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Jongdae non avrebbe mai, mai immaginato che uccidere una persona sarebbe stato così semplice, una cosa così superficiale, uccidere una persona non è affatto complicato da accettare nel momento in cui si sta compiendo l'atto in questione - ma è dopo che si comincia a chiedersi il perché, perché si era sentito talmente migliore di quella donna da arrivare a ucciderla? Perché anche lei avrebbe fatto la stessa cosa con loro? Perché gli esseri umani erano sempre stati così egoisti? Un proiettile dritto in testa per non farla soffrire troppo, anche se lei di danni a lui ne aveva arrecati, e non solo a Jongdae in questione. Forse se lo era meritato, forse se lei fosse morta molto prima, se qualcuno non l'avesse risparmiata, in quel momento Minseok sarebbe ancora vivo. Jongdae pensò che ucciderla non era stato completamente negativo, e così facendo perse un altro po' della sua umanità, che ormai era nascosta, sparita all'interno del suo stesso corpo.

"Possiamo uscire adesso?" domandò Hui, dopo lo sparo non si era più sentito niente e voleva capire cosa stesse succedendo.

"Aspetta qui, vado a controllare." disse cauto Yifan, si avviò verso la porta e guardò il bambino. "Torno presto."

Tornato fuori, il cinese osservò uno scenario abbastanza raccapricciante, alcuni stavano portando fuori il corpo della donna, altri erano accovacciati accanto a Jongdae, che teneva la testa tra le mani. Che a ucciderla era stato lui, era molto deducibile. "Credevo che mi avrebbe fatto sentire meglio ma non è così." fu la prima cosa che disse, Sehun chiese agli altri di lasciargli un po' di spazio e così fecero.

"Qualcuno di noi doveva ucciderla comunque, ci ha minacciati e credo che quello che tu abbia fatto sia stato non giusto ma - ma tutti abbiamo ucciso e penso che sappiamo cosa significhi." spiegò, non era quello il motivo per cui Jongdae stava male, ma il ragazzo gli lesse nel pensiero e continuando a parlare chiarì anche gli altri dissidi interiori del maggiore. "So che l'hai uccisa oltre che per questo perché volevi vendetta e ti capisco, fidati se ti dico che avrei volentieri strozzato Baekhyun a mani nude per vendetta ma fidati anche se dico che la vendetta non ti fa stare meglio, mai. Per cui non è colpa tua se uccidendo lei non ti senti meglio, è solo che le cose non funzionano così."

"Cosa credi che penserebbe lui -."

"Non è una cosa che penso io, Minseok pensa davvero che tu sia coraggioso e forte, te lo ha detto di persona." disse, mise la sua mano sulla spalla del ragazzo e continuò a parlare. "So che non è una cosa carina da dire ma è la realtà quindi lo faccio - tu non hai idea di quanto sto male quando penso a Luhan, ancora oggi, con tutti voi e con Jongin, cazzo se è stato un trauma. Luhan mi diceva sempre che voleva che noi arrivassimo a stare in un posto sicuro insieme e nonostante lui non ci sia più uso le sue frasi incoraggianti per stare meglio, prima di essere il mio fidanzato lui è stato un mio amico, e prima ancora la persona che mi ha salvato. Sappi che smetterà di essere insopportabile prima o poi." detto ciò, Sehun si alzò e lo lasciò un po' da solo.

Baekhyun si sentiva la gola bruciare, era come se avesse perso il controllo. Qualche tempo prima erano tutti insieme a riposare e pochi giorni dopo avevano perso un amico, le auto, si erano ritrovati in mezzo a una strada con un bambino da proteggere - era successo tutto troppo in fretta. Perché le braccia confortanti di Chanyeol non bastavano a farlo stare meglio? Di solito ce la faceva, a smettere di piangere, eppure quella volta non era come le altre, le lacrime non scendevano veloci e il suo petto non sembrava esplodere, mentre veniva cullato da Chanyeol si sentiva le cosiddette lacrime scivolare lungo le guance, involontariamente, era ancora più doloroso del solito, di quando urlava che stava male.

Chanyeol si stava allontanando ma lui lo strinse forte. "Ho bisogno di te adesso, ti prego."

"Non me ne vado." lo rassicurò. Non poteva lasciarlo dopo una richiesta così esplicita, anche lui si sentiva più forte in quel modo, continuò ad abbracciarlo.

Sarebbero dovuti partire, aveva smesso di piovere e il tempo era quasi accettabile, ma nessuno era pronto a riprendere quel viaggio. Dopo quello che era successo, sembrava senza senso. Hui se ne stava tra le braccia di Kyungsoo, era quasi addormentato, qualcosa gli impediva di cadere una volta per tutte nel mondo dei sogni, ogni volta che era vicino all'addormentarsi sognava di inciampare e precipitare. "Sono stanco." si lamentò il piccolo, Kyungsoo lo guardò confuso.

"Non c'è niente che posso fare - cosa vuoi? Che giochi con te?"

Hui minacciava di piangere così Kyungsoo, colto alla sprovvista, vide Jongin seduto accanto a lui e sorrise. "Hey, tienilo un attimo, vado in bagno." disse, passandogli velocemente il bambino e scappando.

Jongin era felice, gli piaceva stare con i bambini, in particolare con Hui. "Ciao picc-." non riuscì a terminare la frase che il diretto interessato prese a piangere. "No, perché piangi? Hai sonno? Fame? Devi andare in bagno anche tu?"

Mentre cercava di prendersi cura del bambino, Yixing se ne stava disteso a terra, con le gambe lungo la parete a guardare il soffitto. "Ma si può sapere che stai facendo?" chiese Yifan confuso, Tao che era lì cominciò ad ascoltare la loro conversazione.

"Rilasso i muscoli." si limitò a rispondere, Tao colse l'occasione e si distese accanto a lui, mettendosi nella medesima posizione. Yifan li guardò dapprima schifato, poi decise di mettersi accanto al suo amico, chissà, magari si sarebbe rilassato davvero, invece si sentiva solo il sangue al cervello.

Baekhyun si addormentò sul divano, con la testa poggiata sul bracciolo e le gambe ripiegate su quelle di Chanyeol, che si era anch'esso appisolato. Passarono la giornata in quel modo.

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redemption - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora