chiude in un nodo doloroso.
Cerco di evitare di pensare a questo e salgo sulla metro, il tragitto non dovrebbe essere lungo ma comunque mi siedo, pur essendo non c'è nessuno se non io e i rinforzi che continuano a rassicurarmi con lo sguardo.
Quando la voce metallica dice la fermata in cui siamo arrivati mi accorgo che devo scendere quindi lancio un'occhiata ai rinforzi che apprendono subito il mio messaggio, lascio la metro e salgo in superficie dove il buio incute terrore in queste strade.
Non sono più nel mio territorio e devo stare attenta a come mi muovo e a quello che faccio nonostante sono "protetta" una mossa sbagliata ed è saltato tutto.
Aspetto nel buio quando una figura, che si confonde con esso, si avvicina a me e quando si toglie il cappello rimango scioccata di chi ho di fronte, il mio ex, Matt.
Nemmeno mi saluta che mi prende dal braccio e mi trascina con lui, spero che i miei aiutanti mi stanno dietro, spero che ci stiano seguendo."Spero per te che sei sola!" sbotta stringendo la presa sul braccio.
Non commento, non apro bocca, penso solo a respingere le lacrime che potrebbero uscire ma devo essere forte, devo lottare per ciò che amo.
"Sei così stupida che sei venuta mettendo in pericolo anche tua figlia" dice aprendo la porta di un capannone "che potrebbe essere nostra figlia" mi spinge facendomi sedere su una sedia in una stanza semi buia, illuminata da una lampadina.
Un territorio macabro, raccapricciante, posto in cui sicuramente non verresti a farti una passeggiata con il tuo fidanzato."Che cosa vuoi da me?"
"Ciò che Harry mi ha portato via!" dice con una nota nel tono abbastanza schifato e ricco di odio.
Rabbrividisco alle sue parole che continuano a girare nella testa senza fermarsi, il respiro sembra mancarmi, dopo tutto quello che mi ha fatto ancora mi vuole accanto a lui e se fosse tornato prima probabilmente come la stupida sarei ricaduta ma fortunatamente ho passato quel periodo.
Due uomini abbastanza grandi e grossi affiancano Matt e mi fissano in modo insistente come se da me aspettano una reazione per mandare tutto a puttane, sangue freddo per ora solo questo ci vuole.
"Pensaci" Matt Sì avvicina accarezzandomi il viso "volevi un figlio con me" si ferma dietro le mie spalle continuando a toccarmi. "E potevi averlo, ma tu dovevi fare la cattiva bimba" mi strattona violentemente i capelli e urlo per il gesto improvviso, spero che fuori abbiano sentito.
"Emerita puttana me la pagherai per gli anni che mi hai rinchiuso lì dentro!" mi affianca e il gesto è così veloce che sento solo il bruciore della guancia e le mie ginocchia a terra.Mi siedo a terra e porto una mano sulla guancia colpita, mi guardò intorno nella speranza di vedere un movimento che posso notare solo io ed è così, ma due occhi...due occhi catturano la mia attenzione, non mi soffermo per non dare nell'occhio e non far scoprire che c'è qualcuno con me.
Porto gli occhi a Matt che nel mentre si è allontanato da me e non ha notato nulla, non mi alzo sto a terra e lui mi guarda, posa il suo lurido sguardo da me poi si avvicina e continua a prendersela con i miei capelli tirandomi da essi, le mie urla ormai rimbombano nella stanza e nonostante esse sento dei passi.
STAI LEGGENDO
Together! H.S
FanfictionLei forte ma allo stesso tempo debole e insicura. Lui il solito ragazzo che gioca con i sentimenti delle ragazze. Un incontro stravolgerà la vita di entrambi, vincerà l'amore o l'odio? Il loro incontro porterà a tanti problemi ma saranno in grado di...