CAPITOLO 1

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ATTENZIONE: durante la lettura potreste ritrovarvi con dei pezzi mancanti. Ci tengo a precisare che ció non è dovuto ad una mia ipotetica dislessia, ma ad un problema che purtroppo Wattpad non ha ancora risolto e che a quanto pare non affligge solo me -.- ... Anyway fatemelo sapere con un commento e vi invieró il link su cui potrete trovare la mia storia e leggerla tranquillamente!

I DARE YOU

<< CORINE??? ARE YOU LISTENING TO ME?? >> .

Una ragazza pacata... magari non estremamente educata, ma comunque tranquilla; ecco come mi sono sempre reputata.

Una di quelle che preferiscono farsi gli affari propri cercando di non creare mai problemi a nessuno ... ma mentre sono chinata a terra reggendo il vassoio con una mano e raccogliendo i cocci di vetro con l'altra, mi ritrovo a pensare a cosa succederebbe se questo bel vassoio di alluminio gli finisse dritto in faccia!?

Non pesa granché certo, ma forse con la giusta pressione riuscirei perlomeno a rompergli il naso!

Alzo gli occhi al cielo pregando chissà quale dio affinché mi dia la pazienza e la forza di restare calma; per quanto odioso, viscido e umanamente improponibile sia il mio capo, non posso assolutamente rischiare di perdere il lavoro.

<< LOOK ME IN THE EYE WHEN I'M TALKING TO YOU!! >>.

Faccio un bel respiro e mi alzo da terra poggiando il vassoio sul tavolo vicino (non sia mai che il mio impulso omicida prenda il sopravvento), e mi costringo a guardarlo negli occhi, cercando di sembrare il meno alterata possibile.

<< I TOLD YOU ONCE, NOW I TOLD YOU TWICE, AND IT SHOULD BETTER BE THE LAST TIME I HAVE TO DO IT! YOU MUST RESPECT OUR CUSTOMERS!>>

And second, what about me?? I mean, I give them my respect as much as they deserve and I'm sorry Frank, but if one of your precious customers touches my ass while whistling at me as if I were a fucking dog, I just... >>

<< You what??>> , il forte e ormai familiare odore di birra che fuoriesce dalla sua bocca s'infrange sulla mia faccia come un'ondata di vento calda e soffocante.

Frank si è avvicinato costringendomi ad urtare il tavolino dietro di me.

Non potendo indietreggiare ulteriormente, mi ritrovo con la schiena inarcata all'indietro, quel tanto che basta per guadagnare qualche centimetro di distanza in più da quel disgusto umano.

La sua faccia sembra andare a fuoco; è nervoso ed ubriaco, ma non si azzarderebbe a toccarmi ... non di fronte ai suoi preziosi clienti per lo meno.

E' un mercoledì di novembre, una serata tranquilla al Winston, fino a quando un perfetto idiota non ha deciso di farsi bello davanti ai suoi amici palpandomi il sedere e ridendosela trionfante.

Versargli addosso la Beck's che aveva appena ordinato è stato un gesto esagerato? Può darsi.

Me ne sono pentita? Assolutamente No.

<< You'd better be carefull Corine... If I'm gonna lose customers because of your fucking temper I'm gonna lay you off... and you don't really want to lose this job, do you? >>

Nel pronunciare l'ultima frase inarca il sopracciglio con fare divertito, mentre un sorriso raccapricciante gli si dipinge in volto; quel sorriso di chi sa di avere il coltello dalla parte del manico e gode nel poterlo maneggiare a piacimento.

<< You need this job and you need me>>, mi dice trionfante.

Indietreggia di qualche passo lasciandomi finalmente lo spazio per respirare aria pulita, ma non sembra intento ad andarsene.

I dare YouWhere stories live. Discover now